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Anche il post su Mondoturf di ieri (LEGGILO QUI) ha lasciato delle polemiche nel popolo social, chiedendosi se avessimo visto veramente la corsa, quando abbiamo descritto ciò che accaduto e criticato apertamente l'opportunità di inviare un cavallo forte ma debole allo stesso tempo a certi ritmi ed a certi ambienti.
Parlo ora in prima persona. Non ho le fette di prosciutto sugli occhi e rimango dello stesso avviso, anzi ribadisco: Non ho criticato l'idea, di per se apprezzabile. Un Europeo ci continuerà a provare, ma l'esito è difficile. Il perchè è nascosto in tante pieghe di una corsa complicatissima. Del resto il figlio di Scat Daddy è un cavallo americano, fatto e finito, fratello di Beholder campionessa americana del dirt. Ma un conto è essere allenato in America, o comunque dopo adeguato ambientamento, ed un conto è invece gettare nella mischia un cavallo con il rischio infortuni. Tanto che a vincere è stato Justify, altro Scat Daddy ma allenato da Bob Baffert. Gli americani in Europa cosa fanno? Mondi diversi, metodi diversi tutto qui. Ma non lo dico io e basta, e se lo dice uno come O'Brien allora è legge. Resta il fatto, e lo speriamo, che Mendelssohn possa dimostrare in futuro di essere un campione vero. Ieri ha pagato una botta in partenza, lo steccato largo, e tutta una serie di vicissitudini sfavorevoli da cui si riprenderà. Il progetto è quello della Breeders sempre a Churchill Downs. Ma bando alle ciance.
Aidan O'Brien ha rilasciato le seguenti dichiarazioni al Racing Post, che riportiamo integralmente, ammettendo di aver sbagliato a non aver programmato in maniera scientifica l'esperienza ed ha raccontato l'esperienza a Louisville: "C'erano circa 160.000 persone là fuori, tutte bagnate, tutte urlanti, la pioggia proveniente da ogni dove. Tutti erano schiacciati e pur di vedere il Kentucky Derby esposti comunque alle intemperie con indosso questi poncho di plastica. Non posso spiegartelo, c'erano persone dappertutto, Mendelssohn era semplicemente colpito e sorpreso da tutto. Sono stato lì prima, ma non avevo mai vissuto prima qualcosa del genere. Non ci si riusciva a muovere, era tutto frenetico". O'Brien ha aggiunto che, nonostante il precedente straordinario trionfo di Mendelssohn nel Derby degli Emirati Arabi Uniti e le alte aspettative in molti paesi del mondo, sapeva che le probabilità erano buone, ma non aveva fatto i conti con tutto il resto, compresa la pioggia, la superficie fangosa, il batti e ribatti dell'inizio: "La corsa sul dirt americano è in genere è molto aggressiva, ma quando il clima è questo, l'aggressione diventa quasi selvaggia perché tutti sanno che se perdi un millimetro all'inizio è finita. Quindi tutti vogliono andare in testa, tutti vogliono fare la corsa, per allenatori e fantini la pressione e l'intensità aumentano di dieci volte. Non l'abbiamo mai sperimentato veramente, abbiamo già sperimentato le normali gare di dirt e siamo stati preparati per questo, ma non eravamo preparati per il diverso livello di intensità. E se non fossimo preparati, il cavallo non era preparato. Alla fine Mendellsohn e il fantino (cioè uno come Ryan Moore) ne hanno pagato il prezzo". Poi ha continuato: "Come tutti gli sport è altamente competitivo qui, quando vai sul campo non ci sono amici o favori. Se non fai la prima mossa tu, il fighetto accanto a te lo fa. Anche quando giochi in strada per la palla. Devi farti valere. Ovviamente ho imparato che dovremo essere più aggressivi dalle gabbie di partenza. I cavalli che si trovano sulla strada della Triple Crown vengono educati in questo modo fin dal primo giorno, l'aggressività diventa un impulso dopo un pò perché è l'unico modo in cui sanno come farlo. Mentre qui in Europa partono, si rilassano, ed è una cultura totalmente diversa, ma per noi è stato comunque bello sperimentarla".
Parole e musica: Aidan O'Brien.
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