
Chantilly ha imperato su tutta la linea. In programma tre appuntamenti di rilievo e visti i risultati qualcosa per gli italiani ci poteva scappare. Apriamo innanzitutto con il Diane G1 sui 2100 metri che ha salutato la vittoria di
Sarafina (Refuse To Bend), in coppia con l'altra di scuderia Aga Khan
Rosanara (Sinndar) e
Sandbar (Oasis Dream) con quarta
Deluxe (Storm Cat e Hasili), entrambe per il training di Alain de Royer Duprè. Da segnalare che nel Prix Chemin de Fer du Nord G3, l'italiana
Sweet Hearth (Touch Gold) non è andata oltre un tiepido quinto posto, vincitrice è stata
Fuisse (Green Tune), che non sa di molto. La pupilla di Ric Betti non ha ancora messo in mostra lo speed di cui è capace. Ed ora un'opportunità persa per gli italiani. Ci riferiamo al Prix de Moussac G3 sul miglio che ha laureato
Sormiou (Califet) su
Blue Panis (Panis) e
Emerald Commander (Pivotal) con quarto
Ramble On (Tobougg), questo per i colori del signor Tabone con Giuseppe Botti al training. Qui in effetti un
Marshade (Martino Alonso) o
Back Hunting (Put It Back) avrebbero potuto correre bene dopo la pausa Parioli. Idem nel Prix du Lys G3 vinto dal Wertheimer
Godlwaki (Dalakhani) su
Mashoor (Monsun) e
Le Larron (High Chaparral). Qui ci sarebbero stati benissimo un
Saratoga Black (Pyrus) o un
Ansiei (Highest Honor).
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta qui