La forma ritrovata. Quella di Gentildonna (Deep Impact) che mai aveva vinto l'Arima Kinen (la 59° edizion) proprio nel periodo in cui sembrava più opaca, meno lucida e volitiva. Lo ha fatto nel migliore dei modi, facendo valere la Classe e raggiungendo padre Deep Impact a quota 7 affermazioni a livello di G1 prima dell'ingresso in razza, che arriverà a breve. Di fronte ad una folla di 110,00 persone la campionessa ha riscritto la storia dopo le due Japan Cup tra il 2012 ed il 2013 e a Nakayama ha vinto la corsa del popolo sui 2500 metri (dotazione di Y416 milioni, £2.22m, €2.84m) approfittando del 4 di steccato e di una monta in effetti efficace da parte di Keita Tosaki (attuale leader dei fantini in Giappone, vuoi vedere che ne hanno trovato uno buono) che ha interpretato la 5 anni di Sei Ishizaka nel miglior modo possibile, seguendo la scia dei primi in posizione da sparo cioè seconda barra terza rispetto al pace maker, e poi all'ingresso in retta è andata lunga per cercare di contravvenire alle eventuali avversità di un tracciato che in teoria non era adatto ad una della sua mole.
Ecco perchè è stato bravo Tosaki, nostro nuovo idolo, a far mettere sulle gambe la macchinosa femmina che comunque è apparsa in stato di grazia. Gentildonna ha fatto tutti i 310 metri della dirittura correndo come il vento ed è alla fine sfuggita agli attacchi feroci che gli sono stati portati, nell'ordine, da To The World (King Kamehameha), Gold Ship (Stay Gold), Just A Way (Heart's Cry), Epiphaneia (Symboli Kris S) e Lachesis (Deep Impact) con in sella Cristian Demuro, finito ancora per varchi e vicinissimo alla meta. IL VIDEO DELL'ARIMA KINEN 2014.
Ecco perchè è stato bravo Tosaki, nostro nuovo idolo, a far mettere sulle gambe la macchinosa femmina che comunque è apparsa in stato di grazia. Gentildonna ha fatto tutti i 310 metri della dirittura correndo come il vento ed è alla fine sfuggita agli attacchi feroci che gli sono stati portati, nell'ordine, da To The World (King Kamehameha), Gold Ship (Stay Gold), Just A Way (Heart's Cry), Epiphaneia (Symboli Kris S) e Lachesis (Deep Impact) con in sella Cristian Demuro, finito ancora per varchi e vicinissimo alla meta. IL VIDEO DELL'ARIMA KINEN 2014.
Tempo finale di 2m 35,3s con i seguenti distacchi: 3/4, muso, incollatura, muso, testa, incollatura.... un groviglio di cavalli sul palo. Resta la bella vittoria e da capire chi sarà il principe azzurro della campionessa il prossimo anno, data l'inflazione del sangue di Sunday Silence (Halo) in Giappone. Molto probabile sia uno tra King Kamehameha (Kingmambo) o Harbinger (Dansili), tra i papabili anche se il problema risiede nella mamma di Gentildonna che è Donna Blini (Bertolini da Danzig) che poco bene si incrocia con Harbinger che è un Dansili (Danehill da Danzig) con il rischio di eccessivi problemi. Le alternative sono Galileo in Europa o Novellist (Monsun) sempre in Giappone, ma con il rischio di fare un cavallo da 3000 metri almeno. Bei problemi, ad avercene..
Ne parleremo nei prossimi giorni approfondendo magari. Va detto anche del movimento complessivo di gioco che ha fatto registrare 39 bilioni di yen, circa $322 milioni, con l'intero programma di corse a Nakayama che ha toccato i 51 bilioni di yen, circa $422 milioni al cambio. Parlando di record va raccontato un pò il percorso di Gentildonna che ha chiuso così la carriera a 5 anni forte di tantissimi titoli. Era entrata già nella storia nel 2012 vincendo la triple tiara giapponese grazie alle affermazioni nel Oka Sho G1, nello Yushun Himba e nello Shuka Sho G1, battendo Verxina (Deep Impact) ad ogni occasione. Chiuse la stagione con una vittoria incredibile nei confronti di Orfevre (Stay Gold) nella Japan Cup G1 del 2012, poi fu battuta solo da St Nicholas Abbey (Montjeu) nello Sheema Classic 2013. Terza di Gold Ship (Stay Gold) nel Takarazuka Kinen G1 e seconda di Just a Way (Heart's Cry) nel Tenno Sho, è diventata la prima femmina a bissare nella Japan Cup G1 lo scorso anno battendo Denim and Ruby (Deep Impact). Quest'anno non era apparsa al massimo della forma anche per l'inizio della stagione molto anticipata rispetto agli scorsi anni. Straripante a Marzo nello Sheema Classic G1 davanti a Cirrus Des Aigles, non si è ripetuta e volutamente ha saltato la campagna francese con il tentativo nell'Arc de Triomphe non sostenuto. La forma è parsa opaca fino alla Japan Cup dove è finita quarta ma con qualche recriminazione, ma la svolta era dietro l'angolo. Il colpo in canna era per l'Arima Kinen, mai vinto prima, per un epilogo ideale di una carriera impeccabile conclusa con $18 milioni vinti in cassa ed una celebrazione continua, con un futuro in razza ancora da disegnare.
Ne parleremo nei prossimi giorni approfondendo magari. Va detto anche del movimento complessivo di gioco che ha fatto registrare 39 bilioni di yen, circa $322 milioni, con l'intero programma di corse a Nakayama che ha toccato i 51 bilioni di yen, circa $422 milioni al cambio. Parlando di record va raccontato un pò il percorso di Gentildonna che ha chiuso così la carriera a 5 anni forte di tantissimi titoli. Era entrata già nella storia nel 2012 vincendo la triple tiara giapponese grazie alle affermazioni nel Oka Sho G1, nello Yushun Himba e nello Shuka Sho G1, battendo Verxina (Deep Impact) ad ogni occasione. Chiuse la stagione con una vittoria incredibile nei confronti di Orfevre (Stay Gold) nella Japan Cup G1 del 2012, poi fu battuta solo da St Nicholas Abbey (Montjeu) nello Sheema Classic 2013. Terza di Gold Ship (Stay Gold) nel Takarazuka Kinen G1 e seconda di Just a Way (Heart's Cry) nel Tenno Sho, è diventata la prima femmina a bissare nella Japan Cup G1 lo scorso anno battendo Denim and Ruby (Deep Impact). Quest'anno non era apparsa al massimo della forma anche per l'inizio della stagione molto anticipata rispetto agli scorsi anni. Straripante a Marzo nello Sheema Classic G1 davanti a Cirrus Des Aigles, non si è ripetuta e volutamente ha saltato la campagna francese con il tentativo nell'Arc de Triomphe non sostenuto. La forma è parsa opaca fino alla Japan Cup dove è finita quarta ma con qualche recriminazione, ma la svolta era dietro l'angolo. Il colpo in canna era per l'Arima Kinen, mai vinto prima, per un epilogo ideale di una carriera impeccabile conclusa con $18 milioni vinti in cassa ed una celebrazione continua, con un futuro in razza ancora da disegnare.
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A cornice di tutto va raccontata la giornata di Cristian Demuro che ha ottenuto un terzo, un secondo ed un primo alla fine nelle nelle Farewell Stakes sui 1800 metri sul dirt su Asakusa Point (King Kamehameha) per Yukihiro Kato ed i colori di K.Tahara
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