Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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lunedì, dicembre 17, 2012

Una proposta costruttiva: Un calendario Pattern con qualche idea nuova per il 2013. A cura di M. Berardelli, grazie a Per Sport

Approfittiamo di una fase tranquilla del galoppo per fare un pò il punto della situazione in vista dei prossimi incontri del Comitato Pattern sulla situazione delle corse importanti in Italia in vista dei quali uscirà il prossimo calendario 2013. Questo è l'ultimo approfondimento in ordine dopo l'altro di Mario e quello di Franco Castelfranchi. Buona lettura! 
Proviamo adesso a passare ad una fase propositiva, la più difficile, inutile negarlo. Chiaccherare è sempre facile, proporre con serietà è molto più complesso. Nelle prime due puntate abbiamo in sostanza analizzato la situazione delle nostre pattern, ipotizzando scenari diversi ma solo in maniera astratta, poi abbiamo provato a valutare ciascuna delle 29 pattern, gli abbiamo misurato la febbre. Fino a li tutto facile o quasi, il complicato arriva adesso quando, per serietà, dobbiamo provare a tradurre in calendario i nostri discorsi che ci auguriamo in parte anche comuni. Sinceramente ammettiamo di procedere con la massima cautela e con molte riserve sulle nostre stesse ipotesi, dobbiamo essere corretti. Siamo anche convinti che soltanto la discussione aiuta sul serio, permette di trovare comuni denominatori anche a costo di fare brutta figura dicendo stupidaggini. Diffidiamo di coloro che hanno solo certezze, noi sinceramente siamo più cauti e pieni di dubbi, cerchiamo di offrire materia di dialogo, di approfondimento, sapendo già che il prodotto finale non potrà essere mai perfetto, andrà di lusso se tutti insieme riusciremo a dar vita a quello meno peggiore. Dunque: nei due scritti “clandestini” precedenti abbiamo sostanzialmente ipotizzato due possibilità (dobbiamo sintetizzare) una sarebbe quella di innovare prevedendo come criterio ispiratore quello di creare giornate quanto più importanti, eventi che in un caso o massimo due potrebbero anche richiamarsi a ciò che accade nel mondo ( tanto per capirci di nuovo, Tokyo, Hong Kong, Meydan, Melbourne, le Breeders, la due giorni di Longchamp, il Champion day e via dicendo) e l’altra via sarebbe invece quella, più conservatrice, di lavorare sullo schema del calendario attuale cercando magari di migliorarlo. Attenti: sono due concezioni opposte (con pro e contro in entrambi i casi) e non è facile dire con certezza quale sia la migliore per noi. Una concezione, portata all’estremo, porta a concentrare il più possibile per ancorarci agli eventi ippici che il turf disegna nel mondo che ormai è un unico villaggio, per noi unico ippodromo. L’altra parte dal concetto che dobbiamo radicarci sul nostro territorio, strutturare un nostro calendario che può anche interagire se del caso con quello globale ma in prima battuta ha come scopo la nostra selezione per cementare quanto più possibile sul territorio il fenomeno turf. Non è facile scegliere e non fatelo di getto o di istinto. Un programma pattern o di selezione inserito nel contesto globale rischia di tagliare il cordone ombelicale con il turf nazionale che ha bisogno di riconoscersi per alimentarsi, (per proseguire clicca su CONTINUARE A LEGGERE)
rischiamo di perdere il contatto con le nostre radici , con la nostra cultura. Vogliamo dire che ciò che necessariamente è andato per forza bene a Meydan , Hong Kong, Melbourne, forse Tokyo per un giorno, e via dicendo non è detto che possa facilmente coniugarsi con un retroterra di tradizioni come il nostro. E’ questo uno dei nostri timori. Di contro un radicalizzarci solo sulla nostra identità ci spingerebbe fuori dal contesto globale. Ecco perché, pur masticando professionalmente da ben oltre 40 anni proprio un aspetto del turf come quello del calendario di selezione, ( è stato sempre un nostro pallino) , siamo molto perplessi e dubbiosi sulla scelta da fare e per questo che auspicheremmo il contributo culturale di molti ma ci domandiamo ancora una volta : esistono ancora ippici veri ? Si, noi siamo ottimisti ma dobbiamo però dare loro lo spazio che meritano perché la ricostruzione , ricordatelo , passa solo dalla cultura e dalla competenza. Proviamo allora con la simulazione di un immaginario modello A, solo uno stimolo alla discussione, si tratta di riflessioni sicuramente piene di errori. Per questo che chiediamo la vostra correzione, con umiltà e serenità. ( la minaccia terribile è invece : ci sarà un’altra puntata dedicata alle listed) Partiamo dalla fine dell’anno ( simuliamo calendario 2012 per comodità) e ipotizziamolo concentrato. Noi vedremmo liscia una giornata importante a Roma ( va da se che tutto sarà nel caso possibile solo se ci saranno sponsor di prestigio, organizzazione al top, rapporti , contatti e soldi per il montepremi, altrimenti resta una piacevole esercitazione accademica) o il 4 oppure l’undici di novembre, forse meglio come data. Ricordiamoci che scegliendo questa opzione lo scopo è quello di veicolare il turf nella società civile al massimo livello. Pensate a Italia contro Nuova Zelanda con gli 80.000 all’Olimpico e da tutto il paese, attenti. Prima controindicazione : fa buio alle 16,45 e magari viene anche il temporale. E’ vero ma come data ci sembra la migliore perché siamo giusti a chiudere la stagione in Europa. L’undici ci metterebbe anche a una settimana dalle Breeders ( non per i cavalli , per la chance di veicolarci) , ancora non del tutto attaccati a Tokyo ( stesso motivo, anche se qui magari un cavallo o anche due ….) e poi si chiuderebbe con Hong Kong, qui diversi potrebbero immaginare un identico percorso. La quasi contemporaneità con Melbourne tecnicamente non è un problema ( distanze diverse). Se riusciamo a superare tutte le riserve e i dubbi ( sono anche i nostri) , supponendo una super organizzazione e premi come invocato prima , ah ci aiutasse lo Sceicco del Qatar, noi la giornata la vedremmo cosi : Roma sui 2000, Ribot sui 1600, Aloisi sui 1200, Lidia Tesio sui 2000 rosa, Berardelli sui 1600 per due anni. Questo il corpo centrale, in pretto stile Hong Kong o simili per capirci. Se si mobilita la organizzazione , se deve essere una festa ( anche se non ferma una nazione) che “deve” cercare di portare nel corso della giornata ( con ovvio contorno vario e diverso) circa 15.000 o meglio 20.000 (partiamo con umiltà) spettatori ma molti ne dovrebbe catturare attraverso la copertura mediatica a tutto campo , si potrebbe anche iniziare alle 12,30 ( si fa , si fa in alcune parti del mondo) cosi che magari la gente può venire all’ippodromo anche alle 11 perchè attratta da contorno di altro genere. ( va da se che sarebbe accolta e coccolata) Se iniziamo alle 12,30 possiamo finire (con le luci e sul dirt) alle 17,15 ( nella stagione non andremmo oltre. Quindi corse ogni 30 minuti circa ( 40 prima del Roma) con questi orari : 12,30, 13,00, 13,30, 14,00 , 14,30 , 15,10, 15,40 , 16,10, 16,40, 17,15 per chiudere . In tutto dieci corse. Le ultime due sul dirt per non rischiare , ovviamente handicapponi , uno tris quartè e quintè speriamo riformati nella scommessa, prima alle 16,10 disputeremmo l’Aloisi, alle 15,40 il Lidia Tesio, alle 15,10 il Roma , alle 14,30 il Ribot, alle 14,00 il Berardelli. Le prime tre corse suggeriremmo di farle come HP di spessore, tanti partenti capaci di suscitare interesse oppure volendo la terza potrebbe anche essere il Criterium Femminile. Cosa fa capannelle in settembre e ottobre ? Intanto fa crescere la attesa per il big event, poi può riempire le sue domeniche con le tappe di avvicinamento che deve logicamente riposizionare e spalmare ma che sono spendibili : Rumon, Divino Amore, Repubbliche Marinare, Villa Borghese, Archidamia, Pandolfi, Scheibler, hai voglia dai, con anche diversi HP. Lasceremmo invece per il 18 o anche il 25 novembre corse come il Buontalenta che consola a due settimane dal Tesio, il Roma Vecchia, il Fiuggi sui 2000 e potenziato, il Sette Colli , il Capannelle appunto per una altra o due buone giornate normali. Tutti questi discorsi non si esauriscono in sia pure tante righe di un articolo, è chiaro che servirebbero riunioni e anche diverse perché i primi ad avere dubbi siamo noi stessi. Ci sarebbe da collocare l’autunno milanese ma, Chiusura a parte se mai da anticipare un filo, grosso modo non vediamo cosa cambiare se non il Gran Criterium ( copyright antico di Franco Raimondi e recente di Davide attento navigatore di Mondoturf) che vediamo perfetto sui 1400 in pista dritta ( santo cielo, le nostre Dewhurst) . Possiamo organizzare un’altra grande giornata ? Dobbiamo perché il nostro è un sistema duo centrico e non è pensabile cambiarlo. Se in autunno pieno viene bene a Roma , si deve trovare il modo di farne un’altra a Milano in primavera. Climaticamente perfetta ma forse un filo meno per collocarla nel calendario internazionale rispetto al facile novembre. Tra fine maggio e la prima decade di giugno, non c’è altra scelta. Cosa disputare ? Milano sui 2400, Oaks sui 2200, Vittadini sul miglio, Primi Passi sui 1200 ma anche sui 1000 per i due anni( si capiamo che si anticipa) , Il Bersaglio sui mille , la Coppa d’Oro sui 3000, cinque corse con lo stesso schema del novembre e ovviamente con un inizio con orario diverso , da valutare quale ma sempre alle cinque corse se ne potrebbero aggiungere altre cinque o quattro , quindi almeno due super HP , uno sia tris , quartè quintè , potrebbe andare bene il Mezzanotte per le anziane rosa, cosi come il Royal Mares sul miglio sempre rosa . Questo schema dovrebbe ( oltre che riuscire a convivere con le altre corse almeno europee e non sarà facile) far resettare ma non di tanto il resto del programma milanese, il dopo può restare ( da collocare il Crespi come sarebbero da rivedere Perrone e Giubilo a Roma rendendole a 10 giorni almeno dal Primi Passi) cosi come anche il prima che lascia spazio a Roma che potrebbe anche (a parte appunto Giubilo e Perrone ) non dover modificare di molto la sua sequenza. Ripetiamo , è una simulazione e non approfondita perché questo lo puoi fare solo in lunga riunione e con il contributo di molti altri. E’ solo per immaginare una fattibilità se dovessimo seguire la ipotesi che chiamiamo “big event”. Se invece , come detto in apertura , non ci dovessero essere le condizioni indispensabili già invocate oppure non ne fossimo convinti ( ci sta tutto) resta il calendario pattern tradizionale da esaminare. Il suo corpo è abbastanza collaudato ( sarà sulle listed che dovremmo intervenire). Ci permettiamo comunque di suggerire ancora e lo stesso il Gran Criterium sui 1400 in pista dritta e il Berardelli sul miglio, cosi si valorizzerebbe di più il Campobello e il Fiuggi portato a 2000 . Si comincia con il Chiesa che potrebbe portare ad Elena e Parioli insieme ,ben collocati, cosi come in fondo il resto della primavera ( se mai può essere fatto un pensiero sul Repubblica insieme al derby per avere una giornata più da spingere ma bisogna fare i conti con gli sponsor, meno con il calendario internazionale) . Ovviamente in questo caso benissimo dove è ora il Primi Passi, insomma è un telaio di 29 corse che alla fine ha raggiunto una sua stabilità ( è tributario purtroppo ma giustamente di quello internazionale) , se mai porteremmo l’Aloisi nel giorno del Roma, nel caso anticipando il Chiusura, insomma dettagli perché la sostanza è quella che c’è già ma anche qui i suggerimenti sono graditi ovviamente, magari ci sfugge qualcosa di lampante. Attenti : la prossima settimana porteremo insieme le listed da 60 a 40, ci sembra un imperativo di serietà

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