Dal Vangelo secondo Demuro. Ora sono sei. Quando un fantino è in fiducia e spinto dalla voglia di vincere, qualsiasi cosa riesce come per magia, con uno schiocco di dita. La stagione di Mirco Demuro è perfettamente aderente a questo assioma: Concentrato, cattivo e risoluto, a tempo di record.
Il jockey italiano ha piazzato 5 vittorie in 2 giorni a Kyoto, senza farsi mai mancare la principale corsa della giornata che gli ha permesso di rompere un altro tabu tutto giapponese. Sei vittorie in G1 in un anno, infatti, non erano stati vinti da molti fantini ed il jockey italiano è riuscito ad essere il primo straniero dopo quelli giapponesi. Nella domenica di Gran Premio, di fronte ad una folla di 34,330 persone che hanno scommesso sulle 12 corse esattamente ¥21,504,779,200 (equivalente a $253 milioni, cioè praticamente il triplo del montepremi italiano di un anno in un solo convegno di corse), ha riportato una bellissima corsa come il Mile Championship G1 in sella a Persian Knight (Harbinger) sul quale ha compiuto l'ennesimo capolavoro tattico, complice anche una "macchina" perfetta chiamato cavallo con il quale si è districato come un uomo che si libera dall'abbraccio dei rami in una foresta di Mangrovie. Invitiamo a guardare il video per capire.
Come telecomandato, Persian Knight è stato condotto con un filo di appoggio e con bocca delicatissima pronta a ricevere i comandi da Mirco che quando lo ha chiamato ha risposto con grande energia, andando a riprendere a braccia e frusta Air Spinel (King Kamehameha) con in sella Ryan Moore, mica un Syu Ishibashi qualsiasi. Al terzo posto ha concluso Sungrazer (Deep Impact), mentre altre note di europeismo le troviamo in Isla Bonita (Fuji Kiseki) con Lemaire al quinto, Black Moon (Admire Moon) con Andrea Atzeni al sesto ed il grigio Red Falx (Swept Overboard), sempre montato da Mirco e ora da Cristian Demuro, solo ottavo, come se avesse perso quel pizzico di magia dato dal tocco di Mirco con il quale ha un feeling spettacolare.
Persian Knight è un figlio di Harbinger (Dansili) del quale abbiamo raccontato la settimana scorsa, mentre la mamma è Orient Charm (Sunday Silence). Persian non era il favorito della competizione ma solo la quarta scelta del campo, e con questa di Kyoto ha aggiunto un'altra vittoria di Gruppo a quella ottenuta ad inizio stagione ad Hanshin nella Arlington Cup G3, ma le doti di miler le aveva mostrate nel Satsuki Sho (Japanese 2000 Guineas, G1) dove giunse terzo, senza dimenticare il tentativo nel Tokyo Yushun (Japanese Derby, G1), dove è finito settimo. Nell'ultima uscita aveva rifinito la condizione nelle Fuji Stakes G3 arrivando quinto alle spalle di Air Spinel, cappottato in questa occasione. Per il trainer Yasutoshi Ikee è la 19° vittoria di G1, per Mirco Demuro è il 24° sigillo in G1 nella storia della JRA ad una settimana dalla affermazione numero 23 nella Queen Elizabeth II Cup con Mozu Katchan, ottenendo il sesto sigillo in 1 anni in G1 come solo hanno saputo fare Yutaka Take (2005, 2006), Katsumi Ando (2007), Kenichi Ikezoe (2011) e Yasunari Iwata (2012).
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