Pubblichiamo un articolo in prima pagina nell'edizione del 18 Aprile di Per Sport, a firma di Franco Raimondi. Per l'Irlanda, la Cina è vicina. Gli scenari della nuova ippica pronta a varcare altre frontiere, con il Coolmore sullo sfondo. Di seguito, l'interessante approfondimento.
Irlanda batte Resto del Mondo tanti a pochi. L'apertura di un mercato cinese per l'industria del purosangue era nell'aria da più di un decennio ma, quando si è trattato di passare dalle parole ai fatti, sono saltati fuori loro. Simon Coveney, Ministro dell'Agricoltura, ha raggiunto un accordo che farà dell'lrlanda il nuovo partner di riferimento nella creazione del Tianjin Equine Culture Centre, un mega progetto che sarà inaugurato nel 2013. Se avete buona memoria ricorderete che nella primavera del 2010, poco dopo la chiusura del primo Carnival disputato a Meydan, venne annunciato il varo dell'iniziativa che vedeva in posizione di privilegio Sheikh Mohammed e il Dubai. Il sorpasso è arrivato proprio ora, nel momento in cui il sogno sta diventando realtà. A Tianjin, 13 milioni di abitanti, nel Nord Est della Cina, è in costruzione un complesso che costerà 2 miliardi di dollari e comprenderà due piste da corsa, un centro di allenamento con 5 piste e 4.000 box oltre a tutto quello che serve per organizzare l'attività. Secondo il progetto nella prima stagione si svolgeranno 40 convegni con uno sviluppo graduale che prevede la creazione di un allevamento nazionale. Proprio su questo punto si inserirà la collaborazione con l'Irlanda. Dalle proiezioni pare che il fabbisogno di cavalli da corsa per la stagione inaugurale sia tra i 600 e gli 800. L'Irlanda è in posizione di vantaggio per occupare già questa prima fetta di mercato. Nonostante il calo delle nascite registrato neglu ultimi anni l'Isola produce e può sviluppare soggetti a basso costo da vendere all'estero, oltretutto la congiuntura internazionale, con l'apprezzamento del dollaro australiano, rende il purosangue irlandese molto più appetibile. Dietro l'operazione cinese, oltre al lavoro del Ministro Coveney, c'è quello di John Magnier. Al Coolmore sono stati ospitati per stage di formazione alcuni laureati cinesi ma soprattutto è lo sviluppo del mercato e la creazione di un allevamento ad offrire sbocchi importanti. Il punto di partenza sarà la vendita di cento fattrici e di qualche stallone. L'operazione Irlanda - Cina avrà delle ovvie ricadute anche sull'economia del nostro galoppo. Anche se a Tianjin esiste un quartiere italiano costruito negli anni '20, che rappresenta un modello dall'architettura italiana dell'epoca, e la città è gemellata con Milano le possibilità di esportazione non sono molte. Piuttosto saremo investiti come Paese importatore. Non è difficile immaginare che gli acquisti cinesi, soprattutto all'inizio, verranno fatti proprio in quella fascia del mercato yearling tra i 3.000 e i 10.000 euro dove vanno a pescare di solito i nostri operatori. Comprare lo yearling o il 2 anni da breeze up a basso costo diventerà più diffìcile, sicuramente più caro. Con tanti problemi questo sembra proprio un dettaglio ma non lo sarà. Ormai l'economia del galoppo si muove su scenari mondiali. Se uno batte un piede in Australia si sente la scossa fino in Italia. Figurarsi se inizieranno a battere i piedi milioni di cinesi....
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