La notizia non è più solo una indiscrezione ma divenuta realtà. A qualche mese dalla famosa promessa da parte del Ministero di riportare il premio aggiunto per i cavalli italiani al 50%, in prossimità proprio delle aste che sapeva tanto di iniziativa promozionale, questa mattina ai microfoni di Unire Tv sul 220 di Sky la Presidente Anac Isabella Bezzera ha confermato che il Mipaaf ha dato il via libera a quello che era un ritorno atteso per chi compra made in Italy. Dal 1° Gennaio infatti i cavalli italiani avranno diritto ad un sovrappremio pari al 50% in più del premio e così sarà soprattutto per i 2 anni che correranno tra Aprile e Dicembre, i veri "core business" del sistema purosangue e corse dei cavalli. Chiaramente il 50% sarà destinato a cavalli che vinceranno premi da almeno €8800 complessivi (da €3400 al primo), salvo le corse di minima quali vendere, reclamare e handicap di minima appunto. Tutto come prima... per fortuna!
Diciamo la verità, non eravamo per nulla convinti ciò sarebbe successo, e ammettiamo che fino a che non vedremo nero su bianco anche da parte degli organi ufficiali conserviamo un pizzico di riserva, ma siamo ottimisti e questa è l'ennesima conferma del fatto che se orientata in una certa maniera, una spinta propulsiva può risultare determinante per il destino di un settore. Ora sotto con il discorso scommesse, da li parte un'altra battaglia che se orientata nella giusta direzione può portare nuova linfa e nuove risorse ad un settore fin troppo vituperato, ma che possiede grossissime potenzialità. Immaginate che le scommesse tornino a salire come fatturato, che il montepremi sia distribuito regolarmente, la conseguenza diretta sarà quella di avere più proprietari, più soldi che girano ed un meccanismo con ingranaggi oliati (in ogni senso) alla perfezione. Allora si, che gli investitori tornerebbero a mettere soldi in un sistema per far ripartire l'allevamento. Dal 2008 (movimento di 2,2 miliardi di Euro) al 2014 (movimento di 600 milioni di euro) sono stati polverizzati e bruciati tanti di quei soldi che il numero della percentuale in rosso brilla sul meno 71% rispetto ad allora. Sono numeri significativi, gravi, tremendamente gravi sui quali si deve riflettere! E non è un caso che nel periodo di massima espressione delle scommesse, a cavallo tra il 2000 ed il 2007, siano stati creati campioni quali Ramonti, Falbrav, Rakti, Electrocutionist etc etc...
Diciamo la verità, non eravamo per nulla convinti ciò sarebbe successo, e ammettiamo che fino a che non vedremo nero su bianco anche da parte degli organi ufficiali conserviamo un pizzico di riserva, ma siamo ottimisti e questa è l'ennesima conferma del fatto che se orientata in una certa maniera, una spinta propulsiva può risultare determinante per il destino di un settore. Ora sotto con il discorso scommesse, da li parte un'altra battaglia che se orientata nella giusta direzione può portare nuova linfa e nuove risorse ad un settore fin troppo vituperato, ma che possiede grossissime potenzialità. Immaginate che le scommesse tornino a salire come fatturato, che il montepremi sia distribuito regolarmente, la conseguenza diretta sarà quella di avere più proprietari, più soldi che girano ed un meccanismo con ingranaggi oliati (in ogni senso) alla perfezione. Allora si, che gli investitori tornerebbero a mettere soldi in un sistema per far ripartire l'allevamento. Dal 2008 (movimento di 2,2 miliardi di Euro) al 2014 (movimento di 600 milioni di euro) sono stati polverizzati e bruciati tanti di quei soldi che il numero della percentuale in rosso brilla sul meno 71% rispetto ad allora. Sono numeri significativi, gravi, tremendamente gravi sui quali si deve riflettere! E non è un caso che nel periodo di massima espressione delle scommesse, a cavallo tra il 2000 ed il 2007, siano stati creati campioni quali Ramonti, Falbrav, Rakti, Electrocutionist etc etc...
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