Don't try this at home. L'areoplanino, gesto a volte irriverente ma che rende una vittoria più dolce. Domenica mattina ci siamo svegliati con la braccia larghe di Mircosan Demuro a fendere l'aria, capace di vincere il primo G1 della stagione nipponica, le February Stakes G1 sul miglio di Tokyo in sabbia (da ¥209,920,000 di dotazione, equivalenti a circa $1,909,000), in sella ad uno specialista come Gold Dream (Gold Allure), titolare di 3 vittorie su 4 sul dirt del capoluogo giapponese, conquistando il suo secondo Gruppo in loco dopo le Unicorn Stakes G3 del Giugno scorso. Lo stesso Gold Dream che in Dicembre era giunto ultimo nella December Champions Cup alle spalle di alcuni avversari incontrati oggi, rendendo onore a suo padre, Gold Allure (Sunday Silence) appunto, scomparso nei giorni scorsi.
La vittoria è la seconda al massimo livello per l'allenatore Osamu Hirata, mentre per Mirco il 19° titolo al massimo livello nel circuito JRA dopo Queens Ring nella Queen Elizabeth II Cup della scorsa stagione e dopo la vittoria nello scorso anno con Moanin, nella stessa corsa. Gold Dream è partito bene dalla gabbia tre e si è sistemato in posizione da sparo curvando vicino alla testa sulla curva finale, venendo dal centro della pista quasi isolato ma lottando come un leone per respingere il vecchio Best Warrior (Majestic Warrior), 7 anni, per una incollatura con al terzo Kafuji Take (Precise End) a 3/4 di distanza, con quest'ultimo che ha chiuso da favorito un betting incerto con 16 cavalli al via.
Le delusioni semmai sono arrivate dagli attesi Moanin e Copano Rickey, che cercavano rispettivamente la seconda e la terza vittoria in una corsa da specialisti. Si sa, il tempo passa per tutti. Non per Mirco, per il quale il tempo sembra essersi fermato come d'incanto. Anche se, onestamente, a vedere le gesta da così lontano fa solo un pò piangere il cuore per come un talento non sia riuscito a rimanere in Italia a farci godere delle sue magie. Con questa vittoria Gold Dream si è guadagnato automaticamente un posto nelle gabbie della Breeders' Cup Classic G1 del prossimo anno che si terranno, per la prima volta, a Del Mar. IL VIDEO DELLA CORSA QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Da segnalare che in giornata sono stati scommessi ¥ 22,748,392,600, solo sulla corsa ¥ 13,174,485,000 per un pubblico pagante quantificato in 52,344 unità. Follie, per le nostre latitudini.
La vittoria è la seconda al massimo livello per l'allenatore Osamu Hirata, mentre per Mirco il 19° titolo al massimo livello nel circuito JRA dopo Queens Ring nella Queen Elizabeth II Cup della scorsa stagione e dopo la vittoria nello scorso anno con Moanin, nella stessa corsa. Gold Dream è partito bene dalla gabbia tre e si è sistemato in posizione da sparo curvando vicino alla testa sulla curva finale, venendo dal centro della pista quasi isolato ma lottando come un leone per respingere il vecchio Best Warrior (Majestic Warrior), 7 anni, per una incollatura con al terzo Kafuji Take (Precise End) a 3/4 di distanza, con quest'ultimo che ha chiuso da favorito un betting incerto con 16 cavalli al via.
Le delusioni semmai sono arrivate dagli attesi Moanin e Copano Rickey, che cercavano rispettivamente la seconda e la terza vittoria in una corsa da specialisti. Si sa, il tempo passa per tutti. Non per Mirco, per il quale il tempo sembra essersi fermato come d'incanto. Anche se, onestamente, a vedere le gesta da così lontano fa solo un pò piangere il cuore per come un talento non sia riuscito a rimanere in Italia a farci godere delle sue magie. Con questa vittoria Gold Dream si è guadagnato automaticamente un posto nelle gabbie della Breeders' Cup Classic G1 del prossimo anno che si terranno, per la prima volta, a Del Mar. IL VIDEO DELLA CORSA QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Da segnalare che in giornata sono stati scommessi ¥ 22,748,392,600, solo sulla corsa ¥ 13,174,485,000 per un pubblico pagante quantificato in 52,344 unità. Follie, per le nostre latitudini.
Poco prima della undicesima corsa, vinta da Mirco, lo stesso aveva vinto la decima in sella a Maitres d'Art (Zenno Rob Roy), figlio di quella Exhibit One (Silver Hawk) che in Italia vinse il D'Alessio G3 e si piazzò nel Milano G1 prima di essere esportata in Giappone. Per Mirco era la 21° vittoria in stagione, balzando in cima alla classifica fantini JRA parzialmente.
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