Così parlo.."Berathustra". Senza scomodare Nietzsche o profeti iranici si potrebbe anche dire: Sembra ieri eppure...sono passati 20 anni. Questo che trovate pubblicato su Mondoturf è un articolo uscito Sabato 4 Febbraio 2012 su Per Sport..ma lo stesso, potevate averlo letto 20 anni fa su Cavalli e Corse del Novembre del 1993, sempre a firma di Mario Berardelli. Venti anni fa, si parlava degli stessi identici problemi che sono legatissimi alla stretta attualità dell'ippica italiana: Cultura, allevamento, scommesse, errori da non commettere e che invece sono stati commessi, riforme da attuare e principi del nobile sport da conservare e preservare. ...e pensare che quell'ippica era un paradiso terrestre in confronto a quella attuale. Una domanda sorge spontanea, ma pensarci 20 anni prima? Di seguito, lo scritto:
Dobbiamo interrogarci, confrontarci, ridisegnare l’architettura istituzionale, individuare necessità, traguardi e strategie. Occorre il concorso, l’apporto critico e intellettualmente propositivo di tutti …… Chi sopporta il carico maggiore, chi fatica in sala macchine, chi spinge il gigante? Gli scommettitori in primo luogo, è fuor di dubbio. Senza di loro non ci sarebbe nulla ma subito dopo? I perdenti sicuri, le categorie degli operatori, in testa proprietari e allevatori: il baricentro di tutto il fenomeno ippico è sempre stato occupato da proprietari e allevatori fino alla fine degli anni 70. Da quel momento, è un fatto, l’importanza e possibilità di azione direttiva di queste categorie è divenuta sempre più marginale. Le categorie hanno dovuto confrontarsi e tenere conto delle esigenze di chi, in ragione della evoluzione del fenomeno ippico, aveva necessariamente assunto una posizione importante se non indispensabile, dunque parimenti bisognosa di tutela : i delegati. …… E’ imprescindibile oggi e domani il confronto, il dibattito, la dialettica costruttiva tra categorie e delegati ovvero società di corse e produttori di risorse attraverso la scommessa. Perché ciò possa accadere occorre assolutamente che le categorie si riapproprino di quanto l’ingerenza della partitocrazia e della burocrazia hanno loro sottratto: la capacità di agire, il ruolo almeno di coprotagonista nell’ippica. Immaginare un’ippica del futuro che possa vivere sull’asse partitocratico-burocratico-delegati è, oltreché disonesto, ingiusto e illegale anche miope e profondamente errato. Come si può immaginare di ridurre a semplice parco buoi le categorie chiamate a produrre rischiando, chiamate a garantire l’essenza stessa del fenomeno senza dar loro alcuna garanzia? Cosi otterremo solo appiattimento e decadenza …..Il contratto sociale tra categorie e delegati deve essere il caposaldo dell’ippica del futuro. Purchè sia chiaro, trasparente e l’interesse comune non sia mai sopraffatto da quello di parte. Perciò alle categorie va riconosciuto quel ruolo indispensabile che gli eventi hanno loro sottratto. Perciò è impossibile procedere ulteriormente con un governo dell’ippica che prescinda da una autentica, effettiva e legittimata rappresentanza delle categorie e dei delegati in organismi di gestione non straordinaria ma ordinaria ….. La gestione democratica autentica, la mediazione e l’apporto costruttivo di categorie e delegati potranno garantire l’ippica del domani. L’Unire, sembra dicesse Tesio, è il male minore. Può essere anche un bene se assolve al suo ruolo che è di servizio, crocevia obbligato, punto di arrivo di istanze e interessi diversi da rappresentare e mai autonomo centro di iniziativa e di potere. Meglio ripetersi: meno Stato e più privato. Chi mantiene l’ippica? Gli Scommettitori. I prelievi sulle scommesse sono la fonte di reddito, la vera risorsa del settore. Non bastano più. Proprietari e Allevatori sono alla asfissia …….Senza circolazione di denaro un settore muore. Oggi è difficile per gli Allevatori non solo vendere ma incassare i proventi delle vendite, è difficoltoso per i proprietari onorare gli impegni con gli allenatori, fantini e fornitori, è complicato per gli allevamenti recuperare le somme dovute dai pensionari e dei tassi di monta ……… E’ tempo di una priorità assoluta: attivare i meccanismi che consentano un autentico immediato aumento delle scommesse, di conseguenza un ragguardevole prelievo e al fine un altrettanto consistente, sul serio, lievitare del montepremi, indispensabile volano per una ripresa del settore produttivo. Un ricco montepremi può consentire programmi, può permettere di allargare la base degli operatori magari recuperando quella borghesia che aveva abbandonato le categorie dei proprietari e allevatori messa in fuga dalla impossibilità di risolvere almeno parzialmente l’equazione alti costi – bassi ricavi. La vicenda storica della scommessa ippica in Italia si deve avviare a scrivere un nuovo capitolo ……… C’è questo mercato della scommessa? Si purchè lo si individui correttamente . ………. Contratto sociale tra categorie e delegati , varo coordinato e immediato di un piano commerciale. Una scelta istituzionale e una economica conseguente. All’opera , senza alibi per nessuno, perché il tempo rimasto è poco.
Mario Berardelli.
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