Considerato da molti come un cavallo reo di aver goduto di una scandalosa fortuna nel secondo posto nelle 2000 Ghinee G1 di Newmarket quest'anno, King Of Change (Farhh) ha dimostrato invece di essere tutt'altro che un carneade al cospetto dei migliori milers in circolazione.
Insomma, magari non un fuoriclasse ma nemmeno un bidone.
E così il 3 anni da Farhh (Pivotal) ha conosciuto la vittoria più significativa della sua carriera ad Ascot nelle Queen Elizabeth II Stakes G1 vincendo con stile per Richard Hannon ed in sella Sean Levey.
Il cavallo di Ali Abdulla Saeed ha ammutolito la platea riuscendo non solo a confermarsi, ma dimostrando una grande capacità di Riccardino Hannon di saper preparare al meglio certi obiettivi. Dopo il secondo posto nelle 2000 Ghinee infatti, King era scomparso dai radar salvo poi riapparire a 137 giorni dalla Classica con una vittoria in Listed a Sandown e presentandosi con i galloni da "contender" a 12/1 e battendo l'astro nascente The Revenant (Dubawi), pur deviando un pochino, e Safe Voyage (Fast Company) al terzo.
Quest'anno i milers in Europa non hanno un capofila, e dunque è giusto provarci al momento giusto. Delusione per Benbatl (Dubawi), ultimo, e male anche Magna Grecia (Invincible Spirit), 14°. Settimo Century Dream (Cape Cross), fratellastro più anziano del vincitore di 2 anni che era in procinto di venire a Milano a correre il Di Capua G2. A corsa vista, sarebbe stato meglio venire a nobilitare Milano.
Tornando al vincitore. Si tratta di un homebred per la famiglia che ne detiene la proprietà. Farhh (Pivotal), che con pochi prodotti sta dando molta consistenza e qualità ai suoi prodotti. Per gli interessati, nel 2019 ha funzionato in Inghilterra al Dalham Hall Stud al tasso di monta di £10,000.
#Farhh's brilliant son King Of Change lands the G1 Queen Elizabeth II Stakes on #ChampionsDay @Ascot, with sons of #Dubawi and #FastCompany in second and third.— Darley (@DarleyStallions) October 19, 2019
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