La rubrica italians si è arricchita di un altro paio di capitoli nella domenica appena trascorsa. Prima di tutto aggiorniamo il post precedente tornando per un attimo in Francia perchè vanno menzionati due attori italiani protagonisti.
Il 4 Gennaio, vittoria per Gianluca Bietolini che ha sellato il 4 anni Yarkosky (Lilbourne Lad) nel Prix de Ferrière-au-Doyen, un handicap sul fibre di Deauville. Per Yarkosky, di proprietà della scuderia Micolo, è la seconda vittoria in carriera.
A Chantilly prima vittoria della stagione per Antonio Polli che ha vinto a grossa quota, 103/1, il Prix du Haquet in sella a Glamorous Boy (Wootton Bassett) per Nicolas Caullery ed i colori di Normandie Pur Sang.
In Corea del Sud da segnalare, al secondo partente sellato, la prima vittoria per Luigi Riccardi che ha vinto la settima corsa del convegno di Seul grazie alla 4 anni Rocket Queen (Vicar) con in sella Jeong Jeong Hee in sella. La 4 anni, da favorita, si è staccata per 4 lunghezze sul secondo arrivato in una Classe 3 con ₩42,750,000 (won Sudcoreano) al primo, che corrispondono a circa €33,000, un Gruppo in Italia praticamente. IL VIDEO QUI. Per Luigi sfiorata la vittoria anche nella corsa successiva con Choego Money (Stephen Got Even), in una Classe 2 con 51,300 won al primo, con un secondo posto. Buon inizio dunque per il trainer italiano.
Ad Hong Kong buona la seconda per Biz Power (Power), allevato dalla famiglia Parri ed ex della We Bloodstock, che è giunto terzo di rincorsa nel THE PEARCE MEMORIAL CHALLENGE CUP di Sha Tin, un handicap da HK$ 1,310,000 di dotazione sui 1200 metri. Biz Power aveva debuttato con un nulla di fatto in Dicembre, ma si è subito ben comportato. Si tratta di un cavallo di proprietà della Leo Racing Syndicate allenato da M J Freedman. Ricordiamo che si tratta di un figlio di Power e Biz Bar (Tobougg). IL VIDEO QUI.
Negli Emirati Arabi Uniti vittoria numero 14 in stagione per Antonio Fresu che ha vinto a Sharjah in sella a Pinter (Exceed And Excel), di proprietà di Sh Ahmed bin Mohd Al Maktoum ed allenato da Erwan Charpy, in Longines Ladies La Grande Classique, un handicap sui 1200 metri.
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