Un mese così umido, a memoria, non lo abbiamo mai avuto a Roma. Addirittura la neve ad inizio settimana scorsa che ha condizionato molto la pista negli ultimi giorni, rarefatta al punto tale che non c'era grip assoluto ma solo spirito di sopravvivenza, da parte dei nostri eroi preferiti, nel tirar fuori le gambe dal pantano. Epico, in ogni caso, facendo la parabola dei proprietari italiani. Per la foto abbiamo scelto uno scatto di Enrico Querci a Fabio Branca la cui faccia dice molto sulla domenica appena trascorsa, sicuramente non uguale alle altre. Basti pensare che lo scorso anno, di questi tempi, a vincere a Roma fu Canterani, per dire.
A bagnare il naso delle agenzie ci hanno pensato invece dei buontemponi che ieri, tra Greyville, Roma e Pisa, hanno giocato contro l'establishment del capitalismo, in nome del populismo demagogico e della eterna lotta tra banco e punta (decidete voi da che parte stare, noi siamo schierati ma solo perchè innamorati di questo sport), con i famosi rialzi di quota (grazie alla teoria dei vasi comunicanti del tot) i quali hanno permesso di innalzare la quota di un favorito che corre contro la tragedia, quindi far salire esponenzialmente un valore ed in maniera ingiustificata, e dunque vincere una quota a riferimento al totalizzatore molto alta con guadagno notevole e minimo rischio (dal 10% di valore un plusvalore del 500% nel caso di Lorenda) che gli hanno permesso di chiudere dei tripli battendo il banco. Scusate, lo abbiamo spiegato in maniera molto sintetica ma il termine tecnico in finanza è aggiotaggio. Tutto questo a partire dall'ultima di Greyville, dalla piazza di Brutal Force nell'Andreina a Pisa per il team Botti e con la vittoria di Lorenda nel Ceprano, sempre Botti con una cavalla apparentemente imbattibile. Tutti valevano circa 1.20, 1.10 e 1.10, hanno pagato roba di 3.30, 4.92 e 5.56. Fate voi i conti se aveste giocato multipli con queste quote. E non parliamo di cifre da 10 o 20 euro a multipla.
Poi, altro movimento anomalo fin sull'ultima di Roma, in modo tale che ad un certo punto c'era un gran fervore a Capannelle tra Aams, commissari di gara, segreteria dell'ippodromo, semplici appassionati, ex aficionados pronti a sparare contro il sistema, i quali hanno dunque indotto i commissari a chiudere il gioco sull'ultima, visto che risultava scadessero dei multipli su One Word More di Iacopo Bindi, senza voler accusare nessuno sia chiaro e con i protagonisti inconsapevoli. Ma a quel punto, immaginiamo, anche con il gioco chiuso, i famosi furbetti della stangata, avevano già vinto dopo Lorenda. Le cose vanno fatte veloci e subito, pensiamo, senza attendere che la gente ci ragioni su e quindi prenda contromisure. Non conosciamo nel dettaglio il flusso del gioco e come e quanto abbiano vinto, questo spetta al giornale ed alle autorità competenti in merito. Comunque, alla fine non è stata una domenica qualsiasi.
Parliamo di tecnica, perchè ce n'è stata parecchia. A Roma, nel Ceprano trofeo Goffs Uk, la femmina Lorenda (Lope De Vega) s'è candidata subito per un posto in prima fila nel Regina Elena vincendo molto bene nonostante il pantano e nonostante il fisico carrarmatesco. Otto le lunghezze sbattute in faccia alla seconda, sotto le mani di Silvano Mulas che ha lasciato a distacco Ormixa (Orpen). Dopo un debutto atteso e mal concepito per troppa inesperienza, Lorenda è migliorata tantissimo nella seconda uscita in carriera con il paraocchi australiano. Al rientro ha fatto capire di che pasta è fatta. IL VIDEO QUI.
Si tratta di un altro prodotto di una famiglia notissima in Italia. Prodotto di Clarenda (Refuse To Bend), mai vincitrice in 8 uscite, è mezza sorella di Claba Di San Jore (Barathea). E abbiamo detto tutto. Lorenda, su quel terreno, ha completato il miglio in 1m 44,3s, un tempo più basso di quasi un secondo rispetto ai maschi ed al premio Arconte vinto da Sir Vales (Vale Of York) che, onestamente, avevamo sottovalutato in sede di presentazioni per un ragionamento che ora non conta più, anche se qualsiasi analisi va a farsi friggere con quel tempo. Sir, ad un certo punto sembrava veramente lontanissimo dalla testa, ma con un gran tamburo si è messo in marcia ed è andato a prendere Blow By (Epaulette) ed Etabeta (Henrthenavigator) che vogliamo rivedere sul buono. Sir Vales è figlio di Keyoura (Intikhab), della famiglia di Rakti (Polish Precedent). IL VIDEO QUI.
A Pisa, nel Rook, a vincere è stato Villabate (Holy Roman Emperor) grazie ad un Fabio Branca ispirato che ha bagnato l'esordio con la Incolinx con una vittoria. Che sia di buon auspicio per lui. Villabate punterà deciso al Premio Pisa non essendo intero per le Classiche. L'homebred della Incolinx, con il suo cuffino sgargiante, non sarà stato al top della condizione (ha comunque lavorato bene) ma ha prodotto una bella accelerazione per battere l'Effevi The Conqueror (Excelebration). Villabate è un nevrile figlio della buona Alta Fedelta (Oasis Dream), già madre di Aquila Solitaria (Raven’s Pass) e di un 2 anni da Teofilo. IL VIDEO QUI. Foto credit Enrico Querci.
Nella prova per le femmine a vincere sul palo era stata Brutal Force (Blu Air Force) ma a causa di una interferenza evidente sulla seconda, è stata promossa al primo posto la sarda La Base (Arcano), interessante prospetto, con Tore Sulas a bordo per Gaetano Ledda che l'ha pagata €5,000 alle Goffs’ Open Yearling Sale. Si tratta di una mezza sorella di Alambra (Shamardal), terza di Oaks d’Italia l'anno scorso. IL VIDEO QUI.
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