Una magnifica chiusura del cerchio, quello che God Given (Nathaniel) ha regalato a Luca Cumani nella affermazione di forza nel Premio Lydia Tesio Sisal Matchpoint G1 sui 2000 metri, che chiude anche la stagione romana.
La figlia di Nathaniel, sorellastra del campione Postponed (Dubawi) che Luca Cumani guidò nella affermazione nelle King George, ha risolto una corsa molto tattica ma mettendo molto coraggio nella prestazione.
Con il bravo Jason Watson a bordo, champion apprentice in Inghilterra ed uno dei migliori talenti degli ultimi 10 anni in Inghilterra, ha seguito la scia delle prime coprendo la sua in una corsa guidata in avanti da Snowy Winter, in maniera molto tattico. In retta, quando questa ha lanciato la volata, è stata seguita dalla stessa God Given che però lungo lo steccato (o meglio, al centro della pista), è stata anticipata da Nyaleti (Arch) con la quale God si è staccata in lotta, emergendo poi nella fase finale. Per Luca Cumani, come detto, una magnifica celebrazione nel suo paese natio. Flower Party (Duke Of Marmalade), ha provato ad aggiungersi alla lotta, ma ha pagato molto in termini di attitudine ad un terreno micidiale che ne ha frenato l’azione, fino ad arrivare quarta. Peggio ha fatto l’attesa e favorita Well Timed (Holy Roman Emperor) inabissatasi sul pesante di Roma. IL VIDEO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI. Luca Cumani aveva vinto anche il Lydia Tesio G1 con Zomaradah, la mamma del campione e champion sire Dubawi.
Nel Premio Roma GBI Racing la vittoria è andata al polacco, ma tedesco di adozione ed americano di proprietà, Va Bank (Archipenko) che ha gradito i 2000 metri di Capannelle e soprattutto il terrenaccio, con un Edo Pedroza didascalico nell’andare a cercare la scia più pulita possibile e sfilare all’interno e dunque resistere ai vari serrate proposti da Presley (Gladiatorus), capace di reiterare gli attacchi, e un Anda Muchacho (Helmet) non riuscito a tirare fuori le zampe da questo terreno veramente ai limiti. Il gigantone della Incolinx, dall’azione radente, non ha trovato il bilanciamento giusto perdendo sempre l’azione, ma correndo comunque con infinito onore.
Il vincitore, 6 anni figlio di Archipenko, è allenato da Andreas Wohler per conto del Team Valor. Dopo un inizio di carriera in Polonia si è rivelato solido performer in patria, ed aveva preparato il premio Roma da lontano con l’ultima prestazione prima di questa nella quale aveva lasciato a 5 lunghezze il campione Iquitos. IL VIDEO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Nel Carlo e Francesco Aloisi G3 sui 1200 metri, assolo per Charline Royale (Zebedee) che ha vinto di una dirittura lo sprint sponsorizzato dalla Concessionaria Fiori, con almeno 6 lunghezze di margine sul secondo in un tempo di 1m 10,18s, onestamente buonissimo ma con una cavalla che da fresca rende il doppio del solito e capace di fare gran partenza e gran finale su terreno amico, quasi avesse le zampe palmate.
La lotta per le piazze ha visto ancora uno Zapel (Kyllachy) accaparrarsi il secondo con al terzo The Conqueror (Excelebration), mentre My Lea (Dandy Man) è rinvenuta a fare il quarto ed il favorito Ipompieridiviggiu (Pastoral Pursuits) ha pagato l’attitudine alla superficie navigabile.
La vincitrice è una portacolori della Colle Papa, allenata da Silvia Amendola con la collaborazione di Alessandro Turco e la supervisione di Mario Masini emozionato e soddisfatto insieme alla compagna Cristina in premiazione. IL VIDEO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Nel Berardelli G3 altro risultato a sorpresa con la vittoria di Atom Hearth Mother (Rock Of Gibraltar) che ha risolto con la progressione efficace su altri che non tiravano fuori le zampe dal pantano. Il figlio di Rock Of Gibraltar, allenato da Stefano Botti, ha battuto Armageddon (Le Vie Infinite) con il terzo preso da San Gregorio (Gregorian) mentre hanno deluso gli attesi, ovviamente, anche in questo caso, impantanati.
Il vincitore, allevato da Francesca Folco, è un piccolo miracolo di scienza per i problemi che ha patito da puledro risolti da una equipe giovane di dottori di Perugia. Si tratta di un fratellastro di Altroquando, che si infortunò seriamente, pur piazzandosi, nel Berardelli di qualche anno fa. Giustizia è fatta. IL VIDEO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Nel Divino Amore Lr sui 1000 metri di apertura avevamo avuto delle avvisaglie su come sarebbe stato il pomeriggio. A vincere, nel pantano, è stata l’inglesina Stage Play (Oasis Dream), allenata da Michael Bell (ma negli ultimi giorni da Endo Botti e Cristiana Brivio che l’avevano a Cenaia da quasi un mese), che con Joe Fanning in sella è partita accorta ma piano piano è andata in progressione vincendo in sicurezza, nonostante una sbandata negli ultimi 200 metri quando la 2 anni della Clipper Logistics ha visto un’ombra e si è spostata verso il centro della pista dove, per sua fortuna, non c’era nessuna nelle immediate vicinanze. Al secondo è arrivato Vabobos (Pastoral Pursuits), mentre terzo è giunta Nonna Grazia (No Nay Never). IL VIDEO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Nel Premio Ribot memorial Loreto Luciani G3, ancora un sigillo estero con Masham Star (Lawman), 4 anni di Mark Johnston che era alla 25° corsa in stagione, ha risolto da cavallo tenace non facendosi prendere d’infilata da nessuno e siglando agevolmente con Joe Fanning in sella al doppio in giornata. La lotta per le piazze l’ha risolta Villabate (Holy Roman Emperor) su Wiesenbach (Jukebox Jury) ancora abile sul miglio. Non bene i favoriti della Effevi, che anche in questo caso hanno fatto una prestazione contraria.
Il vincitore, che frequenta i grossi handicap, affrontandoli di petto, è un 4 anni duro e puro. IL VIDEO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
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