A tutto classifiche. Che anno è stato il 2018? Un anno tutto sommato in linea con gli anni precedenti con i leader rimasti tali ma con qualche variazione sul tema.
Cercheremo di leggere i numeri in controluce dando ampia interpretazione a chiunque li legga, per capire chi sia migliorato o peggiorato. Una cosa è sicura, tra i trainers e tra i jockeys, nulla è cambiato ed il “mostro” a 2 teste formato dalla famiglia Botti e Dario Vargiu, è abbastanza spiccato. Un po' come la Juve: La qualità genera vittorie.
Parliamo di tutte le categorie per capire che anno è stato, in ogni ambito, questa 2018. Quando ne parlavamo, un anno fa, non sapevamo che Summer Festival avrebbe vinto il Derby, per esempio, e nemmeno che Wait Forever si sarebbe ritagliato un ruolo di miler, che Anda Muchacho sarebbe potuto essere il cavallo copertina della stagione.
Il mistero della fede si è svelato via via vivendo l'anno, ed è questo il bello. Interessante è capire cosa è successo: Divideremo le classifiche per settore, proprio per analizzare al meglio ogni presupposto.
Sperando non ci siano sfuggiti troppi dati che, in caso rilevante, come netti miglioramenti o declini da un anno all'altro, possa indurvi a segnalarcelo. NB: Il database preso in considerazione è quello di ippica biz, dunque non sono sempre considerati i PSA. Rendetecele note con vigore, eventuali mancanze. Sottolineiamo che, ad una prima lettura, non sono visibili i dati completi. Ma visitando il sito www.ippica.biz, nella sezione classifiche, basta cliccare sull'individuo in questione che vedrete apparire i dati completi anche con i PSA.
In fondo le classifiche sono fatte così, pieni di numerini che possono significare tutto o niente, a seconda di come si leggano. Perchè vanno sempre considerati tantissimi presupposti. Si possono leggere dal punto di vista analitico, per percentuale, per somme vinte e tenuto conto del periodo
JOCKEYS: Tra i fantini Dario Vargiu è sempre più il leader. Sesto frustino d’oro per il jockey di Oristano, 42 anni, ma la forza mentale e fisica per essere considerato il maschio “alpha” della competizione. Viene ammirato, rispettato, temuto. È anche questa la sua forza, oltre alla capacità di trasformare in cose semplici anche le più difficili. Vince, e non è un caso, e se monta i cavalli migliori, è perché è tutto meritato. Se lo scorso anno aveva chiuso con 175 vittorie, quest’anno si è fermato a 172 affermazioni ma con circa €1,95 milioni vinti dai cavalli da lui montati ed uno strike rate del 24,86%. Lo scorso anno i premi vinti erano circa €2,5M, ma molto dipende dalle corse “ricche” vinte.
A seguirlo in scia un Salvatore Basile che ha conquistato la sua 3° centuria della carriera nel giro di 3 anni. Big “Sandy” dalla Trinacria, come il vino buono, invecchia bene. Anzi, come ribadiamo in varie occasioni, i fantini non invecchiano ma migliorano. Lui è uno di quei casi. Le vittorie non sono state neanche lontanamente comparabili con le 154 della migliore stagione della carriera, ma con 117 è stata comunque positiva. Ecco, abbiamo notato dei livellamenti, per esempio.
Carlo Fiocchi, giunto terzo, ha raggiunto per la 15° volta nella sua carriera almeno 100 vittorie! Quest’anno le ha toccate a Capannelle ed era, come da lui confessato, il vero obiettivo del 2018. Vincere, per uno come lui, è sempre importante. Ma farlo nelle corse buone, ancora meglio. Quest’anno infatti, complice il rapporto con la Blueberry, ha preso il pennello in mano e disegnato arcobaleni. Come sempre, del resto. In carriera forse non è stato abbastanza considerato, ma si sta togliendo certo le sue belle soddisfazioni. 100 vittorie, come detto, contatore che andrebbe anche aggiornato a una dozzina in più considerati i PSA e quelle all’estero in Qatar. Tanta roba Charlie, fidatevi. La sua percentuale vittorie è del 17,33%, maggiore dello scorso anno.
Quarto in classifica è Samuele Diana, salito dal sesto posto del 2017, ma curiosamente con meno vittorie. Il jockey di Assemini, campione di Capannelle tra i jockeys della classifica romana, lo scorso anno ne aveva inanellate 90, quest’anno 86. Ma la stagione è buona. In alto troviamo anche Mariolino Sanna, con 85 vittorie ma solo considerando i PSI, perché altrimenti arriverebbe almeno vicino ai 100. Il jockey sardo, taciturno, parla a suon di vittorie.
Tra quelli con la percentuale più alta di vittorie spicca Danila Cherio con 9 vittorie in 27 corse, il 33%, ma parliamo ovviamente di numeri relativi. Prendendo in considerazione un certo numero di monte, oltre a Dario Vargiu, ottima la percentuale di Gabriele Cannarella, autore di 2 poker nelle ultime 2 giornate di Siracusa, che ha collezionato 50 vittorie in 246 corse montate con la percentuale del 20,33%. Mica male. Il giovane Samuele Paladini con 17 vittorie in 98 corse disputate, vanta un discreto 17,35%. Attendiamolo in crescita. In termini di somme vinte, dato lo spessore qualitativo del jockey, allora sul terzo gradino del podio emerge Fabio Branca che se da una parte ha 64 vittorie (il 17%), ha messo in cassa circa €887,000.
ALLENATORI: Tra gli allenatori il discorso da fare è più ampio ma cerchiamo di sintetizzare. In classifica, in generale, parliamo sempre più o meno degli stessi ma, complice un leggero decremento delle corse, abbiamo assistito ad una sorta di appiattimento rispetto al dominio torrenziale degli anni scorsi. Ci spieghiamo: Sempre Alduino e Stefano Botti guidano, con 210 vittorie, €3,4 in somme vinte, ed il 21,3% di strike rate. A questi vanno aggiunte anche altre 8 vittorie di Stefano con altri €204,000 in cassa. Tra i Grandi Premi mancano di fatto il Lydia Tesio, il Roma, il Jockey Club, le Oaks e qualche pattern qua e la, ma può capitare quando siamo al top ed è il rischio quando si accorpano i grossi meeting e gli allenatori stranieri vengono con più cavalli, ma c’è la conferma del proprio status di enorme spessore tra gli allenatori. Lo scorso anno le vittorie erano state 227, mentre il secondo ne aveva 74, il terzo 64, il quarto 56 e via via così. Tutti, in generale, avevano più vittorie.
Resta il fatto che da Cenaia si sparano tante frecce, e poco importa siano tanti, l’importante è che siano di qualità. Quindi l’invito che rivolgiamo è quello di proseguire così, serve da stimolo anche per altri, che comunque si stanno muovendo in team piccoli ma motivatissimi.
Quest’anno il secondo, considerato solo i PSI, è Marco Gasparini, che ne ha 49 mentre Endo Botti da 43 passa a 47. Ma qui c'è da fare un distinguo. Endo e Cristiana, in realtà, sono secondi in classifica considerando i PSA grazie ai quali arrivano a 60 vittorie generali e circa €580,000 in somme vinte, e dall’ottavo posto del 2017 passano al terzo, che poi diventa appunto secondo considerando i PSA. Per questo raccomandiamo di visitare il sito e cliccare sull'anagrafica per avere dati completi.
Quest’anno il secondo, considerato solo i PSI, è Marco Gasparini, che ne ha 49 mentre Endo Botti da 43 passa a 47. Ma qui c'è da fare un distinguo. Endo e Cristiana, in realtà, sono secondi in classifica considerando i PSA grazie ai quali arrivano a 60 vittorie generali e circa €580,000 in somme vinte, e dall’ottavo posto del 2017 passano al terzo, che poi diventa appunto secondo considerando i PSA. Per questo raccomandiamo di visitare il sito e cliccare sull'anagrafica per avere dati completi.
In termini di percentuale di vittorie il team Nicolò Simondi / Incolinx è leader con il 28,17%, frutto di 20 vittorie in 71 corse disputate, con €324,000 somme vinte. Dato un certo numero di impegni da sottolineare Sebastiano Cannavò con il 25%, 23 vittorie su 92 corse disputate, poi Giovanni (detto Gianluca) Moccia con ottimo risultato: 15 vittorie in 61 corse disputate, il 24,59%. S Carciaghe in Sardegna ha uno score simile. Sopra il 20% troviamo anche Melania Casione (40 vittorie), Giuliana Foglia (14 vittorie), Marco Peraino. Mentre poco sotto al 20% troviamo Iacopo Bindi (41 vittorie), sempre consistentissimo negli ultimi anni, poi Riccardo Santini (24 vittorie).
SCUDERIE: Tra le scuderie il leader è Dioscuri con 91 vittorie in assoluto, in salita rispetto alle 46 dell’anno scorso, poi Effevi con 55 vittorie contro le 54 dell’anno scorso e Chimax, in discesa, con 51 vittorie rispetto alle 80 del 2017. Ottimo inserimento, in Sicilia, per Domenica Grazia Bosco con 27 vittorie ma questa regione merita una citazione a parte. Tra le scuderie con almeno 10 vittorie spicca la Quafin con il 31,43% di strike rate, il più alto in assoluto, mentre quasi con il 27% ecco Sebastiano Guerrieri, leader di Capannelle.
CAVALLI: Il cavallo più vincente, in ordine di affermazioni, è stata Palaedras (Docksider), una 4 anni allenata da Romolo Valeri, che ha vinto 6 corse nel corso del 2018 con percentuale del 30%. Con l’83% di strike rate, però, Frozen Juke è uno dei più esaltanti prospetti di 2 anni. Ne ha vinte 5 su 6, ed è uno dei cavalli più forti di Roma, e forse d’Italia, ed appartiene ad una squadra relativamente piccola. Frozen, come detto, ne ha vinte 5 e dietro Palaedras ci sono altri 11 cavalli a quota 5 affermazioni. Tra questi Musa D’Oriente, Clockwinder, Compound, Make Mishief, Windsorf Doda, Mario Del Borgo, Balentia Doc, Oh So Touchy, Piz Bernina, Ipompieridiviggiu.
Come somme vinte il leader è Summer Festival (Poet’s Voice), vincitore del Derby e venduto ad Hong Kong con il nome di Party Together, che ha vinto 2 corse su 3 nel 2018 con €322,000 in somme vinte. Ad alto livello ne ha vinte 4 su 4 Mission Boy, favorito del Parioli 2019 in Italia.
SICILIA: La terra di Sicilia, da sempre, ippicamente, è una regione del tutto autonoma con un sistema assolutamente indipendente dal resto della penisola. Dunque vanno presi in considerazione tutti i dati relativi a Siracusa e dintorni, una terra che sforna talenti e passione, e lo dimostra uno come Sebastiano Guerrieri, insieme a sua moglie Melania Cascione, che sono i leader attuali tra gli allenatori ed i proprietari di stanza a Roma. Insomma, in Sicilia c’è fermento come l’Etna, ed è un fatto positivo, depurato dal resto.. sperando sempre che la piaga delle corse su strada finisca perché nulla ha a che vedere con le corse regolari.
Detto questo diciamo che a vincere la classifica degli allenatori è stato Vincenzino Caruso che, con le sue 37 affermazioni, ha lasciato a debito distacco Antonio Cannella fermo a quota 30. Il trainer siracusano ha vinto il 16,44% delle corse in cui ha sellato un cavallo, in 225 occasioni. Giovane ed emergente, classe 84, ha vissuto una delle sue migliori stagioni della carriera. Uscito dal corso allenatori 2008, ha iniziato nel 2009 ed in 10 anni di carriera ha finalmente coronato il sogno di vincere la classifica che tutti gli allenatori siciliani sognano di vincere. Complimenti.
Secondo, come detto, Cannella con 30 vittorie mentre terzi in parità per numero di vittorie Erasmo Lo Piparo e Claudio Impelluso, con quinta posizione occupata da Sebastiano Cannavò che ha all’attivo un 25% di strike rate.
Fantini in Sicilia: Gabriele Cannarella ha vinto la classifica fantini, succedendo a Antonino Cannella sempre comunque efficace. Il giovane jockey ha collezionato 46 vittorie lasciando a 40 Federico “Wiwo” Bossa, sempre più “siciliano” di adozione, anche se quasi quotidianamente a spola tra Milano e Siracusa. Gabriele, autore di un paio di poker nelle ultime 2 giornate, ha piazzato un decisivo allungo proprio nelle ultime settimane. Ha tentato anhe la via di ippodromi più metropolitani, ma come ha dichiarato in una intervista, sta troppo bene a casa sua… e la classifica, d’ora in avanti, sarà probabilmente sua per molto tempo.
Tra le scuderie emerge una sorta di new entry come Domenica Grazia Bosco con 27 vittorie ed il 20,77% di vittorie, su Mark Cuschieri, in discesa in questo 2018, con 24 vittorie alle quali vanno aggiunte quelle della Scuderia Cuschieri. Giusy Guida, impegnato anche a Milano grazie alla collaborazione con Vincenzo Fazio e Luciano Vitabile, ha collezionato in “patria” 20 vittorie.
SICILIA: La terra di Sicilia, da sempre, ippicamente, è una regione del tutto autonoma con un sistema assolutamente indipendente dal resto della penisola. Dunque vanno presi in considerazione tutti i dati relativi a Siracusa e dintorni, una terra che sforna talenti e passione, e lo dimostra uno come Sebastiano Guerrieri, insieme a sua moglie Melania Cascione, che sono i leader attuali tra gli allenatori ed i proprietari di stanza a Roma. Insomma, in Sicilia c’è fermento come l’Etna, ed è un fatto positivo, depurato dal resto.. sperando sempre che la piaga delle corse su strada finisca perché nulla ha a che vedere con le corse regolari.
Detto questo diciamo che a vincere la classifica degli allenatori è stato Vincenzino Caruso che, con le sue 37 affermazioni, ha lasciato a debito distacco Antonio Cannella fermo a quota 30. Il trainer siracusano ha vinto il 16,44% delle corse in cui ha sellato un cavallo, in 225 occasioni. Giovane ed emergente, classe 84, ha vissuto una delle sue migliori stagioni della carriera. Uscito dal corso allenatori 2008, ha iniziato nel 2009 ed in 10 anni di carriera ha finalmente coronato il sogno di vincere la classifica che tutti gli allenatori siciliani sognano di vincere. Complimenti.
Secondo, come detto, Cannella con 30 vittorie mentre terzi in parità per numero di vittorie Erasmo Lo Piparo e Claudio Impelluso, con quinta posizione occupata da Sebastiano Cannavò che ha all’attivo un 25% di strike rate.
Fantini in Sicilia: Gabriele Cannarella ha vinto la classifica fantini, succedendo a Antonino Cannella sempre comunque efficace. Il giovane jockey ha collezionato 46 vittorie lasciando a 40 Federico “Wiwo” Bossa, sempre più “siciliano” di adozione, anche se quasi quotidianamente a spola tra Milano e Siracusa. Gabriele, autore di un paio di poker nelle ultime 2 giornate, ha piazzato un decisivo allungo proprio nelle ultime settimane. Ha tentato anhe la via di ippodromi più metropolitani, ma come ha dichiarato in una intervista, sta troppo bene a casa sua… e la classifica, d’ora in avanti, sarà probabilmente sua per molto tempo.
Tra le scuderie emerge una sorta di new entry come Domenica Grazia Bosco con 27 vittorie ed il 20,77% di vittorie, su Mark Cuschieri, in discesa in questo 2018, con 24 vittorie alle quali vanno aggiunte quelle della Scuderia Cuschieri. Giusy Guida, impegnato anche a Milano grazie alla collaborazione con Vincenzo Fazio e Luciano Vitabile, ha collezionato in “patria” 20 vittorie.
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