Nella foto una panoramica dell'ippodromo di Merano. |
Secondo quanto riferisce Gioconews, l'ippodromo di Merano sarebbe a rischio chiusura.
Da quanto è emerso dall'ultimo consiglio di amministrazione della Merano galoppo, si è evidenziata una grande criticità relativa alla annosa questione dei contratti di sovvenzione/convenzione con il Mipaaf che risultano firmati ma non registrati alla Corte dei Conti. Il che impedisce anche di fatturare per poter chiedere anticipo agli istituti bancari.
Di seguito il comunicato completo:
Non è più possibile proseguire della gestione dell'Ippodromo di Merano alla condizioni dettate dal Mipaaf e serve un incontro urgente. Questo quanto emerso nell'ultimo consiglio di amministrazione della Merano Galoppo, che gestisce la struttura e il cui presidente, Giovanni Martone, ha scritto al ministro Teresa Bellanova evidenziando che si è "partiti nel 2013 ereditando una convenzione/sovvenzione col Mipaaf, il cosiddetto modello Deloitte", che "scaduto nel 2008 ma per anni protratto in costante deroga a camuffato negli ultimi anni dietro finte modifiche del tutto inadeguate e mai realmente finalizzate al riconoscimento di meriti, e che, scaduto nel 2008 ma per anni per anni protratto in costante deroga e camuffato negli ultimi anni dietro finte modifiche del tutto inadeguate e mai realmente finalizzate al riconoscimento di meriti e risultati, economicamente mortificava l'Ippodromo di Merano".
Dopo aver evidenziato il lavoro svolto in questi otto anni di gestione per realizzare un progetto di rilancio della struttura e dell'intero settore ostacolistico italiano, Martone evidenzia che, nonostante i risultati "positivi sono sotto gli occhi di tutti" e "gli enormi sacrifici", ogni anno si chiude il bilancio in perdita.
Martone chiede dunque a Bellanova "quali saranno i contenuti della Sovvenzione 2020", se essa "sarà ancora mortificante come quelle sinora applicate", quando si deciderà di "riconoscere le peculiarità del settore ostacolistico attraverso la reale distinzione tra trotto, galoppo e ostacoli" e se "si continuerà ad andare avanti, continuando ad esempio a remunerare le piste a ostacoli la metà di quelle da piano secondo il defunto ma sempre riesumato modello Deloitte".
"Il futuro dell'Ippodromo di Merano e dell'intero settore ostacolistico dipendono a questo punto dalle risposte che codesta amministrazione avrà intenzione di dare a tali interrogativi", si legge nelle righe finali del documento con cui Martone chiede un incontro immediato con il ministro e il sottosegretario Giuseppe L'Abbate "prima di chiudere definitivamente i cancelli dell'ippodromo e del centro di allenamento", specificando che dall'esito "dipenderà il prosieguo dell'attività della scrivente società o la sua cessazione definitiva e la conseguente doverosa attivazione di tutte le misure volte a tutelare e far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune".
A margine della precedente comunicazione, è intervenuto anche Elio Pautasso: «Federippodromi prende atto con rammarico del comunicato dei gestori dell’Ippodromo di Merano, nostri associati. Già da tempo abbiamo stigmatizzano il comportamento del Mipaaf che non ha ancora regolarizzato i rapporti contrattuali con le società di corse. Fin dall’inizio dell'anno, in attesa della definizione dei nuovi contratti, il Ministero aveva annunciato un acconto del 40% dei contributi, confermato dalla Ministra Bellanova durante un’audizione alla Camera. Purtroppo, arrivati a giugno, non si sono visti né i contratti, né tantomeno gli acconti promessi che sono fondamentali per portare avanti le attività degli ippodromi. Invitiamo quindi il MInistero e tutti gli organi preposti ad ottemperare in fretta agli impegni presi anche davanti al Parlamento ricordando che senza un contratto valido con il Mipaaf è impossibile per tutte le società di corse accedere ai finanziamenti e agli aiuti predisposti dal Governo con i provvedimenti relativi all'emergenza Covid 19. In mancanza di un'azione tempestiva e risolutiva del Mipaaf non è difficile immaginare che nel giro di pochi giorni quello che sta succedendo a Merano potrebbe verificarsi in molti altri ippodromi».
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta qui