Il Festival di Cheltenham è terminato, ma come ogni anno e forse questo ancor di più, si porta via con se tutto il bello di uno sport ai limiti, ma che regala delle imprese stoiche, eroiche, immortali. Long Run (Cadoudal), il più giovane della compagnia, ha strapazzato i già immortali Denman (Presenting) e Kauto Star (Village Star) nella Gold Cup. E per un sei anni, tutto quello che rappresenta Cheltenham ma soprattutto la Gold Cup, sono un’altra cosa. E Long Run è stato più forte di tutto, merito anche di Nicky Henderson, il demiurgo, di Sam Waley Cohen, il gentleman-rider, figlio del proprietario, che entra nella leggenda della corsa battendo i fantini. Un atleta incredibile Long Run, che ha sorvolato Kauto e malmenato Denman, eroe ancor di più per esser stato un cavallo con problemi di cuore che ha dato tutto in questa Gold Cup. Tre meravigliosi cavalli, tre eroi veri, i protagonisti di un’impresa della quale generazioni di appassionati parleranno a lungo.
Vorremo dilungarci, ma per problemi di spazio, raccontiamo cosa è stato Cheltenham 2011. E' stato anche Big Buck's (altro Cadoudal), entrato nella storia per aver centrato per la terza volta consecutiva il World Hurdle G1 come Inglis Drever (In The Wings), nello stile imperioso, che si addice al suo modo di fare. Questa volta, anche senza frusta, persa da Ruby Walsh che si è detto estasiato da questa performance, equiparando il suo all'immortale Cigar.
Del resto, insieme ad Hurricane Fly (Montjeu) di cui abbiamo parlato qualche post più sotto, si ricorda anche la strepitosa vittoria di Sizing Europe (Pistolet Bleu) nel Queen Mother Champion Chase G1, e il sigillo al massimo livello per Zarkandar (Azamour) nel JCB Triumph Hurdle G1 di venerdì pomeriggio, per il training di Paul Nicholls. Tutto normale? Certo, non foss'altro che per quest'ultimo si tratta di un figlio di Zarkasha (Kahyasi), e dunque parliamo di un fratello più piccolo, di una certa Zarkava (Zamindar).
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