Voto alla Cenaia big band: 9+. Non 10, perchè la perfezione non esiste. Nulla da dire: Belli, precisi, chirurgici. Se delude uno, sopperisce l'altro. Un marchio di fabbrica. Comprano, vendono, creano, inventano accorgimenti, pezzi nuovi e funzionano quasi sempre. La cosa è noiosetta, a voler guardare con tutta onestà. Ma se lo si guarda dal punto di vista degli investimenti e dei risultati, ci alziamo in piedi. Se lo si guarda da Cenaia, una bella soddisfazione. Se la si guarda da Milano, una bella pettinata. Se la si guarda da Roma, ci si può alzare e fare una passeggiata. Come l'anno scorso hanno realizzato un doppio Parioli ed Elena, quasi perentorio. Altri in altri centri non hanno a disposizione il materiale che hanno da quelle parti e non riescono ad avvicinarsi nemmeno. Non è facile confrontarsi con chi è decine di anni luce davanti, ed oramai Stefano ed Alduino, bravi e meritoriamente sul podio, hanno spazzato via la concorrenza. Tutti li vogliono. E non solo: per vincere le corse ci vogliono cavalli di qualità, organizzazione. E loro ce li hanno. Non basta cercare la pepita d'oro in uno oceano di scelta delle aste. Ci si può provare, certo. Ma servono imprenditorialità, investimenti, strutture, capacità, fiducia negli uomini, e capacità di migliorare in un settore nel quale non ci sono più sbocchi. Tutto in uno, in quello che è lo sport più difficile del mondo. In un meccanismo complicato, basta un granello di polvere nell'ingranaggio, e non funziona nulla.
Basta paranoie, parliamo di sport. L'ultima creatura è meravigliosa. Poeta Diletto (Poet's Voice) ha negato ancora una volta a Lanfranco una vittoria nel Parioli G3, l'unica che gli è rimasta da vincere nel palmares sconfinato del jockey italiano. Tra lui ed il suo Qatar Dream (Makfi) ci si è messo Andrea Atzeni, il suo erede testamentario sportivo, che ci ha messo rabbia dei forti, braccia da altoforno e intelligenza tattica per tenere sempre il controllo della situazione. A dir la verità ci hanno pensato anche un paio di accorgimenti che pochi forse hanno notato, ma che si sono rivelati determinanti. I cheekpieces. O paraocchi australiano. O banane laterali per dirla come la dicono a Frattocchie. Da noi sul programma non viene nemmeno menzionato. Ma sono fondamentali nella concentrazione del cavallo....
Hanno permesso a Qatar Dream di vincere la sua maiden. Hanno permesso al figlio di Poet's Voice (Dubawi) di venire ulteriormente avanti (ci avremmo scommesso la vita) rispetto al Gardone dove rendeva chili, condizione, clima corse e concentrazione rispetto a Saent e Dylan Dancing, tenuti abbondantemente dietro. Poeta ha innanzitutto rispettato la regola numero 1 delle corse numerose a Capannelle. Prendere posizione prima della curva. E li che Andrea Atzeni ha costruito la sua fortuna, perchè si è messo in scia di Dylan Dancing sul quale Bossa ha provato a gestire in avanti la situa. Alle sue spalle si è mosso quel sauro homebred della famiglia Bezzera con i peluche bianchi ai lati della testa che ne fa pensare ad una versione tenera. Invece no, è uno bello come il sole, stazza da scaricatore di porto e faccia che ti fa cambiare marciapiede se lo incontri di notte. Rude. Quando si è deciso di fare sul serio, Poeta ha prima gestito all'interno Saent, eccezionale per coraggio e cuore, e poi ha dovuto parare l'affondo del Qatariota che ne aveva preso la scia ai 400. Da quel momento fino a casa un duello rusticano a fruste alzate tra i 2 migliori fantini italiani, di scuola inglese, con Frankie ci ha provato ad ogni modo a far dire si ad un enigma che dice sempre no, ma proprio Atzeni ha sollevato con la forza del feeling con Poeta, per tenere una testa di vantaggio. Il tempo dice 1m 35,80s, e se non abbiamo preso cantonate è il record della corsa rispetto a quello di Ramonti nel 2005 di 1m 36,60s ma il tutto andrebbe ricalcolato digitalmente, perchè è tutto manuale. Una cosa è sicura, la dirittura l'hanno fatta tutta di gas, in maniera violenta. Divino Saent (Strategic Prince): il grigio le ha provate di ogni, ma l'extra furlong gli è rimasto indigesto a questi ritmi, comunque è andato alla grande come il monumentale compagno Lucan Sweet (Dark Angel), altrettanto scultoreo e probabilmente sprinter di livello da qui in futuro. IL VIDEO DEL PARIOLI QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI. Foto credit Domenico Savi (domenicosavi@gmail.com)
Hanno permesso a Qatar Dream di vincere la sua maiden. Hanno permesso al figlio di Poet's Voice (Dubawi) di venire ulteriormente avanti (ci avremmo scommesso la vita) rispetto al Gardone dove rendeva chili, condizione, clima corse e concentrazione rispetto a Saent e Dylan Dancing, tenuti abbondantemente dietro. Poeta ha innanzitutto rispettato la regola numero 1 delle corse numerose a Capannelle. Prendere posizione prima della curva. E li che Andrea Atzeni ha costruito la sua fortuna, perchè si è messo in scia di Dylan Dancing sul quale Bossa ha provato a gestire in avanti la situa. Alle sue spalle si è mosso quel sauro homebred della famiglia Bezzera con i peluche bianchi ai lati della testa che ne fa pensare ad una versione tenera. Invece no, è uno bello come il sole, stazza da scaricatore di porto e faccia che ti fa cambiare marciapiede se lo incontri di notte. Rude. Quando si è deciso di fare sul serio, Poeta ha prima gestito all'interno Saent, eccezionale per coraggio e cuore, e poi ha dovuto parare l'affondo del Qatariota che ne aveva preso la scia ai 400. Da quel momento fino a casa un duello rusticano a fruste alzate tra i 2 migliori fantini italiani, di scuola inglese, con Frankie ci ha provato ad ogni modo a far dire si ad un enigma che dice sempre no, ma proprio Atzeni ha sollevato con la forza del feeling con Poeta, per tenere una testa di vantaggio. Il tempo dice 1m 35,80s, e se non abbiamo preso cantonate è il record della corsa rispetto a quello di Ramonti nel 2005 di 1m 36,60s ma il tutto andrebbe ricalcolato digitalmente, perchè è tutto manuale. Una cosa è sicura, la dirittura l'hanno fatta tutta di gas, in maniera violenta. Divino Saent (Strategic Prince): il grigio le ha provate di ogni, ma l'extra furlong gli è rimasto indigesto a questi ritmi, comunque è andato alla grande come il monumentale compagno Lucan Sweet (Dark Angel), altrettanto scultoreo e probabilmente sprinter di livello da qui in futuro. IL VIDEO DEL PARIOLI QUI. IL RISULTATO COMPLETO QUI. Foto credit Domenico Savi (domenicosavi@gmail.com)
Vale la pena dire degli altri, perchè il migliore degli stranieri a parte Qatar Dream (guardate che è uno di livello, non considerate la "G" di Lione), è stato un Michele Strogoff (Aqlaam) apparso molto bello in sede di presentazione, ed il cavallo di Simone Brogi ha provato a stare attaccato al treno dei primi rimanendo spingendosi con le punte fino in fondo, tuttavia senza riuscire nell'aggancio ma dimostrando di esserci. Nice Name (Royal Applause) ha preso un sesto finendo bene in fondo, ma quando gli altri erano bolliti, da una posizione impossibile. Basileus (Dream Ahead), non si è impegnato nemmeno con il paraocchi e probabilmente darà il meglio su terreni soffici e 2000 metri. Gli altri o non hanno trovato posizione ideale, o erano troppo deboli e ci hanno provato lo stesso in un Parioli apparentemente senza fenomeni. Quanto ai fantini, va detto di Atzeni, uno di quelli forti per davvero, erede sportivo dell'intramontabile Frankie. Dettori è unico nel suo genere, anche nel carattere ed è patrimonio dell'umanità. Ma Atzeni, sotto una cortina di timidezza, nasconde un talento fuori dal comune. Sarà il prossimo fantino italiano ad ottenere i risultati avuti da Lanfranco negli ultimi 20 anni.
Vedremo Poeta e Qatar dove andranno ora, con il francese che certamente cercherà qualche obiettivo in patria, mentre per l'italiano è aperta la porta del Derby qualora Stefano ne decida la sorte.
Tra le femmine del Regina Elena G3 da registrare la massiccia defaillance di Victim Of Love (Ramonti) che avevamo descritto già nelle settimane precedenti un pò troppo esile e fragile per compagnie dove non si può rendere nulla. Timida ed insicura, da il meglio quando corrono in poche ed in avanti, quando invece diventano tante ad assaltarla si smarrisce. Quello che è successo a Capannelle è quello che ci si poteva aspettare al netto di eventuali problemi fisici che in realtà non ci sono stati. A dominare la contesa sono state di gran lunga le due cavalle più belle del tondino. Una è la grigia Conselice (Showcasing), allenata e portacolori di Stefano stesso, della quale vi abbiamo raccontato corsa dopo corsa della crescita agonistica e fisica per una cavalla che si è tolta la soddisfazione di vincere anche in all weather, e La Trinacria (Harlan's Holiday) la quale è una delle più belle cavalle in Italia, una qualitativa cavalla americana di una giubba prestigiosa quale quella di Teresa Viola. Conselice, che partiva dall'11, non un granchè per una finora capace di correre in testa con gran passo, si è fatta stare bene anche il numeraccio ed ha portato a casa la vittoria con in sella un Silvano Mulas ispiratissimo, a dir la verità apparso rigenerato dopo la parentesi palii e digiuno dalla sella. Il jockey sardo ha tanta testa e tanto mestiere, può essere considerato un top jockey e non solo per la vittoria di ieri per la quale comunque serviva una bella dose di intelligenza. La figlia di Showcasing (Oasis Dream) ha seguito i parziali folli di quelle davanti, si è presentata al largo di tutti in dirittura quando all'interno c'erano i coccodrilli, ed ha resistito agli affondi de La Trinacria che ne aveva preso la scia dai 600 fino a casa, battagliando ma rimanendo alla fine nell'ordine anticipato. Terza, sulle altre ferme, è arrivata il sogno siciliano di Eternity Star (Baltic King), capace di conservare qualcosa per il finale, mentre deludente la piccola Al Hayyah (Lope De Vega), prima portacolori Al Shaqab in Italia, che ha fallito l'extra gear cedendo alle prime. Il tempo finale è stato di 1m 36,4s. Quarta una positivissima Endless Summer, presentata al top, mentre Valuta Pregiata sarà meglio su distanze superiori al miglio, visto che fatica sempre a mettersi sulle gambe quando sono corse così veloci. IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO DEL REGINA ELENA QUI.
Questione pubblico: ieri a Capannelle c'era molta gente, anche per la contemporanea manifestazione di auto d'epoca e ricambi (a dir la verità non molto gradita da molti avventori all'ippodromo), i quali sono poi rimasti a vedere le corse nonostante qualcuno pensava non esistessero più le corse. A proposito, Frankie Dettori ha voluto salutare tutti gli amici di Mondoturf!
Questione pubblico: ieri a Capannelle c'era molta gente, anche per la contemporanea manifestazione di auto d'epoca e ricambi (a dir la verità non molto gradita da molti avventori all'ippodromo), i quali sono poi rimasti a vedere le corse nonostante qualcuno pensava non esistessero più le corse. A proposito, Frankie Dettori ha voluto salutare tutti gli amici di Mondoturf!
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