Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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lunedì, luglio 22, 2013

Il coraggio di saper osare. Per concessione di Trotto&Turf, riproponiamo un articolo di Mario Berardelli il quale induce a riflettere sulla opportunità di cercare linee fuori dai confini italiani

Omaticaya è arrivata seconda nel Papin G2, Vodra è una campionessa in erba. Rallegramenti per il coraggio di osare da parte di Vincenzo Fazio, piccolo allenatore di stanza a Roma, che con pochi cavalli ha provato a confrontarsi con alcuni dei migliori puledri stranieri. Questo secondo posto, vale più di quanto non si creda. Innanzitutto, ha incrementato il valore della stessa figlia di Bernstein, poi, ha dato una spinta alle nostre corse che altrimenti erano valutate "n" rating, ed ancora più allo stesso Arpinati (Lucky Story) che ha vinto il Primi Passi. Siamo certi che i due saranno i prossimi a partire.. Tutto questo giro di considerazioni per riproporvi un articolo uscito qualche giorno fa sul Trotto&Turf, pubblicato da Mario Berardelli, che propone delle considerazioni a freddo ancora sulla necessita di andare fuori ed osare, ed ancor più in riferimento al risultato del Paris G1 di qualche giorno fa con la vittoria di Flintshire, rapportato a quello che avrebbe potuto fare Biz The Nurse e dunque, a cascata, cosa avrebbe portato in termini di valore alle nostre corse, al nostro sistema, e nelle casse dei proprietari..visto che i premi...Comunque, Buona lettura, sono ben accette considerazioni ulteriori: Negli archivi del WWF c’è una scheda per ognuno di noi (purtroppo siamo sempre di meno e cosa grave non ci riproduciamo) ultimi sopravvissuti definiti genericamente “appassionati ippici”. Siamo come la foca monaca, il famoso panda che comunque campa alla grande, la tigre siberiana e altre specie a forte rischio come la nostra.  Bene, non diteci che, voi come noi ultimi panda, non vi siete posti la stessa domanda dopo aver visto, rivisto e rivisto ancora su Mondoturf il filmato del Paris : … e Biz The Nurse? Esatto. Non c’era, purtroppo. Ci fosse stato? Terzo almeno e con un filino di chance anche secondo dietro il numero uno assoluto sui 2400 tra i tre anni ovvero Flintshire sul quale adesso
apriamo un discorso e poi torniamo al nostro Biz. Tanto le nostre sono piacevoli riflessioni tra ultimi sopravvissuti nella tranquillità dell’oasi (leggi  ospizio) nella quale siamo protetti.  Date una bella sorsata alla vostra Chouffe oppure St Peters (grandi birre) e mettetevi comodi.  Prima notazione saggia : è sempre un male quando una generazione di tre anni è o sembra negativa perché poi diventerà anziana e peggiorerà il livello. Per fortuna ogni generazione alla fine sa esprimere (è la legge della selezione perfetta) qualcosa di buono e se andiamo a fare le pulci a questa , siamo solo a metà anno, scopriamo comunque che tra i 1600 e i 2000 un cavallo sopra le righe c’è eccome (Intello che forse oserà persino i 2400)   e forse due (Dawn Approach ma solo sul miglio)  , non è finita perché c’è anche una femmina molto ma molto chic (Sky Lantern). Parentesi : giuriamo solennemente di non  esprimere in futuro mai più alcuna critica nei confronti dei Commissari italiani dopo aver assistito allo scempio nelle Eclipse e nelle Falmouth operato dalle statue di cera  sistemate nella torretta e spacciate come giudici.  Torniamo a noi : dunque se scaviamo ecco che  dei buoni tre anni li troviamo lo stesso. Bene , adesso , secondo noi, abbiamo anche quello sui 2400 buono per l’Arco eccome. Vedrete o speriamo di vedere insieme. Del resto, la regola della selezione che deve privilegiare i tre anni, si manifesta incontrovertibilmente anche grazie alla cartina di tornasole migliore, le quote del betting dell’Arco che abbiamo pubblicato martedì : fino a 12 di quota ci sono cinque tre anni (Flintshire e Intello se uno ci crede a cinque, Treve a 10 per sciovinismo da Diane e i due derbywinner per ora da poco (Ruler e Trading) a 12 appunto. I vecchi sono solo Al Kazeem, deve fare i 2400 bene, offerto a 6 mentre il Jap Orfevre ( se non ha vinto lo scorso anno ….) è a sette. Poi tutto il resto e comunque con un Jockey Club winner (Novellist) a 16. Questo per dire che, gratta e gratta, la generazione non è poi tanto ….. accia. Anzi. Per questo siamo fortemente convinti  e rammaricati che Biz avrebbe potuto essere della partita. Che il Paris fosse la sua corsa lo abbiamo detto un minuto dopo l’arrivo di Roma e poi anche scritto. Dopo aver rivisto il filmato  ne siamo ancora di più convinti perché Flintshire, sul quale Biz avrebbe dovuto fare la corsa, è venuto su preciso a lui come a Roma  da dietro e il nostro nella scia avrebbe raccolto. Se, se , se e poi ma ancora ma  e di nuovo ma. Non si fa il turf con i se e i ma, lo sappiamo. Il turf lo fa il palo di arrivo ma in estate due chiacchere  davanti ad una buona birra ( non diteci che siamo brilli) si possono anche fare, è la vera essenza della cultura del turf la discussione, la analisi, anche quella ipotetica. Insistiamo  fino alla noia : non ghettizziamoci, non avremo più nulla da raccontare se corriamo solo tra noi, recuperiamo invece la dimensione mercuriana interna (sperando che una volta garantiti i pagamenti gli ospiti tornino) e esterna non appagandoci dei successi casalinghi ma osando la dove i migliori debbono osare. Ce lo ha insegnato Carlo Vittadini fin dai tempi di Exar, lo ha ribadito Carlo D’Alessio che dopo il Tevere tra le risate generali inviò Bolkonski al quasi sconosciuto Cecil (aveva allenato di fatto solo Wolver Hollow) senza scomodare ovviamente il Senatore (vi rendete conto se paragonate i tempi e il contesto storico non facile di cosa è stato capace di fare Tesio con Nearco? Esatto il Paris e dopo il Milano e con in mezzo il lavoro con Ursone e Bistolfi disintegrati ma Bistolfi  una ora prima del Paris vinse l’Ispahan) .  Osiamo, per carità osiamo anche a costo di fare brutta figura (i gufi sono sempre appollaiati sul trespolo, è il loro mestiere) ma teniamo in vita il cordone ombelicale con il mondo per potere ancora dire siamo Ippica con la maiuscola. La routine sarà la nostra tomba, lo ribadiamo ancora una volta, è la Germania il nostro modello culturale.

8 commenti:

  1. Quale scempio avrebbero commesso i commissari nelle Eclipse?

    Lo scempio sarebbe stato se avessero regalato la vittoria a Declaration of War.

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  2. BIZ THE NURSE e CHARITY LINE fermi ai box in attesa del rientro in una condizionata settembrina per poi puntare alle "classiche" nostrane d'autunno ? Bah.....Agli appassionati parrebbe un'assurdità, uno spreco di una opportunità.
    Nell'Europa ippica che conta i programmi dei cavalli top sono illustrati da proprietari e allenatori tramite i loro siti, twitter e facebook, talora con dichiarazioni mirate alla stampa per fare chiarezza presso appassionati e scommettitori, per dichiarare gli obiettivi immediati e futuri. Qui in Italia nulla di tutto ciò....
    Però abbiamo chi si lamenta di aippodromi deserti. E di premi virtuali....

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  3. Ho sempre considerato i Botti (allenano insieme, inutile dire uno o l'altro in Italia, cambia solo il nome ufficiale x raggiri al doping...) il top.
    Vissuti da vicino sono anche i più preparati e competenti.
    Ma una vocina nella testa mi ha sempre chiesto "e xchè all'estero non si presentano nemmeno praticamente?".
    Non voglio dire cazzate ma in quest'annata dove le corse andavano boicottate e loro ne hanno approfittato x fare cappotti vari... qualche dubbio mi viene sul loro valore. E sulla loro bravura nel "vincere facile"....
    Grizzetti, Borromeo hanno vinto GR1 in Francia. Riccardi e Brogi andati a un muso. Renzoni e Caruso facili in Gr2.... ma loro invece dove li abbiamo visti?

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  4. Gianluca Bietolini sembra tentare l'avventura francese con 12 cavalli in pianta stabile a Maisonz Laffitte........

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    1. Domani un articolo sulla fuga di gianluca bietolini

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    2. E' l'unico tentativo oggi possibile...

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  5. Scusate, ma criticare i Botti perche' non si muovono mi pare un'assurdita'.

    I Botti hanno vinto tutto quello che potevano vincere in Italia, ma sono anche gli unici che (al momento) hanno succursali all'estero. In Francia, magari senza il grosso acuto e in Uk, dove Marco Botti e' uno dei top trainer. E sa benissimo scegliere le corse.

    D'altronde con Biz The Nurse che dovevano fare? (sempre che non fosse in attesa di vendita). Andare a correre il Gran Premio di Berlino? Che poi si è corso come una bumper irlandese con un ragazzino in fuga e gli altri tutti addormentati (unico scusato Suborics con Girolamo che osservava per ordini di scuderia). Molto meglio attendere l'autunno con un rientro soft e poi si vedra'.

    E Charity Line? Buona cavalla, forse ottima. Ma ha vinto solo sul soft. Mentre in Europa imperversano caldo e siccita'. E inoltre la terza delle Oaks di Milano, solo sabato scorso si e' beccata quasi lunghezze di distacco in una listed di Newmarket.

    Un po' di pazienza, che diamine. I cavalli sono in ottime mani e ben sapranno i proprio uomini come muoversi.

    Hanno fatto invece bene quelli di Omaticaya a muoversi. Il Papin, tranne qualche eccezione femminile (Special Duty, Divine Proportions, Natagora...) e' un gruppo2 substandard. Quest'anno, senza le scuderie di grido parigine e con mezze calzette inglesi, era giusto provarci. Complimenti al team, ma il Morny sara' una fetta di torta molto diversa...

    Ciao, Rp


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    1. Robert, almeno per quanto mi riguarda ho un'idea diversa. Posso capire Charity (terreni) e Biz (un Milano più scarso di così quando ricapitava) ma Arpinati con due corse sole sulle gambe poteva eccome. Ora sono di corsa, ma voglio tornare su questo discorso articolando il pensiero.
      a presto, continuate a commentare

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