Finalmente c'è stata la riapertura di Longchamp, tra commenti più o meno entusiastici riguardo una struttura costata circa €140 milioni, rimodellata completamente, e che non ospitava un convegno dal Prix de l’Arc de Triomphe 2015 di Golden Horn.
Alcuni sono stati molto favorevoli, altri sono stati dubbiosi circa il particolare color senape delle tribune, ma c'è rimasto in testa quello che ha dichiarato Cristophe Soumillon: "La sala fantini sembra un ospedale". L'ha toccata piano, insomma. Del resto, come ogni cosa, è un fatto di abitudine e bisogna solo farci l'occhio.
Sta di fatto che ParisLongchamp ha ospitato 4 pattern sulle 8 corse in programma tra cui il Prix d’Harcourt G2, il principale trial in vista dal Ganay G1 fra tre settimane, che è stato vinto ancora da un cavallo di ferro come Air Pilot (Zamindar) il quale, a nove anni suonati, ha dimostrato che non era casuale la vittoria di qualche settimana fa a Saint Cloud nel Prix Exbury G3 sotto la neve. Il vecchione di Lady Cobham allenato da Ralph Beckett e con in sella Soumillon, è filato via battendo Royal Julius (Royal Applause), piazzato del nostro Ribot, e Star Victory (Tot Ou Tard), che ha tenuto rispetto ad un Way To
Paris (Champs Elysees) quarto ma con molte recriminazioni visto che è stato disturbato al momento dell'allungo. Sarebbe potuto arrivare secondo, almeno. Quanto a Royal Julius, secondo a 75/1, da sottolineare un aspetto. I soldi del Ribot, dopo reiterate richieste da parte della proprietà, sono arrivati solo qualche giorno fa sul loro conto con un ritardo di quasi sei mesi rispetto alla corsa. Una figuraccia per chi ci ha messo la faccia, ma con colpe che vanno cercate altrove, ovviamente. Ci siamo giocati un jolly per le nostre corse, magari un Repubblica, per il solito discorso del rating da salvaguardare. Quanto a Way To Paris, buono l'esame ripetuto sui 2000 metri. Un obiettivo può essere il Repubblica appunto sui 2000, oppure un D'Alessio sul miglio e mezzo, il giorno del Derby. IL VIDEO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Di italiani in Francia (a proposito, oggi non perdete il Prix Imprudence e il Djebel con Leonio in pista), ce ne sono a iosa ormai. Il più famoso è Cristian Demuro che ha vinto anche il Vanteaux G3 sulla cavalla di scuderia Barkaa (Siyouni), cresciuta esponenzialmente dopo aver passato l'inverno a Cagnes ed aver siglato il Prix de la Californie. Barkaa ha l'iscrizione sia alle Poule che al Diane G1 ed è allenata da Fabrice Vermeulen. Le battute si chiamano Princesschope (Panis), che ha guidato, ma la seconda arrivata e quella con maggiori recriminazioni è stata Soustraction (Lope De Vega), una delle imbattute prima di questa corsa. Partita male, ha fatto un recuperone ed è da seguire. IL VIDEO QUI. IL RISULTATO QUI.
L'equivalente del Vanteaux era il Prix La Force che prepara principalmente al Prix
du Jockey Club , vinto da Chilean (Iffraaj), alla prima uscita per Martyn Meade da quando si è trasferito a Manton.
Ha vinto una Listed ad Haydock Park ed è poi stato sesto nel Racing Post Trophy G1 in autunno. Nel Prix Zarkava ha vinto Bebe D’Amour, una figlia di Montmartre (Montjeu).
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