Dubai World Cup Sponsored By Emirates Airline (Group 1) (Dirt) da $10 milioni. Ancora i ragazzi in blue. Stavolta in maniera ancora meno attesa, a vincere la Dubai World Cup G1 è stato Thunder Snow (Helmet) autore di una prestazione fuori dall'ordinario, come spesso accade in questi appuntamenti per i cavalli di Sheikh Mohammed, che ha vinto una corsa difficile da pronosticare nelle anticipazioni e pagando una quota intorno al 10/1, in discesa dal 14/1 sui bookies inglesi.
Il figlio di Helmet (Exceed And Excel), allenato anche in questo caso da Saeed Bin Suroor, ha ridicolizzato gli avversari con Cristophe Soumillon in questo caso didascalico in sella a condurre il suo in testa, nonostante un numero di steccato 10, il più esterno, dal quale è volato in testa senza mai mollare la presa. Mai. West Coast (Flatter) è stato l'unico a tentare un timido avvicinamento ma è stato ribaltato quando, in retta, il suo dirimpettaio è partito di slancio come avesse un serbatoio di energia supplementare. Al terzo, quasi curandosi solo la piazza, è giunto Mubtaahij (Dubawi) con Victor Espinoza in sella.
Vero che di questi giorni si vinceva solo in testa, e North America non è partito ed è rimasto nelle retrovie, ma West Coast lo ha fatto sfilare e Thunder Snow ha tirato fuori dal cilindro una prestazione fuori dall'ordinario, allungando all'ingresso in retta come forse non aveva mai fatto.
Per gli altri da segnalare il quarto posto di Pavel (Creative Cause), mentre Talismanic (Medaglia D'Oro) è apparso, com'è normale che sia, a disagio al primo tentativo sulla sabbia e già battuto a palo lontano. Ultimo North America (Dubawi), che ha perso appunto la partenza, mentre quinta è giunta Forever Unbridled (Unbridled's Song), all'ultima corsa in carriera e già promessa sposa a Medaglia D'Oro. Settima Furia Cruzada (Newfoundland) con in sella Antonio Fresu.
Incredibile anche in questo caso il cappottone dello Sceiccone ai rivali (quattro G1 vinti nella serata) che non sono mai stati in grado di affrontare un Thunder Snow, capace di ribaltare l'ultimo riferimento del Maktoum Challenge e di migliorare non si sa quante libbre rispetto al proprio standard in sabbia. In erba era di 119, in sabbia ora è salito anche di più. Per il baio era il terzo G1 della carriera dopo il Criterium de Saint Cloud G1 ed il Jean Prat G1, con in mezzo il tentativo vano a Churchill Downs. Il tempo finale è stato di 2m 1.38s (fast by 1.92s), molto veloce rispetto allo standard ed addirittura più basso da quello che realizzò Arrogate lo scorso anno. E questo rende l'idea di quanto sia andato forte Thunder Snow. Che dire? Poco, anzi nulla. Lo aspettiamo ad una conferma europea, o meglio ad una conferma e basta. O verrà inghiottito anche lui dalle sabbie mobili di Meydan?
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