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Le vedove inconsolabili, rigorosamente in completo nero con tanto di velo, hanno forse interrotto il loro lungo pianto dirotto accanto alla salma del caro estinto. Forse un nuovo amore sta per ridare loro forza e vigore perduti nel dolore della veglia ….. Il caro estinto sono le corse per i fondisti, disperse e per le quali si attende la dichiarazione di morte presunta che solo le lungaggini burocratiche rallentano e ritardano. Il nuovo amore, vecchia fiamma, è un giovanotto di oltre 230 anni che forse sta per riuscire nella impresa di tornare a corte in pompa magna grazie ad un principe azzurro di nome Camelot che ha sconfitto già due draghi e , dicono le vedove inconsolabili, per raggiungere la sua regina deve anche sconfiggere il terzo, appunto il vecchio signore di 230 anni che risponde al nome del colonnello St Leger e che vive rintanato lassù , lontano da Londra, in quel di Doncaster e pare compaia una volta sola nell’anno, ai primi di settembre. Tutto il mondo del turf attende l’impresa, figuriamoci sono 42 anni che non accade.
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Quindi Camelot si dovrebbe mettere in gioco e rischiare la sua reputazione commerciale per vincere (formalità ovviamente) una corsa che potrebbe comprometterne altre ben più qualificanti e che soprattutto non vale più nulla tecnicamente e selettivamente parlando. Al contrario , all’opposto, sta un programma mercuriano, globale, al passo con i tempi, magnificamente valorizzante sia tecnicamente , selettivamente e soprattutto commercialmente che prevede le possibili vittorie in Arco e Breeders Cup che se ottenute farebbero concludere al fuoriclasse da Montjeu una annata da favola anzi da vera Corona con la maiuscola. Avete avuto la idea di andare a dare uno sguardo all’albo d’oro del St Leger inglese dai tempi appunto di Nijinsky? Ci sono alcune femmine che sono riuscite nella impresa ed in effetti sono campionesse: User Friendly, Oh So Sharp, Sun Princess, Dunfermline, è vero. Poi ci sono i maschi. Chi ha lasciato una traccia nella selezione , dal momento che questo è lo scopo? Nijinsky ovviamente ma possiamo dire per quello che ha fatto di altro, e poi? Nulla da quel pomeriggio, onestamente nessun vincitore che sia anche un continuatore, sono fuori dal computo gli ultimi che non hanno ancora potuto dimostrare e prima che qualche vedova salti su giochiamo di anticipo e ammettiamo pure che Sixties Icon è partito bene come padre ma insomma c’è tempo. Ci sono stati ottimi cavalli vincitori ma non riproduttori o meglio continuatori e comunque quasi tutti con in tasca ben altri traguardi : Bustino, Bruni Crow, Reference Point, Conduit. Ci sono stati buoni cavalli: Julio Mariner, Commanche Run, Snurge, Shantou, Scorpion, Mastery, forse Masked Marvel. Ci sono stati cavalli ordinari, gli altri e se praticamente nessuno lascia traccia nella evoluzione della specie ci sarà pure un motivo : che questa è una non corsa ormai da 42 anni. Eppure ….. il fascino , la tentazione perversa esiste per forza a questo punto della storia o della favola , fa tentennare padre Aidan, seduce John Magnier e scomoda persino uno studioso come Ian Underwood che esamina il pedigree (santo cielo come siamo vecchi abbiamo perduto con Poligamy le Ghinee contro Highclere ed eravamo lì), valuta tutto e insomma anche lui subisce il fascino della impresa non impresa. Qualche cosa di diabolico esiste per forza. Un che di pazzesco che riesce a spazzare ogni logica (come per le sigarette, gli alcolici o altro che fa male noi vi abbiamo dato le controindicazioni poi però vi diciamo usate il prodotto) , ogni ragionamento serio ( non vorremmo essere nei panni del team Coolmore) e che fa dire anche a noi, senza saperlo sotto effetto ipnotico, ebbri di incoerenza …. Tutta la vita il St Leger perché come dice la pubblicità di quella carta di credito per tutto il resto c’è lei è vero ma alcune cose non hanno prezzo e tra queste c’è la gloria di entrare nella Storia e nella Leggenda del turf ed allora per un solo giorno anche i più mercuriani del mondo del turf, il Coolmore, forse diventeranno vecchi superati apollinei e noi con loro. A Doncaster, a Doncaster e che il Dio del turf salvi il nostro re Camelot!
Il ritorno del buon Mario apollineo di nascita e mercuriano d'adozione.
RispondiEliminaA Roma si dice paraculo
RispondiEliminaBeh sai, più che paraculo...anche io ho ragionato che da una parte c'è il senso cinico del commercio e del pelo sul cuore (e secondo me prevarrà quello) ma in fondo il St Leger è sfida sportiva, proprio quello che ha contraddistinto, o almeno dovrebbe contraddistinguere l'ippica...
RispondiEliminaVoi siete per la sfida sportiva o no?
IO NON SONO PER QUESTO TIPO DI SFIDA PIUTTOSTO VORREI VEDERLO VINCERE IL BC CLASSIC.
RispondiEliminaTutta la vita Town Moor e la triplice corona.
RispondiEliminaPoi, dopo aver vinto sul miglio, sul percorso classico e (si spera) anche il St. Leger, c'è sempre tempo per la ciliegina a 2000 metri. Ma ad Ascot, il 20 ottobre...
Rp