Stop per l'Italia in Europa. |
L'Italia ippica fuori dai giochi e dall'Europa. Cacciati a pedate nelle chiappe dal Comitato Pattern che stufo dell'ennesimo richiamo vanificato da politiche scellerate, ha deciso all'unanimità di votare a favore dell'esclusione dell'Italia dal circuito Pattern.
Niente più corse di Gruppo, niente più Listed. O almeno, non più riconosciute istituzionalmente come parte integrante di un percorso europeo, comune, ma inserite nella seconda parte del blu book. Ma comunque black type riconosciuti nei libretti. Un galoppo di serie B. Dissociati, da una realtà fatta di regole, puntualità. Serietà. Noi no.
Perchè costretti e ingabbiati da un sistema perverso che invece di seguire un filone produttivo ne priva dell'essenza. Ma chi vuole l'elemosina! Vogliamo dignità di un lavoro in cui il rischio è la base endemica del lavoro stesso. Nessuna elemosina ma strumenti.
I motivi dell'esclusione? I soliti. Poca serietà, premi pagati in ritardo soprattutto, il doping, scarsa qualità, basso rating ed il totale menefreghismo nel voler cambiare le cose. Nessuna risposta dal Ministero preposto, e dunque la decisione improvvisa.
I motivi dell'esclusione? I soliti. Poca serietà, premi pagati in ritardo soprattutto, il doping, scarsa qualità, basso rating ed il totale menefreghismo nel voler cambiare le cose. Nessuna risposta dal Ministero preposto, e dunque la decisione improvvisa.
Un dettaglio del PART II del libro delle Pattern. |
Sono attesi comunicati ufficiali a breve. Ma la notizia è vera e si attende venga formalizzata.
Dopo aver parlato con Massimo Parri, presidente Anac, siamo riusciti a ricostruire la vicenda. In Febbraio era stato deciso dal Comitato di toglierci il diritto di voto, e poi in maniera del tutto autonoma lo stesso Comitato ha deciso in Marzo, martedì sera esattamente, di spedire una lettera all'Associazione degli Allevatori e al Ministero con su scritta la decisione di escludere l'Italia dal circuito Pattern secondo il parere dei membri SITA. Senza comunicarlo in assemblea, proprio perchè privati del voto. Sicuramente poco elegante, ma speriamo sia stato per stimolo... anche se dubitiamo.
La lettera, firmata da Carl Hamilton IRPAC e dal Chairman della SITA Jimmy George e dal Vice Chairman Tom Ventura, è stata recapitata negli uffici delle varie associazioni. Ora vediamo cosa che succede.
ORA CHE SI FA? Intanto nei cataloghi non cambia niente, o almeno parzialmente. Ora c'è tempo fino al 9 Marzo (se avete fatto caso ancora non è uscito il libro delle Pattern, proprio per questo motivo) per una risposta ufficiale da parte delle istituzioni che non è detto arriveranno. In ogni caso da parte delle associazioni sono già in corso dialoghi per una pronta risposta per cercare di recuperare terreno e credibilità, il tutto in pochi giorni. I nostri riferimenti istituzionali sono al lavoro per chiarire e cercare di sistemare le cose. Appena sarà possibile pubblicheremo la lettera di Brian Kavanagh e la risposta del Presidente Parri, per rendere tutti al corrente di quello che sta accadendo. Anche perchè molti acquisti italiani sono arrivati da aste straniere, ed il circolo vizioso è destinato a finire con ovvi interessi diretti che riguardano anche loro. Nemmeno allevatori che con le loro fattrici coprono con stalloni irlandesi, inglesi, francesi.. Ma nemmeno questo è servito a quanto pare.
Non serve nemmeno ribadire la gravità del trattamento e quello che comporterebbe tale decisione in una situazione, quella italiana, già di per se penalizzata, che continua a strozzare con scelte scellerate gli allevatori e tutti gli operatori che hanno effettuato investimenti credendo nell'istituzione.
Si chiede a tutti, ma proprio tutti i titolari di una voce in capitolo, che siano proprietari, allevatori, operatori in contatto con l'istituzione, di sensibilizzare al massimo sulla questione. È molto importante!
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