Cantanti e Vincenti: “Segna con una X la casella corrispondente al tuo cantante preferito, su tutte le colonne. Il tuo voto varrà tanti punti quante sono le colonne giocate del concorso Totip”.
Una spiegazione piuttosto semplice, accompagnata da uno slogan accattivante: “Cantanti e Vincenti”. Non tutti sanno che il più longevo e importante festival della canzone italiana, quello di Sanremo, a metà degli anni Ottanta strinse, per così scrivere, un’alleanza col Totip, il concorso a premi legato al mondo dell’ippica e varato qualche decennio prima. Tutto ebbe inizio nel 1983, quando in via sperimentale, oltre alla graduatoria ufficiale ne fu stilata un’altra ottenuta, per l’appunto, con i voti risultanti dalle schedine giocate in contemporanea con la kermesse.
Dall’edizione successiva, quella del 1984 (che vide piovere sul teatro Ariston di Sanremo la bellezza di 6,5 milioni di preferenze) e per i successivi sei anni, i voti così raccolti avrebbero quindi contribuito ed eleggere la canzone più bella nella categoria “grandi interpreti”. Tanto per la cronaca, il primo brano a beneficiare di questo sistema fu “Ci sarà” che raccolse oltre 2 milioni di segni X.
Ma questa non è l’unica curiosità che rende intrigante la storia di quello che originariamente era stato battezzato col nome di totalizzatore ippico.
Venuto alla luce subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1948, ad un paio di anni di distanza dalla nascita del Totocalcio, il Totip ha accompagnato la vita degli italiani per quasi sei decenni. L’ultimo concorso porta, infatti, la data dal 30 giugno 2007.
Quindi ecco la meritata pensione dopo aver raccolto 2,8 miliardi, distribuito vincite per 984 milioni, fatto affluire nelle casse dell’Erario 750 milioni e, per concludere, contribuito all’UNIRE (acronimo che sta per: Unione Nazionale Incremento Razze Equine) con una somma di 340 milioni di euro.
Eppure, nonostante la sua assenza, gioco d’azzardo o scommesse sportive in Italia non sono scomparse.
Perché nel corso del tempo il Totip (e Totocalcio) è stato affiancato da altre tipologie di gioco: pensiamo alla corsa Tris, tanto per rimanere nel mondo dei cavalli, oppure alle scommesse sportive, quelle relative al calcio su tutto, infine all’avvento dei casinò online autorizzati ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come NetBet Italia.
Intanto gli ultimi numeri resi noti dall’Agimeg, l’Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco, ci raccontano che nei primi sei mesi di quest’anno, vale a dire fra gennaio e giugno 2018, la raccolta da scommesse ippiche a quota fissa ha raggiunto in Italia la cifra di 65,6 milioni di euro.
I tre abitati dove s’è scommesso di più risultano essere Milano, Napoli e Roma. Ma la raccolta media più elevata, tenendo conto del numero di agenzie presenti sul territorio, piazza davanti a tutti e con ampio margine la città di Prato, seguita da quella di Bolzano.
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