Una notizia buona ed una cattiva. Da quale iniziamo? Da quella buona, dai. Perchè in fondo è stato bello vedere a Milano tanta gente acclamare il rientro di Anda Muchacho nel Di Capua, gli applausi a Fabio Branca, all'Ing Romeo e a Vittorio Caruso arrivato fino al terzo traguardo per andare a riprendere il suo.
Il trainer, un veterano, che lavora spalla spalla con Nicolò Simondi anche lui protagonista di questa vittoria, ha parlato di sensazioni che lo hanno fatto tornare giovane. Le stesse che lo hanno riportato indietro nel tempo, a cavalli come Misil, Altieri, Voila Ici, Worthadd...che meraviglia!
Partiamo da li, perchè buone notizie arrivano intanto dal fronte valutazioni internazionali, per le corse di domenica scorsa a San Siro, ed in particolare dalla prova sul miglio. Non solo perché gli italiani hanno vinto 3 a 1 nel confronto con gli stranieri, ma perché gli handicapper del Racing Post hanno rilasciato dei rating, provvisori, ma comunque in linea con le impressioni. Parleremo dei vincitori e soprattutto di quello che potranno fare di qui a breve i vari vincitori delle corse di domenica. Chi riposerà, chi correrà ancora, ecco i loro progetti nell'immediato futuro..
Il primo dato che emerge lo tiriamo fuori appunto dal Vittorio Di Capua G2 vinto in maniera emozionale da Anda Muchacho (Helmet), che ha stabilito il suo nuovo picco personale in termini di valutazioni. Il rating di ItaliaForm gli ha attribuito un 120, mentre quello del Racing Post, che utilizziamo per il confronto internazionale, gli ha dato un 111 che è il valore più alto conseguito dal baio della Incolinx in carriera. Per lui ora il prossimo obiettivo è il Premio Roma GBI Racing G2 del 4 Novembre a Capannelle, dove potrebbe reincontrare il battuto Degas (Exceed And Excel) che ha fatto forfait per il Ribot G3, ma è rimasto nelle iscrizioni del Premio Roma. LA SCHEDA DI ANDA MUCHACHO QUI.
Stesso trend in termini di valori per Mission Boy (Paco Boy), imbattuto in 4 uscite, che ha preso un 106 incoraggiante. Maggiore rispetto a Royal Youmzain dello scorso anno quando il tedesco battè gli italiani. Il figlio di Paco Boy (Desert Style) ha vinto con bellissima azione, nonostante la perdita di un ferro, dopo corsa “verissima”. Per lui riposo invernale e, a meno di vendite possibili (lady Bezzera gongola, a pensare sia stato pagato solo £3,000), è la punta per la stagione 2019 italiana. LA SCHEDA DI MISSION BOY QUI.
Nel Dormello G3 Noblesse Oblige (Myboycharlie) ha acquisito un valore di 102, non esagerato, ma con una valutazione confrontata con l’IF italiano simile, con forbice da valutare rispetto al 111. Per esempio, Call Me Love (Sea The Stars) nel Campobello ha preso un 110p, che può voler dire tanto. Sta di fatto che la cavalla italiana allevata dal Centro Equino Arcadia & Scuderia Micolo, adesso dovrà risolvere la questione partnership. Fu acquistata infatti per la metà dalla OTI Racing, con obbligo di correre il Dormello G3. Questione completata, ora ci si chiede se debba o no partire verso l’Australia. Prima c’è appunto da risolvere il nodo comproprietà, ma per ora nessuna proposta di acquisto definitiva è stata spedita a Marco Gasparini che ne ha conservato il 25% insieme alla Scuderia del Girasole, mentre il restante 50% è appunto di proprietà australiana. Lo scopriremo nelle prossime settimane. LA SCHEDA DI NOBLESSE OBLIGE QUI.
Quanto al Premio del Jockey Club G2, il valore della vittoria non è altissimo secondo gli handicapper inglesi. L’affermazione di Raymond Tusk (High Chaparral) è stata di 111, 3 punti sotto a quanto ottenne Full Drago lo scorso anno. Miglior prestazione della carriera, comunque, per il cavallo della Middleham Park Racing sellato da Richardino Hannon che ha fatto i complimenti per l’organizzazione delle corse a San Siro, sulle colonne di EBN. Insomma, il Jockey Club, già appeso ad un filo, rischia un ulteriore declassamento. In schiena Walsingham (Campanologist) ha ottenuto un 108, che è più basso di 4 punti rispetto al suo picco di 112 di inizio Luglio ad Amburgo in un G2 similare. La media dei valori, non fa ben sperare. Dunque, bene il Di Capua, ma male il Jockey Club. LA SCHEDA DI RAYMOND TUSK QUI.
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