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lunedì, maggio 23, 2016

Capannelle: #Saent a sorpresa piomba sul 133^ Derby Italiano. Battuti Dee Dee D'Or e Full Drago. #Plusquemavie si conferma sprinter di livello nel Tudini G3, Time Chant ritorna grande nel D'Alessio

Alzi la mano chi lo pensava prima. Alzi la mano a chi pensava a 2 grigi nei primi 2 posti del Derby. Alzi la mano chi credeva, sinceramente, che Saent (Strategic Prince) potesse vincere questo 133^ Derby Italiano Sisal Matchpoint G2 sul quale abbiamo sprecato decine e decine di righe, senza mai nominare il grigio o comunque senza mai accreditarlo davvero di una chance rilevante. Alzi la mano chi lo ha pensato davvero, supportando con tesi concrete, e ci alziamo in piedi. Il cavallo della Incolinx ha colpito duro a 30/1, ma non è la solita storia di Davide contro Golia o di miracolo stile Leicester, del piccolo che vince sul grande. Qui siamo di fronte ad un team piccolo ma grande che ha scavato nelle energie dei gregari per realizzare Saent. Noi non lo pensavamo possibile, e basta. Per fortuna le corse sono un coacervo di complessità incredibile, ed è per questo lo sport più affascinante del mondo. Questo è comunque un piccolo capolavoro di training tenuto nascosto per tutto questo tempo e lanciato fuori come un coniglio dal cilindro da tutto il team del Cavallo In Testa (Micol Borgato con Bruno Grizzetti dietro le quinte), prima donna a vincere un Derby ufficialmente, che ha fatto scoppiare il cuore in un impeto di passione uno di solito composto come l'Ingegner Romeo, accorso a fasciare in un abbraccio Dario Vargiu e quella giubba verde e fucsia. Saent ha vinto dimostrando di essere al top nel giorno dei giorni, quello del Derby, mettendo in mostra un buon cambio di marcia ed una dirittura tutta in progressione.
L'immagine che ci balza subito all'occhio e ritorna nella retina è quella agli 800 dal palo, poco dopo l'ingresso in dirittura. Saent ancora tutto in mano che "pitona" i primi nella cui scia ha scavato la sua miniera d'oro. Con un guizzo ha sfruttato l'onda perfetta come n surfista alle Hawaai, si è presentato al ridosso di Biz Heart (Roderic O'Connor) e mentre tutti erano alla ricerca di qualcosa che non c'era, lui era tutto raccolto in attesa di scatenare la molla dentro di se. Con uno scatto ha preso vantaggio e respinto le bordate di un Dee Dee D'Or (Zebedee) che dalle retrovie è venuto a fare il finalone, mentre all'interno Full Drago (Pounced) ha continuato a macinare metri su metri, rimanendo in quota e superando lo stesso Biz che si è adeguato poi al quarto. Tra l'altro per Umbertino, 4 secondi nel Derby, è stato un terzo salvifico in qualche modo. Il tempo finale è stato di 2:14.9, il secondo tempo più veloce da quando il Derby è sui 2200, e gli ultimi 800 metri coperti in 44.4s una discreta misura per la dirittura di Roma. IL VIDEO DEL 133^ DERBY ITALIANO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
Sul palo un boato da parte del pubblico accorso (10,000 presenze circa certificate) e l'incredulità quasi generale per un cavallo inatteso, nascosto. Alla fine torna tutto, anche con la citazione in sede di presentazione di Kevin Spacey nelle vesti di Keyser Söze ne I Soliti Sospetti. Nessuno se lo aspettava, e proprio lui è stato quello capace di uno stravolgente finale.
Quanto agli altri: Non abbastanza buoni gli stranieri. True Solitaire (Oasis Dream), con un Leigh Roche gettato nella fossa dei leoni, ha provato a stare a contatto con i primi ma all'ingresso in retta si è squagliato come un cioccolatino sul termosifone (una giornata caldissima) in una "non-prestazione" certificata dal fatto che, nel frattempo, Beacon Rock, quello che doveva venire in Italia, vinceva le Gallinule G3 comodamente in casa. Ma dando comunque adito a voci, prima della corsa, certificate anche da una foto, che dai giorni precedenti True aveva una vistosa fascia all'anteriore destro (avremmo voluto dirvelo in diretta, ma non abbiamo avuto la possibilità). In effetti troppo veloce la resa per lui. A Roma faceva molto caldo, possibile che anche Isfahan (Lord Of England) abbia patito il clima improvvisamente africano di Capannelle, dopo gli ultimi giorni passati al fresco. Isfahan è un bellissimo cavallo di mole, si è anche presentato bene al centro della pista, ma non ha fornito l'ulteriore cambio di marcia. Troppo "pesantone" e macchinoso per una dirittura veloce come quella di Roma. Rimandati a ripetizione gli altri, quali Freedom Beel, Presley, Poeta Diletto, questo mai capace di cambiare marcia, e via via gli altri con True tristemente Solitaire all'ultimo posto.
La verità è forse più vicina di quanto non sembri. Abbiamo sopravvalutato il plotoncino Botti e sottovalutato uno come Saent, Tutto sommato il più corsaiolo di tutti e quello titolare di linee più "marcate" rispetto agli altri. In fondo i vari Presley, Freedom, avevano battuto poco in carriera, e ci siamo lasciati affascinare dalla retrospettiva di un miglioramento sostanziale. Quest'anno non c'era il cavallo che "spaccava" la corsa, e Saent ne ha approfittato grazie ad una condizione magistrale ed una interpretazione ancora più fine di Dario Vargiu (al secondo Derby dopo quello di Groom Tesse nel 2004), che ha respinto tutti i nemici sul più bello. Saent è passato da gregario a 2 anni, a favorito nel Parioli dove non è stato nemmeno troppo fortunato. Ha fatto 2200 metri perchè, almeno una volta, si fanno eccome soprattutto correndo in scia agli altri come un Valentino Rossi con Maverick Vinales. 
Ma forse, scavando ancora più in profondità, il figlio di Strategic Prince ha vinto il Derby di antieroi, di cavalli normali, ma quando era il migliore in assoluto in questa giornata. Non resta che fare i complimenti al vate di Viggiù (terzo Derby dopo Rakti e Cima). Giù il cappello. E' un genio, e basta. E quest'anno non aveva nemmeno delle scarpe eccentriche, ma la solita fluente chioma.
Saent è figlio di uno stallone velocista come Strategic Prince (Dansili), ora espatriato in Sudamerica dove funziona presso l'Haras La Leyenda in Argentina. Il maschio, allevato dalla Azienda Agricola La Morosina, è stato pagato €35,000 alle SGA Selected Sale. Si tratta di un mezzo fratello della campionessa giovanile Punta Stella (Elusive City), vincitrice del Dormello G3 nel 2012, e venduta in Giappone acquistata da Narvick Int. e Ital-Cal Horse Mngmnt per la Northern Farm di Katsumi Yoshida che sono felicissimi dell'acquisto, e, notizia diretta dal Giappone, ha già prodotto una femmina da Stay Gold ora yearling, quest'anno ha prodotto un'altra femmina da Heart's Cry ed è gravida di Orfevre. Il Derby è tutto qui. A contorno raccontiamo di come c'era veramente tanta gente, sul campo sono stati scommessi oltre €200,000 ed in generale nella giornata sono stati scommessi a livello nazionale oltre €800,000. Bello. Ci piacciono i finali inattesi stile cena con delitto. E mentre stiamo scrivendo, è probabile che la sciambola non sia ancora finita. 
Il Derby Day racconta anche di un'altra incredibile impresa per Plusquemavie (Kheleyf) che è entrato nel novero dei migliori sprinter in Italia dopo il doppio Aloisi-Tudini incredibile. Il 5 anni si è posizionato nelle retrovie ben coperto da Gian Pasquale Fois, ma ai 200 ha piazzato una bordata pazzesca ma pur allargando vistosamente si è salvato di un muso nei confronti di Pensierieparole (Exceed And Excel). Plusquemavie in questo periodo fa letteralmente le buche per terra! Di proprietà di Paolo Benedetti, è stato acquistato per €15,000 alle SGA Sales di qualche anno fa e solo da qualche mese veste colori nuovi, mentre il training è sempre quello di Vincenzo Fazio bravissimo a portare ancora la sua forma a puntino. Per la cronaca terza è finita Aquila Solitaria, ma il successo è doppio per Fazio che non solo è riuscito a vincere le due più importanti prove romane per lo sprint, ma vincere da favorito una giostra come quella degli sprinter, è ancora più dura. IL VIDEO DEL TUDINI QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
In apertura di pomeriggio c'era il D'Alessio G3, che ricordava un gigante del nostro turf, vinto da Time Chant (War Chant), tre volte vincitore di Listed in carriera, e terzo nel Derby Italiano G2 dello scorso anno, che ha finalmente vinto la sua prima Pattern in carriera ribaltando il riferimento con Fanoulpifer (High Chaparral) e Refuse To Bobbin (Refuse To Bend), regalando una bella doppietta a Dario Vargiu. Mai un fattore Dirgam (Galileo), che ha gestito la corsa dalle retrovie, ma non è riuscito a cambiare marcia ma manifestando al rientro un dolore all'anteriore destro. Cristiano Leonardi ha voluto omaggiare la famiglia Parri e la famiglia Botti per la bella storia che gli hanno fatto vivere. IL VIDEO DEL D'ALESSIO QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI.
La stessa linea femminile di Time Chant, sviluppata da Parri, e non solo, ha dato la vittoria a Basileus (Dream Ahead) per Gennaro Stimola quale allevatore del sauro fratellastro di Porsenna. Come suo fratello, ogni tanto decide di non andare e quest'anno sono servite 4 corse per vedere il miglior Basileus capace di vincere nelle mani di Umberto Rispoli il premio che ricordava Mauro Sbarigia. Dopo andatura esagerata di Mixology pungolato da Gagner Sa Vie, sono venuti quelli da dietro a fare il finale con Nice Name (Royal Applause) arrivato secondo e terzo Academy House (Kodiac). Bravo a Stefano Botti che ha trascurato chiunque gli dicesse fosse un cavallo da 2000 metri, piantando in testa a Basileus il fatto di convincersi sia veramente da miglio. Per i 2000, c'è tempo. IL VIDEO DELLO SBARIGIA QUI. IL RISULTATO QUI.

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