Nelle scorse ore intanto c'è stato un via libera dalla Commissione Bilancio della Camera all'emendamento sull'ippica alla Manovra 2018, ma con delle modifiche che non erano previste. In sostanza, i principi contenuti nella proposta prevedono l'applicazione della tassazione sul margine per le scommesse ippiche, l'autorizzazione alla raccolta per le aziende che gestiscono gli ippodromi, l'adeguamento dei sistemi di totalizzazione e l'avvio di una più ampia e strutturata riforma del settore da parte del Mipaaf e delle scommesse ippiche da parte del Mef, attraverso l'Adm. Nella riformulazione dell'emendamento, sono stati tolti gli scaglioni, fissandolo al 45 percento medio (43 percento per il fisico e 47 percento per l'online) e al raggiungimento del gettito nell'anno precedente il Mef può, dopo 12 mesi, cambiare l'aliquota. Qualcosa sta cambiando ma non decisamente come si poteva prevedere in merito alla riforma delle scommesse ippiche. In sostanza: passa la tassazione sul margine anche per l'ippica, ma il settore deve ritenersi soddisfatto a metà perchè è una riforma parziale che non agevola certamente gli scommettitori.
Di fatto, Aldo Migliaccio, storico operatore in tema di betting in Italia, che ha parlato ai microfoni di gioconews spiegando e centrando il punto: "è come se fosse stata fatta sul mercato un'offerta commerciale di un prodotto, mettendo l'obiettivo del risultato al raggiungimento del quale forse sarà pagato il premio. Questo è un progetto politico e non commerciale, che farà crescere la raccolta ma non darà il cambio di marcia che si voleva. Le scommesse ippiche a quota fissa entrano così sul mercato con il doppio della tassazione delle scommesse sportive e di quelle virtuali, che sono i diretti concorrenti del gioco sui cavalli. Abbiamo cambiato direzione e partiremo piano piano, mentre l'ippica ha la necessità di un progetto radicale". Di seguito proponiamo il resto della spiegazione pubblicato sul sito Gioconews, a firma di Sara Michelucci, che noi abbiamo copiato ed incollato. Buona lettura..
SNAITECH - Soddisfazione per uno degli operatori storici del settore. "L'approvazione in Commissione Bilancio della Camera, avuto il parere positivo sia del Mef che del Mipaaf, è il primo passo concreto per la riforma del settore di cui da tanti anni si parla", dichiara Fabio Schiavolin, amministratore delegato Snaitech. "Certo, il percorso formale è ancora incompleto ma quanto fatto in queste ultime ore a piazza del Parlamento è frutto di un'attenzione che deve rendere tutto il comparto grato a coloro che lo hanno reso possibile. Siamo entusiasti di questa opportunità che ci auguriamo venga resa definitiva anche in aula. L'ippica in Italia ha una lunga e ricca cultura che va rivalorizzata e questo è il compito che tutti noi dobbiamo assumerci con la massima responsabilità. Snaitech garantisce totale impegno in questo senso, auspichiamo che tutta la filiera faccia lo stesso".
L'EMENDAMENTO RIFORMULATO - "In coerenza con quanto previsto dall’articolo 1, comma 650, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e con quanto definito dall’articolo 15, comma 3, lettera a), della legge 28 luglio 2016, n. 154, a partire dal 1° gennaio 2018, in analogia ad altre tipologie di gioco, il prelievo su tutte le scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli si applica sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte ed è stabilito per la rete 'fisica' nella misura del 43 percento e per il 'gioco a distanza' nella misura del 47 percento. Il gettito conseguito rimane destinato, per tutte le scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli comprese nel Programma Ufficiale delle corse di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 1998, n. 169, nonché per tutte le scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli inserite nei palinsesti complementari, per il 33 percento a titolo di imposta unica e per il 67 percento al finanziamento dei montepremi, degli impianti e delle immagini delle corse nonché delle provvidenze per l’allevamento dei cavalli. 621-ter. Il Ministero dell’economia e delle finanze effettua il monitoraggio del gettito derivante dalle scommesse ippiche a quota fissa nelle reti autorizzate e, nel caso in cui tale gettito risulti nei dodici mesi dell’esercizio precedente, superiore a quello previsto a legislazione vigente, il Ministro dell’economia e delle finanze può proporre un intervento normativo volto a ridurre le aliquote dell’imposta unica per la rete fisica e per il gioco a distanza, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica. 621-quater. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, regola le modalità con le quali le reti autorizzate offrono propri programmi complementari di scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli, tenendo conto dell’esigenza di proficua integrazione di tali programmi aggiuntivi con gli eventi e le immagini del Programma Ufficiale delle corse di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 1998, n. 169, secondo quanto previsto da schemi di concessione esistenti. 621-quinquies. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, le società che gestiscono gli Ippodromi e gli allibratori sono autorizzati alla raccolta di tutte le scommesse sulle corse dei cavalli previa sottoscrizione di apposito disciplinare con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli sulla base di criteri e principi della convenzione di concessione che regola la raccolta del gioco pubblico. 621-sexies. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge le scommesse a totalizzatore sulle corse dei cavalli di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 8 aprile 1998, n. 169, dovranno essere conformate, ove possibile, al modello di ripartizione della posta di gioco adottato per le scommesse a totalizzatore di cui all’articolo 1, comma 498, della legge n. 311 del 30 dicembre 2004 e relativi decreti attuativi. Il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto in assenza di oneri per la finanza pubblica, stabilisce le misure occorrenti per rendere omogenee le formule di scommessa a totalizzatore sulle corse dei cavalli, anche stabilendo la posta unitaria di gioco, la giocata minima, l’introduzione di eventuali nuove formule di scommessa, e prevedendo, ove necessario, ulteriori categorie di vincita e l’accantonamento da destinarsi a Jackpot. 621-septies. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in attuazione dei provvedimenti adottati, assicura l’adeguamento dei sistemi di totalizzazione delle scommesse sulle corse dei cavalli, al fine di consentirne la commercializzazione. 621-octies. Qualora dall’applicazione dei commi da 621-bis a 621-septies derivasse un minor gettito, il Ministro dell’economia e delle finanze, con proprio decreto, può stabilire l’aumento delle aliquote stabilite al comma 621-bis in misura tale da assicurare il conseguimento di maggiori entrate in misura compensativa. 621-novies. Al fine di migliorare la qualità e l’organizzazione delle corse dei cavalli e di sostenere la filiera ippica, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, entro novanta giorni, avvia la riforma del settore attraverso una procedura di selezione ad evidenza pubblica per individuare l’organismo di cui all’articolo 15, comma 3, lettera b), della legge 28 luglio 2016, n. 154. Le disposizioni del presente comma valgono come proroga e definizione dei termini di ulteriori sei mesi dell’articolo 15, comma 3, lettera h), di cui alla legge 28 luglio 2016, n. 154".
IL DIBATTITO IN COMMISSIONE - Luca Sani (Pd) ha chiesto al relatore e al Governo se sia possibile modificare la riformulazione proposta degli identici emendamenti 9.53 Laffranco e 9.59 Sani prevedendo uno slittamento della data entro la quale le scommesse a totalizzatore sulle corse dei cavalli dovranno essere conformate al modello di ripartizione della posta di gioco adottato per le altre scommesse a totalizzatore. Il viceministro Enrico Morando, pur dichiarando di non essere contrario in linea di principio, esprime preoccupazione per la possibile incidenza finanziaria che la modifica prospettata potrebbe avere. Il sottosegretario Pier Paolo Baretta conferma le perplessità di natura finanziaria sollevate, evidenziando come le date indicate corrispondano a quelle dell’emendamento approvato dalla Commissione Agricoltura. Sani accetta quindi la riformulazione del proprio emendamento 9.59, di estrema importanza per il futuro del settore ippico.
La Commissione approva così le proposte di modifica riformulate. L'emendamento 90.4 della Commissione Agricoltura, non essendo riformulabile, s’intende respinto per l’Aula.
Rocco Palese (Fi-Pdl) propone di accantonare l’emendamento 90.62 di Francesco Saverio Romano, come riformulato, che reca un consistente finanziamento su una problematica che presenta aspetti oscuri, che dovranno essere chiariti da un’apposita relazione tecnica.
Il sottosegretario Pier Paolo Baretta osserva come l’emendamento sia di provenienza parlamentare e abbia sollevato il problema rilevante del contenzioso esistente in un settore che negli ultimi anni ha conosciuto una profonda crisi. sottolinea, quindi, che il Governo, con il parere favorevole, ha inteso adottare non una misura assistenzialistica, ma dare avvio ad un vero piano di risanamento del settore ippico.
Il viceministro Enrico Morando conferma che la riformulazione si riferisce esclusivamente alla copertura finanziaria dell’emendamento. Guido Guidesi (Lna), nel sottolineare che l’intervento del sottosegretario ha introdotto ulteriori elementi di confusione, ritenendo comprensibile che dopo aver distrutto il settore il Governo tenti ora di rilanciarlo, evidenzia tuttavia che l’emendamento in questione si limita ad introdurre una mera sanatoria. Fa inoltre presente che non sono stati accolti emendamenti a sua firma recanti analoga tipologia di intervento in favore delle società dilettantistiche sportive, pur comportando un utilizzo di risorse decisamente inferiore rispetto a quelle destinate al settore dell’ippica.
Matteo Mantero (M5S), ritenendo difficile non intervenire sull’emendamento in questione, evidenzia che il settore dell’ippica è disastrato, come dichiarato dal sottosegretario Baretta, perché “basa la propria sopravvivenza sulle scommesse, peraltro in un momento in cui i giochi d’azzardo stanno migrando verso modalità online”. Sottolineando che anche per il rilancio del settore “si punta sulla scommesse, a spese dei cittadini che si rovinano con il gioco d’azzardo”, stigmatizza il fatto che “l’emendamento in questione si traduca in una sanatoria per la quale si mettono a disposizione 115 milioni di euro, quando non si sono trovate risorse decisamente inferiori per interventi più seri, quale quello in favore degli emo-danneggiati”.
Rocco Palese (Fi-Pdl), rinunciando ad entrare nel merito dell’intervento del sottosegretario, ribadisce “la necessità che l’emendamento in questione sia accompagnato da una relazione tecnica che motivi l’intervento e quantifichi il contenzioso”. Ritenendo altresì indispensabile che “vengano forniti chiarimenti sulla copertura finanziaria e che la Ragioneria dello Stato specifichi i criteri con i quali effettua la bollinatura degli emendamenti, chiede l’accantonamento dell’emendamento di Francesco Saverio Romano 90.62.
Il sottosegretario Pier Paolo Baretta, ritenendo la richiesta dell’onorevole Palese corretta anche se non necessaria, si dichiara favorevole ad un temporaneo accantonamento dell’emendamento, al fine di produrre la relativa relazione tecnica e di fornire alla Commissione il maggior numero possibile di dati.
Il presidente e relatore, Francesco Boccia, con riguardo alle considerazioni dell’onorevole Palese, fa presente che per l’intervento recato dall’emendamento in questione non vengono previsti stanziamenti aggiuntivi, essendo destinate alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dall’intervento risorse già disponibili nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Dispone, quindi, l’accantonamento dell’emendamento Francesco Saverio Romano 90.62 nella nuova formulazione.
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