Si dice sia la madre di tutte le corse, ma è qualcosa di più. Il Derby, è un rito che nel mondo è tale da oltre 250 anni, quando alla fine degli anni 70 del 1700 Mr Stanley, anche dodicesimo Conte di Derby, con la collaborazione della moglie Lady Hamilton e del preparatissimo Lord Bumbury, diede vita alla madre di tutte le corse, che prese il nome dal titolo di Mr Stanley dopo un lancio di monetina che lo favorì contro le pretese di Lord Bumbury.
Qui sotto parliamo dei protagonisti dell'edizione 2019, la 136^ esattamente, sponsorizzata da Sisal Matchpoint. Cercheremo di raccontarvi nei presupposti quelli che sono i partecipanti, abbiamo realizzato le loro schede, abbiamo parlato delle loro speranze e delle loro possibilità, con i rispettivi video. Ma prima, un pò di storia.
In Italia il Derby vide la luce il 21 aprile 1884 con la vittoria di Andreina e da sempre ha ispirato tanti scrittori in ogni parte del mondo: in Italia fu Gabriele D’Annunzio il primo cantore, a lui si deve un lungo e articolato racconto proprio della prima edizione, quella di Andreina. Dal 1926, anno d’inaugurazione del nuovo ippodromo, Capannelle è la sede deputata alla meraviglia del Derby, con la sola interruzione di due anni durante la Seconda Guerra Mondiale. All’inizio si chiamava Derby Reale. Negli anni Trenta venne intitolato Gran Premio del Re e, per un breve periodo, Gran Premio del Re Imperatore. Alla ripresa, nel 1946, venne definitivamente chiamato Derby Italiano. Una prova che emoziona a prescindere, che fa trattenere il fiato al sempre numerosissimo pubblico, sino all’esplosione finale dell’urlo liberatorio. Ed ora, continuando a leggere, le schede degli 12 partecipanti a questa edizione.
Il Derby è il Derby, ad ogni latitudine. Ogni paese ne ha uno e poco importa sia autarchico, ricco, povero, moscio. Rappresenta il meglio di una selezione di una paese e dovrebbe essere, da istituzione, di G1 in qualsiasi paese si corra, proprio per il motivo di cui sopra.
Ogni allevatore, ogni proprietario, ogni allenatore, ogni fantino, quando comincia a fare questo lavoro, sogna di vincere il Derby. Si vive per queste emozioni, con mille sfumature. Siamo alla edizione 2019, benvenuti in paradiso! E se non ti piace questa roba qui, non possiamo essere amici. Buona lettura!
- AGENTE SEGRETO nato il 09/04/2016. Da Mastercraftsman e Adamantina, portacolori Incolinx. Agente Segreto, di nome e di fatto. Di lui si sa poco perché il suo team difficilmente si sbottona, per una questione di scelte. Homebred della Incolinx, fatto tutto in casa, ha debuttato senza incidere, ancora verdone, mentre il 2019 ce lo ha consegnato cresciuto al cubo, corsa dopo corsa. Secondo nella maiden di Jighen, poi vincitore di maiden sui 2000 in pista media e poi la prestazione al diapason nel Filiberto, che molto spesso porta al Derby, battendo cavalli buoni ma non buonissimi, apparentemente. “Si, ma ha vinto facendo solo la dirittura”, dicono i tecnici. Appunto, ma è un compromesso tra il “fresco” e “rodato”, quello che serve per il Derby. Fabio Branca lo ha già vinto, per Niccolò Simondi è il primo in assoluta autonomia. Per l’Ing… beh, lui è abituato, un po' snob ma comunque con il fuoco dentro. Com’è lui? Grigio, telaio da macchina tedesca e motore rombante. Pare sia cresciuto ancora di più… Pronto a ribaltare lo schieramento corposo di Cenaia, possibile front runner perchè tiene un bel passo e certamente non resterà a gigioneggiare in pancia al gruppo. Se nessuno va, lo farà lui con "FB" on board, e tutti dietro a rincorrerlo. Si consiglia seratone motivazionale al jockey, prego. SCHEDA CAVALLO QUI.
- ATOM HEARTH MOTHER 29/03/2016 Rock Of Gibraltar e Altezza Reale, proprietà Michela Crecco. Ecco, lui è stato sempre un filo sottovalutato, come nel Berardelli risolto nel pantano. Ma quando ci aspettavamo da lui un segnale, eccolo colare a picco nel Botticelli, la preparazione romana per il Derby. Aveva il collo sudato, era incazzato come una biscia e non ha reso. Ma ha una storia alle spalle tutta particolare, un team che ha già vinto il Derby con Biz The Nurse, e lo vediamo piazzatino. A meno che, quei segnali tre settimane fa, non fossero veri. Ma il team non sbaglia mai due volte, a patto abbia poi sbagliato qualcosa, difficile sia successo. Pare abbia lavorato bene nella rifinitura, e per indurlo a ragionare c’è sempre un fantino francese in sella, come quando vinse il Berardelli. Mickael Barzalona può essere la risposta, per l’appunto, visto che è migliorato tanto tanto in Francia ed è freddo come una mangusta. SCHEDA CAVALLO QUI.
- CALL ME LOVE 21/03/2016 Sea The Stars e Fresnay Effevi. Chiamami amore. Lo direbbe Felice Villa che insegue questa impresa perché determinare ogni scalino sociale dell’ippica. Ha vinto tutto e dappertutto, ma non ancora un Arc o un Derby con una femmina. In prima linea, come sempre, ma con una femmina che a sentire tutti vola. Imbattuta in 3 uscite, 17 lunghezze e mezza distribuite agli avversari (come fanno in America), pedigree “deluxe” e superiore, perché ancora vale questo paradigma nelle corse di selezione, e motivata a mettere tutti i maschietti in riga, come una vera mistress con i tacchi ed il guinzaglio in posizione dominante. Va forte, è vero. Sarà la favorita, è vero. Ma se una femmina non vince mai il Derby, e non accade dal 1936 in Italia, e nemmeno nei paesi ippicamente più sviluppati avviene spesso (In Inghilterra dal 1916), c’è sempre un motivo. Difficile, ma non impossibile, in Italia almeno. Favorita, con la rumba, perché quando allarga il compasso, apre anche le ali. Favoritissima. SCHEDA CAVALLO QUI.
- FROZEN JUKE 25/02/2016 Frozen Power Labba Sc. Ssim. Il cavallo del “pueblo”, per sintetizzare. Nato dal nulla, pagato due spicci, una pagina di catalogo che faceva fatica ad arrivare a ¾ della stessa, alle aste. Però corrono i cavalli e non i pedigree. Possiede un galoppo un po' sbilenco, ma un cambio di marcia che ferisce, la cosiddetta “garra charrua” cara agli uruguagi. Ha perso solo 3 volte e per motivi ben precisi. Nel Gran Criterium, perché nessuno ci credeva alla prima con la curva, poi al rientro a Febbraio, troppo presto e con poco lavoro sulle gambe, e poi nel Botticelli preso sul tempo. Insomma, ha dei punti deboli, ma se te lo trovi in posizione da sparo dopo adeguata schiena, sono cavoli amari sul primo cambio di marcia, che spacca come una chitarra di Jimi Hendrix. Ecco, se vogliamo la sua vulnerabilità è data dal fatto che il Derby si vince da fresco, e non correndo troppo come ha fatto in questo 2019. Ma siccome, da quando è nato, e nella sua vita, ha sempre ribaltato i pronostici, sarebbe delittuoso metterlo fra le riserve. Avrà il tifo della tribuna, un po' meno per la “storia” Diana-Dettori da parte di qualcuno di Assemini, ma solo per una questione di stile perché sarebbe stato bella una combinazione del genere. Scelte legittime, comunque, da parte della proprietà e ben giustificate da una trattativa che si è trascinata troppo dopo il secondo, inatteso, nel Botticelli dove, in linea teorica, doveva vincere.. Frankie è Frankie, una marcia in più. Se innestata al momento giusto, può ambire al podio. Vai, Frozen. SCHEDA CAVALLO QUI.
- IRISH GIRL 07/03/2016 Burwaaz Vale Of Belvoir Rizaev Riza. La sua candidatura ha fatto sorridere quelli un po' troppo snob per stare nella nostra ippica. Uè, siamo mica ad Epsom. Il Derby è il Derby, in ogni parte del mondo. E se una Bulgara, che corre in Ungheria in mezzo alle pozzanghere, alle galline e alla “fanga”, nemmeno sulla sabbia, e con in sella una amazzone, ha vinto 7 corse su 7 tra Ungheria e Bulgaria, di cui 1 in Italia, mentre quelle in patria alcune non sono riconosciute perchè disputate in un "gallinaio", ed ha affrontato i 1000, i 1200, i 1400 ed il 1800 facendosi sempre un baffo, diciamo… beh, attenzione, che qui ci può anche scappare la storia. Non tanto per la vittoria, sarebbe incredibile quanto un Canterani che vince una corsa, fatto comunque accaduto una volta nella vita, quanto per le potenzialità che può avere una cavalla allenata da gente, con rispetto parlando, che non frequenta di certo Newmarket e dopo aver visto le immagini di dove si prepara. Ah, sentite questa: dopo la vittoria in maiden in Bulgaria, è andata a farne una in Ungheria. L'ha vinta, poi se ne sono accorti, l'hanno squalificata per 143 giorni e per questo motivo non ha mai corso in un paese ippicamente sviluppato nel 2019. Ora ha il casellario giudiziario vuoto, ma chi l'ha vista la mattina a Milano dice che lavora veramente bene...Bisognerebbe fare un’offerta ed allenarla seriamente, per rincorrere un po' la storia di Danedream che da brutto anatroccolo è diventata meraviglioso cigno. Outsiderona che deve anche sfatare 1000 tabu, come la sua quota d’apertura. Cavalla che viene da lontanissimo, con in sella il lupo dei Balcani Djordje Perovic il quale, qui, ha vinto un insperato Repubblica a 100/1. Diciamo solo una cosa: “Fà ballà l'Oeucc”. Per chi crede nelle favole. SCHEDA CAVALLO QUI. PS: Le prestazioni allegate sono solo parziali, è difficile reperirle.
- GARDEN OF EDEN 07/03/2016 War Command e Tina Donizetti Michela Crecco. Allora, diciamo subito che ha un ottimo pedigree. Da Derby. Farà coppia di scuderia di Atom, ma è allenato da un team diverso come Fabio e Salvatore Saggiomo. Ha debuttato tardi, sgabbiando male, e galoppando in maniera acerba. Poi ha vinto la sua maiden e poi si è tenuto dietro fratello “Atom”, nel Botticelli, una linea rivalutata. Chance bassa di vincere, ci sorprenderemmo se lo facesse. In più i cavalli che debuttano a 3 anni, perlopiù a 40 giorni dal Derby, o sono mostri, o non vanno da nessuna parte. Il rischio è che venga “succhiato” prima di esprimersi. Ma rispettiamo la scelta, vediamolo all’opera. Outsider. SCHEDA CAVALLO QUI.
- MISSION BOY 02/02/2016 Paco Boy Miss Mission Sc. Blueberry. Ahhh, caro Mission. Il capofila della generazione e, come cantava De Gregori, non è da un calcio di rigore sbagliato che si giudica un giocatore. Ha perso l’imbattibilità in 6 corse arrivando secondo nel Parioli, da favorito, ma su terreno “croccantissimo”, vedi il tempo record, e perdendo da un cavallo che invece su quei parziali si è esaltato. Non ha fornito cambio di marcia, almeno non quello decisivo, il secondo, ma si è fermato al primo e nonostante ciò è stato il primo dei battuti. Fa la distanza? Molti dicono si, altri dicono di no. Il pedigree in tal senso non da molte rassicurazioni, ma Carlo Fiocchi è nel suo regno, quello di Roma, e conosce ogni zolla a memoria. Si metterà coperto e nascosto come un gatto dispettoso acquattato dietro al divano, e poi in dirittura darà fuoco alle polveri. Poi, dove arriva si mette il punto. Non sarà favorito, quasi, ma non va mai dimenticato che rappresenta anche lui un piccolo miracolo della natura. Pagato due sterline, sembrava non dovesse fare il cavallo da corsa.. Invece lo ha fatto, e anche bene. Non sottovalutare, prego. SCHEDA CAVALLO QUI.
- JIGHEN 03/02/2016 Teofilo Pocket A Pound Effevi. Come il personaggio da cui prende il nome. Taciturno, con il gusto della sfida, lo immaginiamo così, appoggiato su una parete con un piede sul muro, tra le labbra un mozzicone spento di sigaretta Pall Mall superlong filter, di quelle che escono spiegazzate dal pacchetto. Profilo basso, compagno meno considerato di Call Me Love in casa Villa, che però in questo 2019 ha prodotto un crescendo di prestazioni che non vanno sottovalutate. Ha vinto la maiden battendo Agente Segreto, prima scheda di questa opera, si è confermato in condizionata e poi ha preso un “terzillo” prezioso nel Botticelli quando Dario Vargiu ha provato ad inscenare una “falsona” d’altri tempi, venendo gabbato da Gerald Mossè su Being Alive, con Frozen Juke secondo. Insomma, sa andare, fisicamente è possente, possibile front runner, e la scelta di Andrea Atzeni... insomma, è il “cuscinetto” all’eventuale defaillance “sessuale” di Call Me Love per la scuderia dagli scacchi blu e oro. Contender onesto, lineare, nascosto. Come Jighen della saga di Lupin III, appunto. SCHEDA CAVALLO QUI.
- KEEP ON FLY 05/05/2016 Rip Van Winkle So Many Shots Dioscuri. La prima cosa che abbiamo pensato è stato: Mah. Perchè è nato a Maggio, tardi, perchè ci ha messo veramente tanto per manifestarsi in tutta la sua capacità. Dopo essersi preso linee discrete, con Jighen ed Agente, ha vinto la sua maiden di 200 metri veri, con il paraocchi, dando soddisfazione a mamma So Many Shots che sapeva andare forte, mentre il papà Rip Van Winkle, beh che te lo dico a fare, lui era un cagnaccio. In sella salirà il “sorcio” Cristian Demuro che sembra sempre uno che non ha mai la migliore chance e poi ti piazza il “sorrisone” magico sul palo. Un po' come il blog di Aranzulla, possiede sempre risposte a soluzioni che sembrano non averne. Una miniera. Jockey che tira fuori il sugo dalle rape, e qui non stiamo parlando di una rapa, anzi. Ma di una succosa barbabietola da zucchero. Conta la sostanza, la pastorizia. E qui ce n’è, con quella giubba. Certo, ancora nebulosa la sua “forma”, ha vinto “solo” una maiden al quarto tentativo, ma perdendo da gente che muove le gambe come Elisa Again, Jighen e Agente Segreto, tipi da Classiche. E poi la regola numero 1 di Cristian è: Mai montare somari. E spingere, tanto. Contender. SCHEDA CAVALLO QUI.
- PASSION RETURN nato il 20/02/2016 da Casamento e Fillthegobletagain, scuderia Il Ritorno. Si, lo sappiamo. La vecchia litania del “#machecorronoafarequesti”. Non importa, il Derby è il Derby, e chiunque lo corra va celebrato, rispettato, ammirato. Innanzitutto perché non è facile comprare un cavallo con la speranza di correre il Derby, e poi farlo veramente. Sarà una sorpresona, certo, ma si è guadagnato sul campo a candidatura. Decimo al debutto nella maiden di Elisa Again e Keep On Fly, ha frequentato i bassifondi della sabbia di Varese di una maiden, poi ha vinto un handicap nei confronti di Lodai è ancora maiden dopo tanti tentativi, e poi è andato a strappare il ticket per il Derby nel Lodi Vecchio, sgabbiando male e finendo a velocità tripla. Insomma, guadagnata la candidatura con le unghie e con i denti. Sarà la prima volta per Verricelli Jr e anche per Pasquale Emmanuele che non sarà Lester Piggott, almeno per ora, ma i proprietari non l’avrebbero mai sceso manco se si fosse proposto Cristo in persona. Giusto così, è una bella storia di un team, una famiglia quasi. Oh, ragazzi, un consiglio. Vivetevela fino in fondo, questa emozione. Ah, ultima cosa. Figlio di Casamento, che domenica scorsa si è visto rappresentare da 3 vincitori diversi a Roma. Questioni di feeling. Ahhh, ahhh, ahhh... SCHEDA CAVALLO QUI.
- TRITA SASS nato il 25/02/2016 da Pounced e Torrechiara, scuderia Stefano Botti. Questo, invece, le emozioni se ne “magna” a bizzeffe, senza fai farsi mancare niente, neanche il nome. Trita Sass. Come a dire: Spaccalegna. Con i jeans sporchi di fango e la camicia a quadri rossi e neri, che vestono il tipico omaccione con la barba rossa. Insomma, poche parole e tanta sostanza. Su di lui aleggia lo “spirito” di Summer Festival, vincitore del 2018. Ha debuttato vincendo a Firenze, ha poche corse all’attivo, si avvicina a fari spenti pur avendo frequentato le migliori categorie. Messo un po' in disparte da varie linee, come a dire.. “fatti gli affari tuoi, mondo cane”, è sbocciato decisamente ora. Fresco, in questo 2019 ha corso due volte, perdendo la condizionata a Pisa dopo essersi impennato come un dragster nelle gabbie, ed “accompagnando” virtualmente sul palo compagno Thunderman, che di figo ha il nome, e poi ha vinto il San Giuseppe sul pesante ma senza mai flettere, allungando deciso, partendo dopo aver premuto il tasto start, impressionando, in sostanza. Giove pluvio può dargli una mano, ma l’impressione è che non gli serva l’aiutino da casa per essere se stesso. Anima forte e coraggiosa, racchiusa in un fisico non esagerato. Una palletta di energia. In poche parole: Cazzuto. E a noi quelli così piacciono da morire. SCHEDA CAVALLO QUI.
- ZOMAN nato il 31 Marzo 2016 da Rajsaman e Zobenigo, di proprietà della Scuderia Ludovica. Non è Derby senza un cavallo di Bruno Grizzetti e allora, dopo aver scavato in profondità tutte le risorse, il trainer di Viggiù si è ritrovato a spolverare un cavallo stimato ma che per adesso non ha mangiato nessuno. Terzo al debutto, primo in maiden, secondo nel Gardone dove si è inchinato allo strapotere di Mission Boy e poi quinto correndo bene il Parioli, pur venendo recuperato da un cavallo che veniva in fondo. Che dire: Rajsaman assicura qualità, la mamma Zobenigo ne aveva. Cavallo tosto, perchè è riuscito a resistere agli ultimi lavori preparatori impressionando il suo allenatore. Non sarà favorito, ma il "Griz", con il suo ciuffo fluente, sorriso magnetico, occhietti furbi, ha già vinto questa corsa 3 volte con Rakti, Cima de Triomphe, Saent. Che non erano Zoman, però....SCHEDA CAVALLO QUI.
Signori, è tutto. Siamo al Derby. Che ci siano più o meno cavalli forti o da qualsiasi paese, rappresenta il massimo della selezione e soprattutto una festa che vale la pena di vivere.
E se vi sono piaciute le schede, beh... condividetele! Sarebbe la miglior soddisfazione alla lettura...
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