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lunedì, ottobre 24, 2016

Roma: Sound Of Freedom si risveglia a Capannelle e vince il Lydia Tesio su Zghorta Dance e Laganore! Quarto Lydia per Fabio Branca. Nel Ribot Greg Pass redento, nello Scheibler il volo di Way To Paris

Prima i fatti, che in realtà già conoscono tutti, e poi le considerazioni da blogger. Sound Of Freedom (Duke Of Marmalade), che lo scorso anno era finita seconda nel Lydia Tesio G1 di Odeliz e nel corso del 2016 nella campagna primaverile inglese non aveva toccato palla tra Chelmsford, Nottingham, Newcastle e Newmarket tra ondulazioni, all weather e clima ostile, è dovuta tornare in Italia per ritrovare la forma, la condizione e la migliore prestazione in carriera per vincere il Lydia Tesio G1. La figlia di Duke Of Marmalade (Danehill) ha seguito le mosse della compagna Plein Air (Manduro), stavolta più da vicino rispetto all'Archidamia di cui vi avevamo parlato in quella occasione, e quelle di Sarandia (Dansili) che hanno messo giù un bel ritmo. A 600 dal palo la lunga progressione ha premiato la saura del Sciur Villa che ha scelto così di battere corsie interne mangiando qualcosa ai rivali, mentre al centro della pista si scatenava la bagarre con qualche colpo proibito complice la voglia di vincere di Cristian Demuro che ha provato a farsi giustizia da se (rimediando anche una bella multa), tutto questo quando all'esterno di tutti la francese Zghorta Dance (Le Havre) ha trovato azione fluida solo a 400 dal palo, quando "pintava" già dall'ingresso in retta, per finire a bomba, con un Mendizabal discutibile nella scelta, che non ha però fatto in tempo ed è arrivata sul palo quando il Deejay stava già mettendo l'ultimo disco. Fabio Branca, quando la francese si è materializzata, nel frattempo stava già facendo il 4 con la mano sinistra, per ricordare il suo poker personale in questa corsa. Terza, all'ultimo tuffo, è giunta Laganore (Fastnet Rock) sulla quale Jim Crowley non ha cercato un percorso facile, anzi, facendola emergere quasi di inerzia dopo i batti e ribatti con la francese Powder Snow, l'inglese Persona Grata, la stessa Plein Air.
Tutto in un attimo: Piero Celli che esulta del "canter" della femmina Effevi, Jean Claude Rouget con un ghigno sofferente annunciava il ritiro in razza della sua perchè questo era il target che cercava, ed ovviamente Felice Villa sorridente, ma abituato al genere ed al palco delle premiazioni. Il più simpatico Fabio Branca, ironico al rientro: "Sono contento più che altro perchè stavolta non ho scelto la cavalla sbagliata.." facendo riferimento ai 2 ko di scuderia di sabato a San Siro. IL VIDEO DEL PREMIO LYDIA TESIO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Per il resto, c'è da capire e da spiegare come diavolo abbia fatto Sound Of Freedom a non essere mai così competitiva in Inghilterra. Abbiamo scelto le parole di Stefano Botti a spiegarlo: "Non saprei che dire, ognuno ha i suoi metodi e quelli inglesi ovviamente sono più tosti. Posso dire che quando è andata in Inghilterra, al termine del Lydia Tesio 2015, era già parecchio stanca perchè aveva lavorato tanto e corso prove dure. Per abituarti all'Inghilterra devi partire da zero e andare fresca. La mia idea è che non abbia recuperato abbastanza e corsa dopo corsa si sia logorata anche mentalmente. Poi ci sono le ondulazioni, che lei soffre. Io ce l'ho a Cenaia da tre mesi, un ambiente che conosce, sereno, calmo e tranquillo. Ha sempre lavorato tranquillamente mentre Marco mi diceva che a Newmarket, complice forse un pò di stress, era sempre un pò nervosa e tirava parecchio. Da noi non lo ha mai fatto.. ". Di fatto il Lydia Tesio è una corsa di fine stagione, dunque la freschezza è determinante. Sound, dopo essere tornata in Italia, ha fatto poco e si è presentata a Roma fresca come una rosa a differenza di altre che hanno avuto una stagione impegnativa e magari dopo un viaggio lungo non avevano tutte le energie per affrontate comunque un campo competitivo.
Analizzando schematicamente, si può dire che la prestazione sulla all weather di Chelmsford si può spiegare con la mancata attitudine al sintetico e sulla distanza dei 2700 metri troppo lunga. Quella di Giugno in Listed non è stata poi male, anzi è stata la migliore prestazione, a 2 lunghezze da Elbereth che poi domenica scorsa si è piazzata nel Jockey Club G1 di San Siro. Brutta quella di Newcastle, ancora in all weather, ed ancora più brutta quella di Newmarket, ma quel punto forse bollita dalla stagione primaverile comunque impegnativa. Sta di fatto che si tratta più di un "animale" da Italia, con i suoi ritmi, le sue andature ed il vantaggio, rispetto alle straniere, di un viaggio non così faticoso da Pisa. Proprio non ci viene un'altra motivazione per cui spiegare questa inversione di tendenza. Sound Of Freedom, che non vinceva dal Regina Elena G3 2015, è tornata alla vittoria un anno e mezzo dopo. Ora per lei si parla di un ingresso in razza eventuale, anche se non sono stati stabiliti programmi. La mamma è Paint In Green (Invincible Spirit), che ha un 2 anni femmina da Excelebration che si chiama Into The Lane, uno yearling filly da Nathaniel ed un maschio da Rip Van Winkle.
PREMIO RIBOT: Anche qui si parla di redenzione: Il 4 anni Greg Pass (Raven's Pass), a digiuno nel Piazzale G3 di una settimana fa, ha mostrato il suo vero volto nel Premio Ribot – Memorial Loreto Luciani sprintando al momento giusto e prendendo il tempo a Basileus (Dream Ahead) che ha tamponato tutti nella bagarre, non per colpa del suo interprete. Dario Vargiu in sella al portacolori della Incolinx, che ha bagnato la sua domenica con un bek poker di cui documentiamo a parte. Terzo è giunto il cronometrico Clockwinder (Intikhab) mentre quarto onorevole Priore Philip (Dane Friendly) rivisto comunque competitivo. Per Greg Pass era la seconda vittoria in G3 nella stagione. Prodotto della fattrice Baranja (St Jovite), terza di Regina Elena, ha ora una sorella da Rip Van Winkle che si chiama Baranika. IL VIDEO DEL RIBOT QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
PREMIO UBALDO PANDOLFI: La verve del "Griz" l'abbiamo notata anche nel Pandolfi sui 1200 metri per femmine di 2 anni. La trascurata, anche troppo, Sopran Verne (Approve), che dopo la brutta performance nel Criterium Nazionale è tornata ad offrire un rendimento alto per dominare la contesa nei confronti dell'attesa My Lea (Dandy Man), con sorprendentemente al terzo Biri’s Angel (Sir Prancealot), cavalla ancora maiden. Sopran Verne è altalenante ma dotatissima, è tornata sullo standard dell'Eupili quando era stata battuta dalla buonissima Rainbow Royal (Paco Boy), vincitrice poi di Dormello G3. Molto bravo Dario Vargiu a farla viaggiare rilassata per poi farla esplodere nell'azione dirompente. Per il suo trainer c'è materiale e potenzialità da Regina Elena. Pagata sole €5,000 da Federico Barberini alle Goffs November Foal Sale, Sopran Verne è una portacolori di Leonardo Ciampoli primo vincitore per la inedita Vermicelli (Mujadil) della famiglia del derbywinner New Approach (Galileo). IL VIDEO DEL PANDOLFI QUI.
PREMIO CONTE FELICE SCHEIBLER: Nello Scheibler attese ben riposte per il grigio Way To Paris (Champs Elysees) che ha coronato con una bella affermazione la sua seconda vittoria a livello di Listed in stagione. Si tratta di un bel capolavoro di training da parte di Andrea ed Antonio Marcialis che hanno portato Way già pronto al rientro. Che sapeva muovere le gambe si sapeva, dopo che aveva dato una corsa a Full Drago sul pesante, ma stavolta con un Dario Vargiu ispiratissimo a bordo ha regalato una bella gioia a Paolo Ferrario proprietario della Fert. Il 3 anni è partito lungo ed ha ingaggiato un bel duello con Time To Choose (Manduro), portato fino a centro pista, lo ha fulminato tenendo al terzo Jalapeno. Way To Paris, pagato 50,000gns alle Tattersalls October Sale Book 2, è l'ultimo prodotto della campionessa Grey Way (Cozzene), vincitrice di Premio Lydia Tesio esattamente venti anni fa, ed è fratellastro del campione Distant Way (Distant View), duplice vincitore di Premio Presidente della Repubblica G1, di una famiglia sviluppata da Franca Vittadini. IL VIDEO DEL PREMIO CONTE FELICHE SCHEIBLER QUI.

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