Ci ha lasciato anche Carlo Ferrari. In serenità, a Roma, all'età di 81 anni si è spento uno dei migliori fantini della sua epoca.
Siamo negli anni 50, 60 e 70, e Carlo Ferrari ha un talento fuori dal comune e per chi non lo ha conosciuto può essere paragonabile ad uno di quei fantini con il numero 10 sulle spalle. Talento, genio, furbizia, classe. Una vera leggenda. Era chiamato "Re Carlo".
Molto spesso era solito fare capolino in sala stampa a Capannelle, l'ultima volta qualche mese fa, soprattutto per salutare Mario Berardelli che ogni tanto lo ricordava in memoria di qualche premio intitolato a cavalli importanti da lui montati. Era grato. Educato, brava persona, e incredibile fantino.
Molto spesso era solito fare capolino in sala stampa a Capannelle, l'ultima volta qualche mese fa, soprattutto per salutare Mario Berardelli che ogni tanto lo ricordava in memoria di qualche premio intitolato a cavalli importanti da lui montati. Era grato. Educato, brava persona, e incredibile fantino.
Capace di vincere del Derby Italiano nel 1968 in sella ad Hogarth (Neckar) per i colori della Razza Dormello Olgiata e Vittorio Ugo Penco, poi vincitore del Premio Presidente della Repubblica G1, e capace di realizzare un doppio unico nella storia come la vittoria in sella a Spegasso (Trau) nel Gran Premio Merano del 1958, per il training di Luigi Camici. Vinse anche tre edizioni consecutive del Premio Parioli.
A questo nome fu legata una storia drammatica. Spegasso appunto, ex della scuderia Mantova, figlio di Traù e di Sprella, uno steepler di assoluta qualità. Spegasso è stato definito come il soldato di Maratona, il Filippide a quattro gambe: è morto in pista, a undici anni, appena tagliato il traguardo, vittorioso, nel Grande Steeple, alle Capannelle. A quell’episodio fu dedicata anche una pagina della Domenica del Corriere.
Nei prossimi giorni riproporremo un articolo di Mario Berardelli dedicato al genio di Carlo Ferrari. Qui sotto una vittoria nella Gran Corsa Siepi di Capannelle di Spegasso. Cliccando QUI un articolo relativo alla vittoria nel Derby con Hogarth.
A questo nome fu legata una storia drammatica. Spegasso appunto, ex della scuderia Mantova, figlio di Traù e di Sprella, uno steepler di assoluta qualità. Spegasso è stato definito come il soldato di Maratona, il Filippide a quattro gambe: è morto in pista, a undici anni, appena tagliato il traguardo, vittorioso, nel Grande Steeple, alle Capannelle. A quell’episodio fu dedicata anche una pagina della Domenica del Corriere.
Nei prossimi giorni riproporremo un articolo di Mario Berardelli dedicato al genio di Carlo Ferrari. Qui sotto una vittoria nella Gran Corsa Siepi di Capannelle di Spegasso. Cliccando QUI un articolo relativo alla vittoria nel Derby con Hogarth.
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