Una tempesta di neve nel deserto. Abbiamo giocato con il nome di Thunder Snow (Helmet) ma il discorso fila, se pensiamo come il portacolori Godolphin abbia risolto le UAE 2000 Guineas G3 di Meydan al rientro direttamente dal Criterium International G1 di Saint Cloud dove si prese la briga di vincere facilmente. Più o meno nello stesso modo con il quale ha disposto di avversari, a dir la verità non irresistibili, anche nel deserto, nonostante una posizione di partenza non proprio favorevole con Cristoforo Soumillon che ha cercato comunque di rendergli la vita facile, ed i reiterati attacchi da parte di Bee Jersey (Jersey Town) rimasto in quota per il secondo. Alla fine le lunghezze che si conteranno sono 5 e 3/4 per una vittoria che più nitida non ci sarebbe potuta essere. Terzo, per la cronaca, l'altro blue Cappezzano (Bernardini), ingaggiato più come portaborse di Thunder che altro, con al quarto il Bottiano Qatar Man (Archarcharch). Should stay further, hanno detto quelli di Godolphin. Dovrebbe tenere la distanza, cioè, e dunque un obiettivo plausibile dovrebbe essere quello del UAE Derby G2 anche se, onestamente, sarebbe cosa buona e giusta riportarlo subito in Europa a preparare la stagione Classica. Se non è già fritto. Anche perchè ha iniziato a correre presto, in Maggio, e poi ha fatto tutte le corse buone per i 2 anni raccogliendo un 2° nelle Vintage G2 di Goodwood, secondo di Rivet (poi vincitore di Dewhurst) nelle Champagne Stakes G2, quarto nelle Dewhurst stesse e poi vincitore in Francia di G1. Thunder Snow è un interessantissimo figlio del giovane sire in Europa Helmet (Exceed And Excel), vincitore Classico in Australia, prodotto in casa Darley. IL VIDEO DELLE UAE 2000 GUINEAS QUI.
Altro con la storia curiosa in questo Carnival è il 5 anni North America (Dubawi) al quale sembra proprio piacere il clima locale, visto che finora non ha sbagliato un colpo in 4 uscite a Meydan da quando ha lasciato le scuderie di Charlie Appleby e di Godolphin e si è sistemato in quelle Satish Seemar nel Golfo Persico. Il castrone ha vinto di 7 le Firebreak Stakes G3 in preparazione al Godolphin Mile G1 o addirittura qualcosa di più, se continuerà a progredire ancora. North America è stato allevato dalla Qatar Bloodstock, prodotto di una fattrice molto americana come Northern
Mischief (Yankee Victor), con molta qualità nel pedigree, che poi lo ha venduto alle Tattersalls per £100,000 ai cugini di Dubai, ma in 6 uscite non era mai riuscito a vincere arrivando ad avere un Rating massimo di 84. Una volta mandato a Dubai la trasformazione: 4 corse e 4 primi, dal debutto locale vinto per 8 lunghezze alla conferma, con stesso distacco, in handicap e poi altre due vittorie fino a quella di ieri con 7 lunghezze di margine in compagnia di Gruppo. 8+8+1,5+7 fanno 24 lunghezze e mezzo distribuite agli avversari. Miracoli del deserto. Dovrà salire ancora ma il profilo a simile a quello di Prince Bishop.... IL VIDEO DELLE FIREBREAK STAKES QUI.
Godolphin comunque si è ritagliato il suo spazio vincendo in generale 4 corse nel pomeriggio, inclusa l'ultima, l'handicap sul miglio e mezzo (IL VIDEO QUI) con il 4 anni Prize Money (Authorized), un castrone, finito per regolare Dylan Mouth (Dylan Thomas) il quale ha corso ancora in progresso rispetto al debutto di qualche settimana fa in stagione, confermando il terzo posto di allora con la stessa identica posizione ma su distanza migliore sebbene uno svolgimento di corsa diverso con calo finale, anzichè finale travolgente dell'ultima volta. Nulla da eccepire, Dylan in contesti simili è un cavallo particolare da montare. Antonio Fresu lo ha tenuto sempre vicino alla testa, adeguandosi fin troppo ad un certo punto, e poi ha anticipato la volata sul finire della curva passando e rimanendo primo fino a 100 dal palo, quando è stato travolto dal blue e perdendo anche il secondo dal locale carneade che risponde al nome di Rembrandt Van Rijn (Peintre Celebre), sfilato all'interno.
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