Pillole da Ascot. Capita che nel redigere il resoconto nella maniera più veloce eed immediata possibile, scappino ogni tanto dichiarazioni o annotazioni importanti da fare, magari solo alla voce curiosità. Le chiameremo "pillole da Ascot", ne abbiamo scelte 4, da prendere con leggerezza.
Ieri ne sono successe di cose, come per esempio la prima vittoria al Royal Ascot per un figlio dell'immenso Frankel (Galileo) che qui nel Berkshire ha vissuto momenti esaltanti della sua carriera. Il campione di Juddmonte qui a 2 anni ha vinto le Royal Lodge G2 poi, a 3, per poco non perde da Zoffany nelle St James (colpa di Queally, però, con un Henry Cecil capace di giustificarlo in pubblico, con gran signorilità), senza dimenticare le Queen Elizabeth II Stakes, le Queen Anne G1 in maniera esplosiva e poi il culmine con le Champion Stakes G1 nell'ultima corsa in carriera. Insomma, qui è sempre molto sentita la sua influenza. La femmina Mori non era riuscita a vincere le Ribblesdale (le Oaks di Ascot) e subito dopo abbiamo detto che non riusciva proprio a vincere un figlio di Frankel..ma poco dopo, proprio quando abbiamo spento il pc, Atty Perse (Frankel), piccolo, minuto ma cazzuto, vinceva le King George V Stakes (Handicap), l'ultima corsa del pomeriggio, a 7/1 con in sella un giovane promettentissimo come Kieran Shoemark, di cui sentiremo parlare nei prossimi anni. Il training è di sir Roger Charlton, il quale allena anche Fair Eva, la prima figlia di Frankel a vincere in Stakes. Non è una pubblicità a Frankel, ma parlarne fa sempre effetto.
L'altra piccola pillola l'ha regalata Giuseppe Doyle il quale, dopo la vittoria in sella a Big Orange (Duke Of Marmalade) nella Gold Cup G1 (correva a 4000 per la prima volta), ha voluto pubblicamente tributare il merito della affermazione a Lanfranco Dettori che gli ha dato i consigli giusti per montare quel testone di Big. Doyle avrebbe detto: “I spoke to Frankie the other night and he gave me the low-down on the horse, You just don’t interfere with him really. Roger Charlton’s horse [Quest For More] led us for a couple of furlongs but I was sitting there thinking, ‘I’m interfering with him, I definitely shouldn’t be doing this’, so I just pulled him out and let him go to the front". In sostanza: "Ho parlato con Frankie un paio di giorni fa, e mi ha detto di non contrariarlo mai, perchè è fatto così. Quest For More, il cavallo di Charlton, era davanti e Big ad un certo punto voleva andare e prendere iniziativa, ho provato ad interferire con il suo incedere cercando di farlo ragionare, ma poi ho pensato alle parole di Dettori e l'ho lasciato fare". Simpatico il ragazzo.
Ieri ne sono successe di cose, come per esempio la prima vittoria al Royal Ascot per un figlio dell'immenso Frankel (Galileo) che qui nel Berkshire ha vissuto momenti esaltanti della sua carriera. Il campione di Juddmonte qui a 2 anni ha vinto le Royal Lodge G2 poi, a 3, per poco non perde da Zoffany nelle St James (colpa di Queally, però, con un Henry Cecil capace di giustificarlo in pubblico, con gran signorilità), senza dimenticare le Queen Elizabeth II Stakes, le Queen Anne G1 in maniera esplosiva e poi il culmine con le Champion Stakes G1 nell'ultima corsa in carriera. Insomma, qui è sempre molto sentita la sua influenza. La femmina Mori non era riuscita a vincere le Ribblesdale (le Oaks di Ascot) e subito dopo abbiamo detto che non riusciva proprio a vincere un figlio di Frankel..ma poco dopo, proprio quando abbiamo spento il pc, Atty Perse (Frankel), piccolo, minuto ma cazzuto, vinceva le King George V Stakes (Handicap), l'ultima corsa del pomeriggio, a 7/1 con in sella un giovane promettentissimo come Kieran Shoemark, di cui sentiremo parlare nei prossimi anni. Il training è di sir Roger Charlton, il quale allena anche Fair Eva, la prima figlia di Frankel a vincere in Stakes. Non è una pubblicità a Frankel, ma parlarne fa sempre effetto.
L'altra piccola pillola l'ha regalata Giuseppe Doyle il quale, dopo la vittoria in sella a Big Orange (Duke Of Marmalade) nella Gold Cup G1 (correva a 4000 per la prima volta), ha voluto pubblicamente tributare il merito della affermazione a Lanfranco Dettori che gli ha dato i consigli giusti per montare quel testone di Big. Doyle avrebbe detto: “I spoke to Frankie the other night and he gave me the low-down on the horse, You just don’t interfere with him really. Roger Charlton’s horse [Quest For More] led us for a couple of furlongs but I was sitting there thinking, ‘I’m interfering with him, I definitely shouldn’t be doing this’, so I just pulled him out and let him go to the front". In sostanza: "Ho parlato con Frankie un paio di giorni fa, e mi ha detto di non contrariarlo mai, perchè è fatto così. Quest For More, il cavallo di Charlton, era davanti e Big ad un certo punto voleva andare e prendere iniziativa, ho provato ad interferire con il suo incedere cercando di farlo ragionare, ma poi ho pensato alle parole di Dettori e l'ho lasciato fare". Simpatico il ragazzo.
Altra pillola: Sarà un caso, ma da quando John Ferguson è stato silurato da Sheikh Mohammed, le cose nel team in blu hanno cominciato ad andare. Per ora sono 5 le vittorie al Royal tra primo giorno e terzo giorno, senza considerare le piazze, con in più i festeggiamenti dalla prima vittoria in assoluto per la giubba blu 40 anni fa con Hatta a Brighton. Insomma, le cose vanno alla grande e lo Sceiccone si sente più positivo ed ha esultato come non mai, facendo fare la figura degli antipatici agli irlandesi che proprio con Highland Reel hanno regalato la vittoria numero 300 in G1 ad Aidan O'Brien. Così, ieri, è stato ufficializzata la posizione di Joe Osborne, designato ad interim come chief executive of Godolphin, per cui lavora dal 1994, ma con compiti limitati. Ora avrà ampi poteri per lo sviluppo Darley non solo in Irlanda, ma anche in Francia, America, Australia e Giappone. Metti caso sia proprio la sua influenza positiva, ad aver cambiato le cose.. Inchino.
L'altra storia curiosa ci arriva sul tema giornalismo e rigido formalismo. In breve, la storia è questa. Matt Chapman, corrispondente per ITV il giorno delle Oaks come cerimoniere e giornalista incaricato di intervistare i protagonisti al tondino pre e post gara, dopo la vittoria nella Classica femminile di Enable avrebbe salutato in diretta John Gosden utilizzando non il suo nome formale, come la formale tv avrebbe voluto, ma con un più amichevole "Johnny G", comunque simpatico. Quelli di ITV l'hanno presa male, tanto che Chapman è stato silurato nel giorno del Derby, sostituito da un altro collega. Poi ha ripreso regolarmente il suo posto, ma molti sono andati in soccorso del povero Chapman, compreso "Johnny G" che ieri in occasione di un momento di pausa e dopo la vittoria di Coronet è andato da Chapman ed ha realizzato questo breve video prestandosi al gioco e presentandosi a tutti con un "Un saluto da Johnny G!". Massì, che sarà mai..Ahhh, l'Inghilterra.. Ecco il video qui sotto, vedere per credere!
Johnny GGGGGGGGGGGGGGG @Ascot Yeeehaaa! 🏇😎😎😎 pic.twitter.com/0HVux2uIYM— Matt Chapman ITV/ATR (@MCYeeehaaa) 22 giugno 2017
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