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venerdì, febbraio 22, 2019

Questione Capannelle: Comune di Roma VS Hippogroup, la battaglia continua. Non "canone" ma "acconto". Ecco cosa è successo in Commissione. Lunedì nuovo incontro...

Mala tempora currunt. Usiamo una locuzione latina per raccontare la giornata intensa, amara, vissuta a Roma nella mattinata di venerdì quando, in una delle sedi del Comune in via del Tritone 142, è andata in scena una riunione fiume rivelatasi improduttiva. E vi spieghiamo il perchè.
Lo facciamo con un filo di amarezza, ovviamente, per tutti gli antefatti ed una conclusione che speriamo sia diversa dall'esito di questa giornata. Diciamo solo che la situazione è molto più ingarbugliata di quanto non si creda, ci sono mille cavilli, tante complicazioni e non si parla in questo ambito di buoni o cattivi, si parla di sopravvivenza di un settore che non può finire in questo modo a causa di battaglie personali, lotte politiche e convinzioni sbagliate.
Speriamo, e lo spieghiamo in breve, che questa non sia la fine dell'ippica a Roma. Da lunedì sono previsti ancora incontri tra l'Assessore Frongia e Pautasso, fiduciosi che le due parti possano mettersi una mano sulla coscienza e fare un passo indietro, e dunque in avanti.
Ricordiamo che in molti, in questa vicenda, hanno certamente commesso degli errori negli anni passati. Ma l'unica cosa che in questo mondo non si può affatto comprare è il TEMPO! Non si può tornare indietro e cambiarlo, ed è solo in base al presente che può costruirsi un sano futuro. Speriamo ci sia.
INIZIO: La riunione è iniziata intorno alle 11,45, ed un minuto prima dell'inizio era stata recapitata la ormai famosa "pec", della quale abbiamo annunciato l'arrivo da una settimana, con nota annessa nella mail della Hippogroup.
Cosa c'era scritto? In sostanza, come spiegato dall'Assessore Daniele Frongia, sono stati resi noti "gli estremi per un accordo temporaneo per far continuare le attività a Capannelle, farlo stare aperto. Il canone resta lo stesso: 66 mila euro in attesa che il tribunale civile di Roma, con seduta prevista nel 2020, decida il giusto importo”. 
La nota è stata lanciata a tutti gli organi di stampa già prima che la pronunciasse lo stesso Frongia. Testate che, in commissione trasparenza, non abbiamo notato..e già qui la prima cosa che non tornava. Toni trionfalistici hanno accompagnato le parole dell'Assessore sulle citate testate e che raccontava come una sorta di "resa" sul punto, apparentemente, ad Hippogroup. Ma nulla di tutto ciò è accaduto.
Detta così, infatti, è sembrata almeno inizialmente una sorta di concessione che il Comune ha inteso "regalare" al gestore. Le note dolenti sono arrivate dopo.  
Antefatto: Il famoso Avvocato Saolini, tra l'altro amico fraterno dell'Assessore Frongia in base a degli articoli pubblicati da testate prestigiose, nella serata antecedente alla riunione era stato apparentemente "esautorato" dall'incarico proprio il giorno prima di questo famoso accordo che ci sarebbe dovuto essere. Manovra preventiva? Possibile, sta di fatto che ha gettato nello sconforto chi fino a quel momento si era adoperato ad una risoluzione con lui. 
A margine, i 66,000 euro sono stati intesi come "acconto" per una cifra che poi verrà ricondizionata in base al pronunciamento del Tribunale Civile in merito ad una causa intentata da Capannelle, come forma di autotutela quando gli erano stati chiesti svariati milioni di euro da parte del Comune, e che si terrà nell'Aprile 2020.
La stessa Hippogroup, infatti, ha impugnato al Tribunale la nota di richiesta di indennità di occupazione (formulata in Agosto 2018 senza mai ricevere risposta) chiedendo al Giudice di determinare l’importo dovuto; Un braccio di ferro!
In sostanza, dunque, quella nota non cambiava assolutamente niente rispetto alla riunione prima di questa perchè la richiesta della Hippogroup includeva infatti una data dell'apertura di bando di gara, che ci sarebbe dovuto essere 2 anni fa. Bando che per ora non vedrà luce perchè dovranno essere considerati molti altri aspetti della vicenda, che sembra infinita.
Vale la pena ribadire una cosa importante: Chi scrive non è a favore o sfavore di Hippogroup o del Comune, ma racconta (cercando di unire tutti i pezzi del puzzle), delle vicende attorno a questa questione cercando di evidenziare nella migliore maniera il tutto, cosicchè chiunque possa farsi una idea sua.
Ma torniamo in cima: A quel punto, dopo questa lettura della nota, sono intervenute tutte le opposizioni: Fratelli D'Italia, il Pd e non solo, tra cui Svetlana Celli, che hanno chiesto spiegazioni a Frongia del perchè di quella lettera che, messa così, era insignificante e non risolveva il problema dato che esiste già, ben chiara, la famosa delibera 199 di Alemanno che annuncia, fino a nuovo bando, il canone fissato alla cifra di €66,000.
PIANO B? NO! Quella vista e pubblicata stamane non era un provvedimento ma solo una nota, che non diceva nulla di nuovo, quasi "capestro". L'Assessore ha risposto che la responsabilità a quel punto cadeva in testa alla Hippogroup. Quando gli è stato chiesto se avessero mai pensato ad un piano B, tipo la gestione alternativa in caso Hippogroup se ne fosse andata, non c'è stata risposta.
Dunque si confidava in una risposta positiva da parte di Hippogroup, che però onestamente, da parte della Società che gestisce l'impianto, non poteva essere tale. Solo un pazzo avrebbe potuto accettarla. Alzi la mano chi lo avrebbe fatto come persona dotata di responsabilità nei confronti di soci azionisti.
MOTIVI: La conferma è arrivata subito dall'Ingegner Pautasso il quale, dopo aver letto la stessa, ha lucidamente preso la parola e spiegato che la parola "acconto" non può essere considerata accettabile da nessuna società che abbia finalità privata annunciando le proprie dimissioni da Amministratore Unico di Hippogroup perchè non in grado di poter prendere una responsabilità tale. Come del resto non potrebbe nessuno. 
Fermo restando che il pronunciamento del tribunale civile dal 2020 si sarebbe allungata per via degli eventuali ricorsi e controricorsi, con conseguente mancato ammortamento di piani finanziari eventuali. 
Ma non precipitiamo le conclusioni: Pautasso, come rappresentante Hippogroup, avrà tempo 10 giorni per dire si o no a questo accordo ma è scontato l'esito negativo: La decisione va presa entro tempi certi poi, perchè, dal 1 Marzo, nessuno si prenderà cura dell'impianto. E qui riportiamo le parole recuperate dal portale Roma Today: "Avremo 10 giorni per approfondire ma posso comunque dire già alcune cose - fa sapere Elio Pautasso, il direttore generale di Hippogroup - nella proposta non si fa cenno al bando che chiediamo da tempo. Quel provvedimento - ha aggiunto Pautasso - rinvia ogni decisione sul canone a dopo la sentenza del Tribunale civile. Questa è un causa promossa da Hippogroup perchè – spiega il direttore generale - non riteniamo giusto il vecchio canone di 2 milioni. Se io domani rinuncio alla causa civile salta il termine? Sarebbe ancora valido quell'atto senza termine?". Domande che necessitano di una risposta. Anche perchè se la prima udienza è fissata nel 2020, poi occorre attendere la sentenza e, perchè no, anche un eventuale ricorso appello. Si tratta di nodi da sciogliere, in maniera chiara ed inequivocabile, per scacciare tutte le nubi che si sono addensate su una complicata trattativa. Della quale, a farne le spese, è l'ippica italiana e tutti le famiglie che da quel settore traggono sostentamento.
La risposta di Hippogroup non è però piaciuta all'amministrazione. "Vi abbiamo messo un canone da due lire - ha dichiarato l'assessore allo spor Daniele Frongia- 66 euro erano la vostra richiesta. Oggi vi abbiamo dato la risposta. Ora potete restare nell'ippodromo e riaprire le corse da domani mattina. Se avete problemi al vostro interno e vi serve un pretesto per chiudere Hippogroup la responsabilità è vostra". Immediata a quel punto la replica del concessionario, a margine di una Commissione Trasparenza che ha visto gli animi surriscaldarsi. "Smentisco che ce ne vogliamo andare - gli ha risposto dg di Hippogroup - Non abbiamo problemi al nostro interno. Vogliamo restare a Capannelle ma vogliamo solo un canone certo e non condizionato ad una sentenza".

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Ad un certo punto della riunione gli animi si sono riscaldati ancor di più ed è stato fatto notare all'Assessore che, a causa di battaglie personali tra Comune e Hippogroup, alla fine chi ci rimette è solo chi non c'entra nulla come gli operatori che si alzano presto la mattina per mandare avanti una attività nella quale hanno investito la loro vita, e soprattutto sarebbero esodati dal mondo del lavoro. C'è stato un pò di smarrimento generale vista la situazione e le legittime difese di Hippogroup in base ad una istanza per la quale c'è stata la richiesta in data 6 Agosto e che non ha mai avuto risposta da parte del Comune.
Insomma, al contrario di quanto si vorrebbe far credere, questa decisione rischia di creare altri potenziali disoccupati. Pautasso forse troverà un altro lavoro da Dirigente, Frongia continuerà nel suo lavoro, e tutti saranno contenti di aver cacciato Hippogroup. 
Si, ma i 650 cavalli stanziali? Tutti quelli della provincia che hanno come riferimento Roma? Niente è stato detto di questi ultimi. Senza considerare la storia dell'impianto, la tradizione e la funzione nell'ippica nazionalePreannunciate azioni di protesta da qui in avanti.
CONCLUSIONI: Al momento la situazione è ferma. Non si partirà di certo a Marzo, almeno all'inizio. Ben 4 giornate sono state distribuite tra Agnano (2), Follonica (1) e Milano (1). A breve ne verranno distribuite altre ma un barlume di speranza svetta da un presunto incontro ulteriore che ci sarà lunedì prossimo promosso dallo stesso Frongia al fine di cercare una soluzione, con l'Ingegner Pautasso. Nel frattempo il Ministro Centinaio ha formalmente scritto al Sindaco Virginia Raggi la quale ha sollecitato il suo assessore a trovare un punto di incontro ed una risoluzione. Tanto che intorno alle 17,00 è stato pubblicato uno statement da parte di Daniele Frongia, sulla nostra Pagina Facebook di Mondoturf. che preannuncia una apertura. Qui sotto trovate il testo:

Insomma, la partita a scacchi è sempre viva. Qui sotto il video report di Roberto Faticoni, segretario SIAG.


Ecco anche la nota di Giuseppe Satalia:
Nulla di fatto, il tritacarne continua. L'assessore Frongia inizia la riunione leggendo una nota del Comune che in prima battuta sembrava essere positiva, ma ad una lettura più attenta la stessa non conteneva la determinazione dell'indennità di detenzione dell'impianto fino al nuovo bando, ma la richiesta della somma di 66.000  euro a valere come acconto sull'eventuale maggior importo stabilito dal Giudice di primo grado relativamente al procedimento  pendente innanzi al Tribunale Civile di Roma riguardante la determinazione dell'importo dovuto. In sintesi il Comune di Roma non ritira in autotutela il provvedimento notificato il 24 dicembre 2018 ad Hippogroup in cui chiedeva il versamento di 4.800.000 euro a titolo di canone per gli anni 2017 e 2018 e chiede il versamento della somma di 66.000 euro all'anno quale acconto sull'eventuale maggiore avere che stabilirà il Giudice nel 2021 circa. Inutile sottolineare come la situazione sia sempre più esasperata anche in considerazione che le giornate di corse che si sarebbero dovute disputare a Roma sono state distribuite fra Napoli, Tagliacozzo e Milano. Da una parte il Campidoglio avanza richieste esagerate, dall'altra Hippogroup non cede insistendo nella sospensione dell'attivita agonistica, al centro gli operatori continuano a subire un danno sempre più difficilmente recuperabile. La soluzione sarebbe a portata di mano, l'applicazione dell'art 22 comma 4 del Regolamento degli impianti sportivi di proprietà del comune di Roma. In un contesto drammatico l'unica nota positiva è la disponibilità dello staff del Ministro Centinaio a riceverci. 
Giuseppe Satalia

Elio Pautasso amministratore di Hippogroup Roma Capannelle è stato contattato da radioradio.it per fare chiarezza in merito alla proposta di Roma Capitale annunciata questa mattina in Commissione Trasparenza per una risoluzione della querelle relativa all'Ippodromo Capannelle
Ingegner Pautasso, l'assessore Frongia sostiene di aver accolto la vostra istanza di continuare a pagare 66 mila euro l'anno, ma che voi non sembrate aver reagito alla notizia con l'entusiasmo che sia aspettava ?
"Non possiamo essere entusiasti. La lettera della quale ha dato contezza l'assessore Frongia in commissione, non è un accoglimento della richiesta fatta infatti non è riportato un canone certo, come invece avevamo richiesto. I 66 mila euro sono considerati a titolo di acconto, come più volte specificato nella lettera, su una futura sentenza, peraltro solo di primo grado, del tribunale civile relativa alla quantificazione del canone dovuto, che se andrà bene arriverà solo nel 2021. Poi è stata disattesa l'altra richiesta, quella relativa all'indicazione di una data certa di pubblicazione del nuovo bando per la gestione dell'impianto. Sottolineo che nella lettera il bando non è mai menzionato"
Quindi nulla di fatto?
"Certamente non per la ripresa delle corse. Noi risponderemo alla comunicazione del comune entro dieci giorno come richiesto. e lo faremo soprattutto a tutela degli interessi di Hippogroup, dei dipendenti, dei collaboratori e di tutti i lavoratori dell'indotto di Capannelle, ma per il momento le corse non riprenderanno"
Nel comunicato congiunto con Roma Capitale del 31 Gennaio scorso, avevate indicato la fine febbraio come temine ultimo era per dirimere la situazione, la scadenza è davvero molto vicina resta valida?
"Sì per noi resta valido, ci resta pochissimo tempo per affrontare e risolvere definitivamente questa vicenda, ma non certamente alle condizioni contenute della lettera ricevuta oggi"
Quindi cosa chiedete e che nella lettera non è specificato ?
"Semplicemente l'applicazione dell'istanza presentata ai sensi dell'art. 22 del nuovo regolamento degli impianti sportivi che prevede un termine certo per la fissazione del bando di gara, il pagamento di un'indennità di detenzione dell'impianto pari all'ultimo canone previsto dalla concessione scaduta ( i famosi 66000 euro circa più aggiornamento istat ndr) senza considerarlo un acconto in attesa di una sentenza futura come invece vorrebbe il comune"
L'assessore sia in commissione stamattina e successivamente sui social,  ha ipotizzato che la vostra esitazione a seguito della proposta possa far pensare che probabilmente esistono nella società dei problemi interni che non consentono al gruppo di poter gestire ancora l’impianto.  E' così?
"Smentisco categoricamente, come ho già fatto energicamente in commissione stamattina. La nostra esitazione e il nostro scarso entusiasmo, come lo chiama l'assessore, scaturisce solo ed unicamente dalla scarsa chiarezza nella determinazione del canone e nella mancanza di un termine certo per il bando"
L'assessore però scrive che prima del bando bisogna necessariamente risolvere una serie di problematiche senza la quali è impossibile portarne avanti la formulazione: Contenzioso fra Roma Capitale e Hippogroup: pendente dinnanzi al Tar Lazio il ricorso presentato da Hippogroup sulla proroga; Incongruenze al catasto fra quanto censito e lo stato effettivo dei luoghi; Presenza di abusivismo edilizio e di occupazioni senza titolo; Assenza di certificazioni, collaudi e dichiarazioni di conformità impianti; Verifica della consistenza e dello stato manutentivo dell’impianto sportivo.
"Non mi risulta che il nostro ricorso al Tar sulla proroga possa bloccare l'iter del bando. Tutti le altre problematiche le può risolvere solo ed unicamente il proprietario dell'impianto che è Roma Capitale, non certamente Hippogroup che ricordo è il concessionario uscente. Da parte nostra possiamo dare, come abbiamo sempre fatto in occasione dei passati sopralluoghi,  la massima disponibilità, per agevolare il comune per la risoluzione di queste problematiche che ribadisco compete a Roma Capitale in quanto proprietaria dell'impianto.  Naturalmente da parte nostra non c'è solo la massima disponibilità per risolvere i problemi tecnici di cui parla l'assessore per arrivare al bando, ma siamo pronti già a partire da lunedì ad incontrare nuovamente l'amministrazione per scongiurare un epilogo negativo di questa vicenda, che penalizzerebbe non solo l'ippica romana ma tutta l'Ippica Italiana".



Qui sotto raccontiamo una storia che si protrae dal 2003. Vi parliamo di cosa è successo dal 2011 fino ad oggi
Nel 2011 la società Hippogroup ha fatto un concordato preventivo perché non riusciva più a pagare il canone di 2 milioni di euro previsto dal bando di gara, il Tribunale ha accettato (sottolineiamo ACCETTATO ndr) e a dicembre 2012 ha omologato il concordato perché la società si era impegnata con 4 milioni di euro di fideiussioni e investimenti per la pista all-weather, l’impianto di illuminazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria. Dopodiché nel 2013 Alemanno obbligò la società a fare anche l’ippodromo di trotto per sostituire quello di Tor di Valle che era nell’area dove si doveva costruire il nuovo stadio della Roma, chiedendoci di fare un nuovo investimento.
Per questo motivo c’è stato in cambio del piano economico finanziario e la Hippogroup, sempre legittimata da organi superiori, è andata al Tribunale fallimentare che ha dato l’ok al piano, infine la Giunta e l’Assemblea hanno dato il via libera alla concessione dell’impianto fino al 2028 senza però ratificare il piano. Poi è caduto Alemanno, è stato ripresentato la documentazione al sindaco Marino ma non c’è stata risposta così come da Tronca. Ora, con il M5S tutti i prolungamenti dal 2006 a oggi sono stati considerati illegittimi. Come tutti gli altri 164 impianti sportivi comunali di Roma, anche Capannelle ha fatto investimenti in previsione di un prolungamento che poi non c’è stato dato, ma c’è comunque la delibera 199 che avalla la  presenza al fino 2028. Secondo Di Caprio, braccio destro di Pautasso, per il Comune “il vero problema è la avvenuta riduzione del canone, visto che siamo passati dai 2 milioni del bando a 1 milione dopo il concordato, fino ai 66mila euro che abbiamo inserito nel piano economico finanziario perché sennò la società non sta in piedi, considerato che noi abbiamo un unico cliente, il Mipaaf, che ha ridotto le sovvenzioni agli ippodromi mentre prima avevamo una convenzione. I 66mila euro sono una cifra adatta per la gestione dell’impianto al netto degli investimenti, si tratta di un’area di 150 ettari che ha costi vivi da 500 a 550 mila euro al mese, quindi quasi 6 milioni annui tra dipendenti, vigilanza, manutenzione delle piste e del verde”. Tutto documentato e presentato. 
Per questo, ha spiegato il direttore, “abbiamo chiesto più volte un incontro con l’assessore Frongia, c’è la disponibilità della societa per trovare un accordo sul prolunganenro e sul canone anche facendo ulteriori investimenti in caso di nostra permanenza fino al 2028, tra l’altro con un beneficio del Comune perché realizzeremmo unità abitative e ricettive turistiche, attività di associazionismo sportivo, ristrutturazione delle aree con rifacimento dei box e molti altri interventi, solo ovviamente a fronte del prolungamento e di un riconoscimento del costo adeguato perché tenere aperto l’impianto di 6 mesi in 6 mesi aumentando le passività alla società non converrebbe. 

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