Giunti al 33° giorno di sciopero, è necessario fare il punto della situazione per quanto riguarda l'attualità ippica, visto che questa a quanto pare è avvolta nel mistero. A che punto siamo arrivati? Dunque, un paio di giorni fa, con 449 voti favorevoli, 78 contrari e 11 astenuti la Camera ha dato il via libera alla legge di conversione del decreto milleproroghe, su cui il Governo aveva posto la questione di fiducia. Il provvedimento passerà quindi all'esame del Senato ed in caso di parere positivo, dovrà compiere un ultimo passaggio alla Camera, il tutto entro il termine per la conversione del decreto in legge che scade il 27 febbraio.
Ma se c’è una schiarita sul fronte politico attuale, il vero e proprio mistero riguarda un ammanco di soldi destinati all'ippica, che erano stati previsti del bilancio del Ministero dell'Agricoltura e che ora non ci sono più. In sostanza, sembra che il MIPAAF abbia destinato a altri capitoli di spesa una grossa fetta (100 milioni) dei fondi (139 mln circa) che la Ragioneria di Stato aveva stanziato per fronteggiare l'emergenza dell'ippica. L'Assi (ex Unire), infatti, ha confermato di aver ricevuto dal Ministero la comunicazione di un contributo di soli 40 milioni (già pianificati dal Ministro Mario Catania), dei 139 che avrebbero dovuto essere destinati al sostentamento del settore come emerge da un documento apparso magicamente tra ieri e l'altro ieri, in maniera privata, ed esposto nella mattinata di oggi all'ingresso del palazzo dell'Unire. Cosa sia avvenuto solo i responsabili lo possono raccontare.
Nessuna smentita è ancora giunta da parte del Ministero, dunque c'è modo di pensare che qualcosa bolle in pentola, o che sia stato già bollito. Il Segretario Unire Ruffo della Scaletta nella mattinata ha annunciato che domani pomeriggio ci sarà un incontro con il Ministro Catania per parlare della questione, e per rendere chiari alcuni punti oscuri della vicenda. Si presume però che tutti gli attori principali ne siano a conoscenza e quindi lo stesso Mario Catania, il quale ha ereditato la situazione da Saverio Romano, coinvolto lui stesso, ed il Commissario dell'Assi Varrone, il quale in tutta la vicenda ippica dell'ultimo anno non ha mai ufficialmente preso una qualsiasi posizione, rimanendo sempre dietro le quinte.
Non vogliamo additare nella fattispecie qualcuno, ma urge quantomeno una giustificazione plausibile a questa situazione imbarazzante per il Ministero stesso.
Proprio mentre stiliamo il punto della situazione, è arrivato un comunicato che riportiamo integralmente dal sito www.agicos.it (http://agicos.it/dett-news.php?id_news=111886) dove il Ministro Mario Catania assume una prima posizione circa questa fastidiosa questione dei soldi scomparsi:
"A margine della conferenza di presentazione della Fiera Agricola di Verona, il ministro dell'agricoltura Mario Catania interviene sugli ultimi sviluppi della crisi dell'ippica, e in particolare sull'occupazione dell'Assi e sui 138 milioni erogati dalla Ragioneria di Stato e poi diventati circa una quarantina nel bilancio previsionale del Ministero. "Sono informato del fatto che in queste ore, una sostanziosa rappresentanza del popolo ippico ha occupato gli uffici dell'Assi. In virtù di questo fatto" spiega a Agicos, "ho deciso di incontrare le categorie in un confronto serio e costruttivo che si terrà domani. Prima dell'incontro farò un ulteriore passaggio con il Ministero dell'Economia per ovvi motivi (la materia delle scommesse ippiche ricade sotto la competenza del Mef, mentre la parte sportiva ricade sotto quella del Ministero dell'Agricoltura - NdR). In questo periodo non siamo stati certo con le mani in mano" prosegue Catania, "ma abbiamo realizzato una fotografia dettagliata del settore grazie alla quale siamo ora in grado di capire quali siano gli interventi urgenti di cui necessita il settore. Per far tornare competitivo il settore occorre rivedere i prelievi che gravano su di esso, così come va rivisitato e reso più affidabile il prodotto delle corse". Per quanto riguarda invece il contributo dei 138 milioni, "la Ragioneria dello Stato, in base al decreto 185, ha erogato quella somma perché venisse destinata al comparto ippico" spiega ancora Catania. "Va precisato però che questa somma è stata ridimensionata già nell'ultimo periodo del precedente Governo, quando ai Ministeri arrivò l'ordine perentorio di abbattere i costi variabili. Essendo questo il costo più importante nel bilancio del Mipaaf, è stato anche il più penalizzato".
In pratica, l'ippica ha ora in mano un jolly importante da giocare, e probabilmente il Governo potrà in qualche modo compensare questa mancanza, visto che di tempo ce n'è ancora.
Seguono aggiornamenti domani pomeriggio.
Tutti noi speriamo che la vicenda si chiuda nel miglior modo possibile per noi amanti dell'ippica e non potrebbe essere altrimenti.
RispondiEliminaFatta questa premessa credo sia necessario evidenziare chi DOVEVA controllare e invece nulla ha fatto, quindi il commissario Varrone in primis, di quest'ultimo ho il timore che non si tratti di un essere umano in carne ed ossa bensì di un'entità incorporea, tipo fantasma, visto che in più di un anno non si è fatto vedere una volta che sia una in un ippodromo e ormai manco parla più e pensare che dovrebbe essere il "referente politico" dell'ente..
In seconda battuta la colpa va data all'inneffabile Dott. Ruffo della Scaletta, che come Segretario Generale dell'Unire/Assi, forse doveva fare qualche controllo e invece ha preferito prorogare il contratto con Snai Sat e massacrare il montepremi italiano, ma d'altronde da un uomo con la sua "esperienza" cosa ci si doveva aspettare..
Vi assicuro che non ho livore personale con nessuno dei sopracitati, però credo sia FONDAMENTALE per il futuro dell'ippica in Italia ripartire da zero, con una mentalità e un approccio completamente nuovi e diversi dal passato, quindi chi ha rappresentato male il passato non deve avere incarichi di responsabilità nel futuro, altrimenti gli eventuali aiuti che riceveremo faranno la stessa fine di quelli avuti in precedenza.
Saluti
le corse in italia non servono , o meglio...servono solo a far mangiare gli addetti.
RispondiEliminase un giocatore vuole puntare ci sono le corse estere molto più regolari.
che lo sciopero duri in eterno !!
sono daccordo con te anche perchè quando ci sono le corse italiane c'è una piazza di galoppo al giorno e non mi sta bene
RispondiEliminacredo che oltre a rivedere la questione amministrativa, debba farsi anche un po di pulizia morale perchè si vedono corse ove tutto "sembra" già scritto (vincenti e piazzati), ove la logica è sempre lontana da quanto avviene negli ippodromi.
RispondiEliminaVanno talmente bene le corse estere e sono talmente avvincenti e regolari che in un mese il gioco si è ridotto del 57%!!!! E non si dica che è dovuto agli ippodromi chiusi eh...
RispondiEliminaBisogna attuare un cambiamento radicale, meno convegni e più qualità e concorrenza!!