L'ultima volta che la giubba dei Niarchos ha varcato per prima il traguardo del Prix de Diane G1, era il 2005 e la cavalla in questione era una certa Divine Proportions (Kinmambo), già per il training di Pascal Bary. Ecco, Senga (Blame) magari non sarà al livello di quella campionessa, ma certamente non è una cavalla ordinaria. La figlia di Blame (Arch) ha vinto il Prix de Diane con immenso stile, ma soprattutto con un ruolo di sorpresa dopo un periodo nel quale non sembrava dovesse essere annoverata alla casella delle campionesse. Nel giro di 40 giorni ha corso 3 volte, giungendo nelle retrovie delle Poule femminili a causa del terreno, poi non è riuscita a vincere il Prix de Sandrigham G2 arrivando terza ma appena ha allungato sui 2100, pur mostrando delle riottosità dietro le gabbie di partenza, ha fatto capire di avere potenzialità importanti. Senga, con Stephane Pasquier in sella, è finita fortissimo sprintando da metà gruppo e vincendo nettamente, una edizione per certi versi drammatica. Si, perchè la favorita Rhododendron (Galileo) si è fermata improvvisamente nei pressi del castello per un problema poi giustificato come emorragia da parte di Aidan O'Brien. Nulla di grave dunque, ma quando Ryan Moore ha fermato molti hanno pensato il peggio, ed invece è tornata sulle sue gambe ma visibilmente infastidita. Poi Onthemoonagain (Cape Cross) in dirittura, galoppando sulle gambe di una avversaria, è capitolata a terra facendo cadere anche Cristophe Soumillon che però non si è fatta nulla.
Tutto questo mentre Senga si involava verso il traguardo e e Shutter Speed (Dansili), l'altra favorita, rimaneva di passo dopo aver anticipato lo spunto a causa di una gabbia esterna finendo al quarto posto. Cavalla comunque da miglio e mezzo, da rivedere magari al Curragh. Il secondo ed il terzo posto invece se lo sono divisi in lotta il neo acquisto della White Birch Farm (con mediazione di Eugenio Colombo) con Pierre Charles Boudot ancora secondo in una Classica (sono 3, quest'anno) e la "blueblood" Terrakova (Galileo), bene ma solo alla terza uscita in carriera e che ha peccato di inesperienza. Il miracolo lo stava per fare ancora una volta Demurino in sella alla outsider Turf Laurel (Footstepsinthesant), colori di Takaya Shimakawa, finita forte quinta ad una lunghezza e mezza dalla vincitrice. Il tempo finale è stato di 2m5.97s, il quarto più veloce della storia della corsa. IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO DEL PRIX DE DIANE QUI.
Tutto questo mentre Senga si involava verso il traguardo e e Shutter Speed (Dansili), l'altra favorita, rimaneva di passo dopo aver anticipato lo spunto a causa di una gabbia esterna finendo al quarto posto. Cavalla comunque da miglio e mezzo, da rivedere magari al Curragh. Il secondo ed il terzo posto invece se lo sono divisi in lotta il neo acquisto della White Birch Farm (con mediazione di Eugenio Colombo) con Pierre Charles Boudot ancora secondo in una Classica (sono 3, quest'anno) e la "blueblood" Terrakova (Galileo), bene ma solo alla terza uscita in carriera e che ha peccato di inesperienza. Il miracolo lo stava per fare ancora una volta Demurino in sella alla outsider Turf Laurel (Footstepsinthesant), colori di Takaya Shimakawa, finita forte quinta ad una lunghezza e mezza dalla vincitrice. Il tempo finale è stato di 2m5.97s, il quarto più veloce della storia della corsa. IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO DEL PRIX DE DIANE QUI.
Tornando a Senga, ricordiamo come sia allenata da Pascal Bary che ha chiuso la stagione dei 2 anni con un quarto posto vicino nel Prix Marcel Boussac G1 ed ha vinto al rientro il Prix de la
Grotte G3 prima del trittico di impegni di cui abbiamo parlato sopra. Come già detto, il pedigree di Senga è tutt'altro che ordinario. Innanzitutto è completamente americano, e non è solito vederne uno simile in una classica europea. Il papà è Blame (Arch), vincitore di G1, noto alle cronache soprattutto per essere stato il giustiziere di Zenyatta (Street Cry) nella Breeder's Cup Classic G1, nell'unica sconfitta in carriera della campionessa. La mamma di Senga è Beta Leo (A. P. Indy), mentre la seconda mamma è Denebola (Storm Cat), vincitrice di Boussac G1 e della famiglia di Coup De Genie
(Mr Prospector), dunque la stessa identica diramazione dei campioni Bago, Maxios ed Emollient. Senza dimenticare che la quarta mamma è Coup De
Folie (Halo), mamma di Exit To
Nowhere e Machiavellian, mentre arrivando alla sesta mamma c'è Natalma (Native Dancer), colei che ha prodotto l'immenso Northern Dancer. E non abbiamo parlato del ramo maschile del padre e del padre della madre. Scusate, è roba da nerd!
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